XVI Giornata mondiale dell’autismo: le iniziative in Umbria

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XVI Giornata mondiale dell’autismo: le iniziative in Umbria. Eventi a Orvieto, Cascia e Umbertide

   

2 aprile è la XIV edizione della Giornata Mondiale della consapevolezza dell’autismo dell’autismo (Wordl Autism Awareness Day) indetta il 18 dicembre 2007 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica alla consapevolezza e alla vicinanza alle persone con disturbo dello spettro autistico ed in particolare alle loro famiglie che, soprattutto durante l’emergenza Covid-19, subiscono maggiormente le misure di distanziamento sociale o isolamento domiciliare o ospedalizzazione in caso di contagio, con ulteriore sofferenza. Di qui l’importanza di diffondere conoscenza e consapevolezza per rimuovere gli ostacoli e lo stigma sociale e contrastare ogni forma di discriminazione.

Il Comune di Orvieto aderisce all’appuntamento annuale illuminando di blu (colore scelto dall’Onu) da venerdì 2 a martedì 6 aprile la facciata del palazzo comunale.

Di blu si illuminerà anche quella del centro “Il Girasole” di Morrano che da anni promuove la coscienza sull’autismo e che quest’anno ha proposto all’Amministrazione Comunale l’iniziativa che sarà condivisa a livello nazionale da tutte le strutture sanitarie e riabilitative appartenenti al Tavolo Cei Autismo.

“Conoscere per capire è il motto che ha sempre accompagnato le nostre iniziative – spiegano dal centro ‘Il Girasole’ – la consapevolezza di questo disturbo cresce nella misura in cui si fanno conoscere le reali caratteristiche dello spettro autistico e come impatta nella vita del soggetto autistico che vive nella famiglia e nella comunità che lo circonda. Al contempo è necessario ridurre gli stereotipi che fanno invece misconoscere questa realtà”.

“L’emergenza socio-sanitaria prodotta dal Covid-19 – afferma l’Assessore alla Scuola e Servizi Sociali, Angela Maria Sartini che aggiunge – ha evidenziato l’urgenza di azioni indirizzate a tali finalità. A questo proposito tutti gli atti di programmazione regionale, come il Piano Sociale e il Piano Sanitario, si misurano con la complessità delle problematiche che incontrano le persone con disabilità e le loro famiglie, promuovendo le autonomie possibili e l’inclusione sociale, superando impostazioni eccessivamente settoriali e ricercando una lettura, sia dei bisogni che delle risposte, al fine di cogliere l’unitarietà della persona per realizzare una progettualità coordinata ed integrata tra livelli ed ambiti d’intervento, quali scuola, sanità e il territorio. In tale contesto la diffusione dell’epidemia Covid ha fortemente accentuato i rischi di isolamento e di esclusione sociale delle persone con disabilità, le quali sono per natura maggiormente esposte a situazioni di disagio. Le restrizioni alla mobilità, l’applicazione delle regole di distanziamento sociale disposte dai protocolli di sicurezza ai vari livelli, ha determinato effetti negativi sulla loro capacità di autodeterminazione e sulle dinamiche di inclusione sociale, in special modo sui pazienti affetti da disturbi dello spettro autistico, con conseguente notevole aumento dei carichi di cura gravanti sulle famiglie. Pertanto, alla luce del mutato contesto sociale, è importante sostenere e realizzare attività finalizzate a facilitare le relazioni umane ed il benessere psico-fisico delle persone con disabilità, in quanto su di loro le misure emergenziali hanno avuto maggiori effetti negativi in termini di esclusione sociale anche nel tentativo di prevenire il disagio e di colmare il vuoto di relazioni generato dell’emergenza sanitaria tuttora in corso. Rientra in quest’ottica l’intervento denominato ‘Attività sociali in modalità a distanza e/o a domicilio, anche in luoghi aperti per le persone con disabilità’ finanziato con il Piano Straordinario Contrasto alla Povertà Covid-19 POR FSE Umbria che prevede la realizzazione di attività socio-educative e socio-ricreative per le persone con disabilità durante tutta la fase di emergenza e post emergenza in modo tale da contrastare eventuali rischi di isolamento e di esclusione sociale. Nello specifico il Comune di Orvieto, Ente capofila della Zona Sociale n. 12, ha utilizzato le risorse finanziarie attribuite pari a 13.528,49 Euro per implementare il Servizio di integrazione scolastica rivolta ad alunni con disabilità ai sensi della L. 104/1992 che frequentano le scuole di ogni ordine e grado residenti nei comuni della Zona Sociale. Il Servizio per l’integrazione scolastica – conclude – si colloca all’interno dei programmi educativi, riabilitativi e di socializzazione integrati ed individualizzati e si propone di favorire percorsi di inclusione sociale in favore di minori con disabilità tenuto conto della richiesta formulata dalla scuola di appartenenza e previa valutazione svolta in sede di Unità Multidisciplinare di Valutazione dell’Età Evolutiva della USL Umbria; nel territorio della Zona Sociale n. 12 attualmente sono attivi 78 interventi di integrazione scolastica, 21 dei quali rivolti a soggetti affetti da disturbo dello spettro autistico”.

