Agricoltori umbri preoccupati per l’aumento dei costi di produzione

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Per borsa merci prezzo grano in calo dopo guerra in Ucraina

   

Per il prezzo del grano, dopo la crescita dettata dalla guerra in Ucraina è arrivata la flessione, che ha portato i listini sotto i livelli anteguerra.

Gli agricoltori umbri, che si “sono salvati” avendo già venduto il prodotto a prezzi remunerativi, sono però preoccupati per la campagna di raccolta in arrivo, con “costi di produzione cresciuti del 30% a fronte di prezzi al momento calanti”.

 Il quadro, per quanto riguarda la provincia di Perugia (con effetti anche su quella di Terni) lo fornisce la borsa merci, organo della Camera di commercio dell’Umbria, che pubblica con cadenza settimanale i prezzi all’ingrosso di 278 merci, tra cui quelli dei frumenti.
La borsa merci di Perugia – si ricorda in un comunicato della Camera di commercio – ha il pregio, “raro” tra tutte quelle italiane, di indicare il prezzo delle merci pagato realmente al produttore, franco consegna ai centri di raccolta. Molte altre considerano invece i prezzi praticati nelle contrattazioni tra grossisti e così via.
Dall’analisi emerge che i prezzi medi del grano duro sono stati meno sensibili alla guerra in Ucraina, con un incremento molto limitato e con una discesa progressiva da luglio 2022: in un anno listini giù del 37,4%, oggi quotazione più bassa di quella precedente al conflitto.
L’ultimo listino pubblicato dalla borsa merci di Perugia è relativo al 30 maggio 2023 e quota il grano duro di migliore qualità al prezzo medio a 307,5 euro a tonnellata (frutto di un prezzo minimo indicato a 305 euro e di uno massimo di 310 euro), con una riduzione del 37,4% rispetto a un anno fa, a maggio 2022, quando quotava 491 euro. Il prezzo del grano duro in provincia di Perugia (e per estensione in Umbria), sempre riconosciuto all’agricoltore, ha risentito poco, a differenza del grano tenero, dallo scoppio della guerra in Ucraina, arrivando dopo l’invasione russa a un massimo di 491 euro (sempre valore medio a tonnellata) a maggio 2022, rispetto ai 470 che quotava a febbraio 2022, mese dell’inizio dell’attacco russo. In precedenza, a gennaio, il grano duro di migliore quotava in media 506 euro.