Trasporto su ferro, Filt Cgil Umbria: per i pendolari umbri spostarsi è diventata un’impresa, non è accettabile

41
 

Per il sindacato il governo “sta distruggendo i trasporti interregionali a favore dell’alta velocità”. Il segretario regionale Ciro Zeno: “Fs devono rimanere pubbliche e garantire la mobilità a tutti”

   

 “Stanno versano lacrime amare i lavoratori e gli studenti pendolari umbri per i quali oramai è diventata un’impresa recarsi da una qualsiasi parte dell’Umbria,  Perugia, Foligno o Orvieto, a Firenze o Roma”. Questo il grido d’allarme di Ciro Zeno, segretario Filt Cgil dell’Umbria, rispetto alla situazione della mobilità su ferro che riguarda la regione. “Le responsabilità del governo – ha proseguito il segretario Zeno – sono immani, dobbiamo far comprendere a chi lavora o studia, a chi utilizza il treno per raggiungere le aziende e le sedi universitarie, che il governo Meloni e il ministro Salvini stanno distruggendo i trasporti, in particolare gruppo Ferrovie dello Stato. Le Fs, lo ribadiamo a gran voce, devono rimanere pubbliche. Quello che sta accadendo metterà inevitabilmente in ginocchio il sistema ferroviario italiano da qui a due anni”. “Le famiglie – ha proseguito Ciro Zeno – si stanno impoverendo a causa della mancanza di treni e di collegamenti adeguati, sono costrette ad affittare stanze nelle città dove i ragazzi studiano anche a mille euro al mese. Si sta generando per gli umbri disagio nei trasporti, povertà e impossibilità di studiare nei casi più estremi. Inoltre, le nostre città si stanno spopolando perché i lavoratori, comprensibilmente, ricercano una maggiore comodità e quindi scelgono di lasciare l’Umbria per collocarsi il più vicino possibile ai luoghi di lavoro, per evitare di incappare di continuo in ritardi a causa di tempi di percorrenza biblici o, peggio ancora, nella soppressione dei treni all’ultimo momento”. “Questo non è vivere – aggiunge il segretario di Filt Cgil Umbria – questo è sopravvivere. I trasporti devono essere rigorosamente pubblici, devono garantire la mobilità a tutti. Non si può privilegiare chi utilizza l’alta velocità per abbandonare il resto del Paese e lasciarlo alle sue sorti: da Perugia ci vogliono anche quattro ore per recarsi a Roma, da Orvieto si preferisce prendere l’automobile e andare a Orte, da Foligno Roma sembra ancora una meta irraggiungibile. Tutto questo per grandi responsabilità del governo e incapacità di chi è a capo del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Serve un documento di tutte le forze politiche, di tutte le istituzioni umbre, inclusi sindaci e i presidenti delle province, che, al di là dei posizionamenti di partito, insieme, tutelino gli umbri magari interagendo con quei pezzi di Toscana, Marche e Lazio che vivono le stesse difficoltà”. “I pendolari, lavoratori e gli studenti che utilizzano il treno – conclude Ciro Zeno – non possono essere schiavi della loro vita, non possono essere schiavi dei trasporti che non funzionano. Meritano dignità e non slogan”.