Denuncia del Sindacato nazionale agenti di assicurazione: “Individuare i furbetti per ridurre i costi dei cittadini onesti” – Fenomeno in crescita che pesa anche sul Fondo vittime della strada
“Il fenomeno dei veicoli circolanti senza copertura Rc Auto in Italia, ma anche in Umbria, sta diventando estremamente preoccupante, con un impatto significativo sulla sicurezza stradale e sulle risorse del Fondo di garanzia per le vittime della strada”. A lanciare l’allarme è il Sindacato nazionale agenti di assicurazione (Sna) che, in relazione all’Umbria, sottolinea come “la percentuale di veicoli non assicurati registri un aumento del +11,8 per cento: erano 34mila i veicoli senza assicurazione nel 2022, mentre la stima per il 2024 sale a 38mila”. Nella sola provincia di Perugia la stima dei non assicurati è arrivata a 30mila veicoli (+15,4%) e dei 656 mila veicoli in circolazione il 4,5% risulta privo di regolare garanzia Rc auto, una percentuale inferiore alla media nazionale (6,1%), ma comunque significativa. Nel 2024, in Italia si stimano circa 2,915 milioni di veicoli non assicurati, con un aumento del 12,8 per cento in soli due anni rispetto ai 2,585 milioni del 2022.
“Questi numeri rendono la questione non più procrastinabile di interventi risolutivi – afferma Gianluca Costantini, coordinatore regionale in Umbria di Sna, associazione che ha condotto diverse ricerche sul tema –. In regione il 4,4% dei veicoli è privo di assicurazione, percentuale più bassa rispetto alla media, ma che segna la crescita dei non assicurati e rappresenta una situazione socialmente inaccettabile”.
“Questi numeri non sono più accettabili per la collettività – ha aggiunto Fabrizio Rasimelli, presidente della sezione provinciale Sna di Perugia –. È inutile rendere il Codice della strada sempre più severo se poi si consente a oltre 34mila veicoli di circolare senza una copertura assicurativa. Basterebbe mettere in atto un semplice incrocio delle banche dati già esistenti per contrastare in maniera efficace questo malcostume che rappresenta un pericolo reale per tutti gli automobilisti”.
Il costo di questo fenomeno “ricade pesantemente sul Fondo di garanzia per le vittime della strada, gestito dalla Consap – spiegano da Sna –, che indennizza le vittime di sinistri con veicoli non identificati o non assicurati. Le risorse del fondo provengono da una percentuale sui premi Rc Auto (2,5%) pagati dalle compagnie che indirettamente pesano su tutti gli assicurati onesti”.
Oltre all’impatto diretto sul Fondo, i veicoli non assicurati “rappresentano una perdita economica significativa per l’intero sistema” sottolinea Paolo Bullegas, responsabile nazionale della Commissione di studio Rc Auto Sna, il quale stima che i 2,915 milioni di automobilisti che evadono l’obbligo assicurativo costano al sistema oltre 5 miliardi di euro. Il danno si estende anche alle casse dello Stato.
“Tra oneri fiscali e parafiscali – aggiunge Bullegas –, lo Stato potrebbe incassare oltre 1,3 miliardi di euro. Queste risorse migliorerebbero i bilanci pubblici e potrebbero essere reinvestite per il beneficio collettivo, ad esempio, potenziando la sicurezza stradale o i pronto soccorso”.
Gli Agenti di assicurazione denunciano da tempo questa problematica e considerano “imperativo” individuare soluzioni efficaci. Tra queste Bullegas propone una convenzione per l’incrocio delle banche dati dei veicoli assicurati con quella dei veicoli immatricolati per individuare i veicoli non assicurati; campagne mirate per aumentare la consapevolezza sui rischi e le conseguenze della circolazione senza assicurazione; l’introduzione di agevolazioni o incentivi per le fasce di popolazione più fragili economicamente; una revisione della normativa per introdurre un limite massimo di quotazione del rischio. Sna ha infatti rilevato “tariffe insostenibili, anche oltre 10mila euro annui, per la classe d’ingresso (Bonus Malus 14), ipotizzando una potenziale elusione dell’obbligo a contrarre in alcune aree del Paese”.