Al Teatro Morlacchi in scena Clitennestra

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Spettacolo teatrale “Clitennestra” di Roberto Andò da un testo di Colm Toibin, 2023. Nella foto Foto di Lia Pasqualino. Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d'autore è del Teatro di Napoli e del fotografo e può essere riprodotta solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione dello spettacolo. E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Lia Pasqualino. Theatrical show “Clitennestra” by Roberto Andò from a text by Colm Toibin, 2023. In the picture Photo by Lia Pasqualino. This photograph is for editorial use only, the copyright belongs to the Teatro di Napoli and the photographer and can only be reproduced by publications in conjunction with the promotion of the show. The mention of the author-photographer is mandatory: Lia Pasqualino

Isabella Ragonese è la tragica regina nello spettacolo di Roberto Andò, tratto dal romanzo di Colm Tóibín

   

 

Isabella Ragonese è la tragica regina di Micene nell’ultimo spettacolo diretto da Roberto Andò, tratto dal romanzo “La casa dei nomi” dello scrittore irlandese Colm Tóibín che rilegge il mito classico come dramma di passioni e debolezze umane. La Stagione 23/24 del Teatro Morlacchi di Perugia ospita Clitennestra in scena da mercoledì 14 a domenica 18 febbraio (mercoledì 14 febbraio alle 20.45, giovedì 15 febbraio alle 19.30, venerdì 16 febbraio alle 20.45, sabato 17 febbraio alle 18 e domenica 18 febbraio alle 17).

Una produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Campania Teatro Festival – Fondazione Campania dei Festival; in scena: Isabella Ragonese, Ivan Alovisio, Arianna Becheroni, Denis Fasolo, Katia Gargano, Federico Lima Roque, Cristina Parku, Anita Serafini, coro Luca De Santis, Eleonora Fardella, Sara Lupoli, Paolo Rosini, Antonio Turco.

NOTE DI REGIA – “Leggendo il romanzo di Colm Tóibín, “La casa dei nomi”, ho provato una grande emozione, e alla fine, quasi senza accorgermene, mi sono sorpreso a fantasticare sulla possibilità di mettere in scena il personaggio più grandioso che vi è narrato, Clitennestra. Una figura che nell’Odissea è presentata come l’anti-Penelope, il prototipo della donna infedele e assassina. La stessa che quando Ulisse scende nel mondo dei morti e si imbatte nel fantasma di Agamennone è qualificata con l’appellativo di “perfido mostro”. Invece, nell’Orestea di Eschilo, Clitennestra è una regina assetata di potere, autrice di una vendetta che si prolungherà oltre la morte. Essa uccide il marito Agamennone che, oltre ad infliggerle gravissimi torti, aveva sacrificato in nome della guerra sua figlia Ifigenia ed è uccisa a sua volta dal figlio Oreste, che perseguita da morta fino al delirio. «Riabilitata» da filosofi e scrittrici, Clitennestra è rimasta a lungo il prototipo dell’infamia femminile. La sua vicenda è giunta a noi soprattutto grazie all’Orestea, la trilogia (Agamennone, Coefore ed Eumenidi) in cui Eschilo, nel 458 a.C., celebrò la fine del mondo della vendetta e la nascita del diritto. Nel romanzo di Tóibín, la tragica storia di rancore e solitudine, di sangue e vendetta, di passione e dolore è narrata da tre punti di vista, ma soltanto le due donne, Clitennestra e Elettra, raccontano in prima persona e la loro voce è decisamente la più drammatica. Chi conosce Tóibín sa che egli compone in ogni suo libro una drammaturgia del dolore e della perdita ed è interessato al silenzio che si crea attorno al dolore, alla vita di donne sole che portano con sé il peso di un trauma. Voci che parlano col timbro speciale conferitole della violenza subita. Se Clitennestra ci è stata tramandata come un personaggio essenzialmente negativo, qui finalmente si trovano dispiegate le sue ragioni umane. Ed è ciò che mi ha attratto di questo testo, per il quale ho subito individuato una interprete straordinaria come Isabella Ragonese. Un’attrice in grado di esaltare e modulare i toni complessi, ed emotivamente risonanti, di Clitennestra.

Tóibín non dà giudizi, accoglie la potenza emotiva che scaturisce da questo personaggio e ne esplora le azioni confrontandole con le parole che adopera per far luce nel buio della sua interiorità danneggiata. Ne nasce un teatro di ombre, di voci, di fantasmi, che si muove dentro e fuori: dentro, tra i labirinti della mente, fuori in un luogo senza tempo dove vivi e morti dialogano senza requie”. Roberto Andò

APPUNTAMENTI e PROGETTI DEDICATI AL PUBBLICO al Teatro Morlacchi di Perugia

“INCONTRA I PROTAGONISTI”. Venerdì 16 febbraio, alle 17.30 al Teatro Morlacchi, il pubblico incontrerà la Compagnia. Conduce l’incontro il giornalista Michele Bellucci. A seguire, al Caffè del Teatro degustazione di vini offerta dalla cantina Pucciarella di Magione.

“IL FILO DI ARIANNA. Mappe e coordinate per la Stagione”. Sabato 17 alle 11.30 al Caffè del
Teatro del Morlacchi, la
dramaturg Linda Dalisi accompagnerà lo spettatore in un originale approfondimento dell’opera.

“MENTRE I GRANDI SONO A TEATRO”. Sabato 17 febbraio alle 18, al Centro Studi Sergio Ragni, l’appuntamento con il progetto curato da Cooperativa DENSA che prevede laboratori creativi e suggestivi per bambini e bambine come offerta aggiuntiva rivolta a genitori interessati a seguire la Stagione. Info e prenotazioni: promozione@teatrostabile.umbria.it.

BIGLIETTI e INFO.

È possibile prenotare al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20. La prevendita dei biglietti a Perugia viene effettuata presso il Botteghino del Teatro Morlacchi, T. 075 5722555, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.30, il sabato dalle 17 alle 20.

Acquisto online: www.teatrostabile.umbria.it