All’autismo l’Istituto Superiore di Sanità ha dedicato uno dei rapporti sul COVID-19 che contiene consigli e indicazioni per prevenire il disagio e per un appropriato sostegno, nei differenti contesti, delle persone nello spettro autistico e i loro familiari. I principali contenuti del rapporto sono:

A casa – Tra le indicazioni da seguire in casa è importante che le persone nello spettro autistico siano supportate nel mantenere la routine quotidiana: mantenere il ritmo sonno-veglia, partecipare ai lavori domestici, organizzare la giornata attraverso un calendario, essere aiutate ad esprimere i propri sentimenti attraverso attività di scrittura, film o giochi. E’ importante mantenere, quando possibile, gli interventi dei professionisti che li hanno in carico anche da remoto, attraverso video chiamate o telefonate.

Isolamento domiciliare – In caso di isolamento domiciliare è necessaria la collaborazione in un familiare caregiver fornito di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale, che gestisca le condizioni di salute, le consuete attività quotidiane e aiuti a prevenire la comparsa di emergenze comportamentali.

Ospedalizzazione – Se è necessaria l’ospedalizzazione, le persone nello spettro autistico devono essere indirizzate verso strutture ospedaliere in cui siano stati precedentemente attivati percorsi di accoglienza specifici per le persone con disabilità e autismo (percorso DAMA).

Strutture residenziali – Nelle strutture residenziali dovrebbero essere sviluppate procedure per ridurre al minimo il rischio di infezione da COVID-19 e protocolli per rispondere alle persone che possono aver contratto l’infezione. E’ indicata, inoltre, la designazione di un referente per la prevenzione e il controllo delle infezioni legate all’assistenza per COVID-19 che garantisca informazioni aggiornate sia agli operatori che agli utenti sulla corretta igiene e sull’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale.

Il Comune di Umbertide ha aderito al progetto “Light a monument” lanciato dall’associazione Rare Special Powers e in contemporanea con altre città come Perugia e Cannara, illuminerà un proprio monumento. Nella serata di venerdì a illuminarsi di blu sarà la scuola “Giuseppe Garibaldi”, al fine di mantenere alta l’attenzione sull’autismo e per sensibilizzare l’intera comunità sui disturbi dello spettro autistico.

“Promuoviamo queste campagne di sensibilizzazione per divulgare e sostenere i diritti e l’inclusione delle persone con disabilità – afferma l’assessore alle Politiche sociali, Sara Pierucci. Sicuramente per comprendere a fondo bisognerebbe mettersi nei panni ed immedesimarsi nella quotidianità delle famiglie coinvolte e questo ci sembra un primo piccolo passo per avvicinarsi a loro e poterli aiutare”.

Anche la Fondazione Santa Rita da Cascia aderisce alla Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo del 2 aprile, al fianco di ANGSA Umbria, Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici. Per manifestare il proprio coinvolgimento nel favorire massima attenzione sui diritti delle persone autistiche, da domani a venerdì 9 aprile la facciata della Basilica di Santa Rita a Cascia si illuminerà di blu, il colore che l’ONU ha scelto per rappresentare l’autismo. Un nastro blu sarà inoltre presente nelle pagine social e nel sito di Fondazione e Monastero Santa Rita da Cascia, che non sono nuovi alla causa.

Nata nel 2012, per volontà del monastero ritiano, la Fondazione Santa Rita da Cascia, attraverso attività di fundraising e comunicazione, realizza progetti che esprimono la carità della santa degli impossibili nella società di oggi. L’attenzione ai bisogni dei più fragili, il sostegno allo sviluppo umano e sociale e la presenza sul territorio dell’organizzazione, si ritrovano in un impegno attivo che, lo scorso anno, proprio guardando al mondo dell’autismo si è tradotto in un progetto rivolto al Centro diurno La Semente di Spello (PG). Il Centro, attivo dal 2011, è gestito da ANGSA Umbria con l’Assessorato alla Sanità della Regione Umbria. Si tratta di una struttura all’avanguardia per giovani adulti autistici, che qui hanno risposte concrete per continuare il percorso riabilitativo, avere una qualità di vita alta e la possibilità d’inserimento nel mondo del lavoro. All’arrivo della pandemia, la Fondazione Santa Rita da Cascia si è attivata per consentire che il Covid-19 non arrestasse questo prezioso lavoro. Lo ha fatto lanciando un appello ai devoti ritieni, che si sono mobilitati in massa per sostenere il centro. Così, le famiglie e i ragazzi affetti da autismo hanno potuto ritrovare serenità, sostegno e speranza per il futuro.

 

“Con il suo esempio Santa Rita ci dimostra che ognuno di noi può agire nella carità e nell’amore verso il prossimo e fare la differenza nella sua vita, anche con un solo gesto. Ecco perché nella Giornata Mondiale per l’Autismo, invito la nostra famiglia di devoti ritiani a crescere in sensibilità e impegno, perché abbiamo già visto che insieme possiamo fare tanto. Per questa occasione, oltre a vestire di luce blu la nostra Basilica, indosso il nastro blu a simbolo dell’immenso valore che ogni vita ha e con lei l’opera umana e sociale di chi si adopera per tutelarla, sostenerla e valorizzarla”.

Queste le parole di Padre Luciano De Michieli, rettore della Basilica e membro del CdA della Fondazione Santa Rita da Cascia.