Villa Umbra, le novità in materia di appalti pubblici

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A poche ore dall’approvazione in via preliminare, da parte del Consiglio dei ministri, del Codice attuativo della riforma degli appalti pubblici, la Scuola umbra di amministrazione pubblica di Perugia ha già ospitato, venerdì 4 marzo, un seminario per illustrare agli addetti ai lavori le novità in materia. Un incontro a cui, su invito dell’amministratore unico di Villa Umbra Alberto Naticchioni, ha preso parte anche Antonella Manzione, capo dipartimento per gli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri e presidente della commissione di esperti istituita appositamente per la riforma in questione.

“Il testo – ha spiegato Manzione – rappresenta una vera e propria rivoluzione, innanzitutto perché riduce enormemente il numero degli articoli in materia rendendo la normativa più snella e duttile”.

Il nuovo codice conterrà infatti 217 articoli rispetto ai 660 precedenti. Sarà l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), dotata di nuovi compiti e maggiori poteri, a definire poi le linee guida per l’attuazione delle norme e aiutare così pubbliche amministrazioni, imprese e professionisti.

“In questo modo – ha sottolineato Manzione – cerchiamo di omogeneizzare le condotte, anche fornendo vademecum, bandi e capitolati tipo alle stazioni appaltanti, le quali però dovranno essere maggiormente qualificate e professionalizzate”.

All’iniziativa sono anche intervenuti l’assessore regionale umbro Fernanda Cecchini e Angelo Canale, presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti dell’Umbria.

“Mi sembra si vada nella giusta direzione – ha detto Canale –, con regole innovative, anche sotto il profilo della trasparenza, per esempio, con la riduzione delle stazioni appaltanti e la tracciabilità dei contratti. Gli strumenti contrattuali saranno più agevoli e semplici da gestire e di ciò ne beneficerà l’intera comunità. Anche la stessa Corte dei conti, sia in sede giurisdizionale che di controllo, sarà agevolata dalla sostituzione di leggi complicate e astruse con altre più chiare e dai contenuti inequivocabili”.

“Fino a oggi – ha commentato Cecchini –, portare avanti atti perfetti e legittimi poteva voler dire tempi di realizzazione dei lavori troppo lunghi, per cui veniva meno il criterio di efficienza. Una normativa più semplice, facilitando il lavoro di funzionari, dirigenti e amministratori, che spesso faticano a districarsi in una selva di norme, favorisce evidentemente il risultato”.

Da questo punto di vista, con il nuovo codice cambiano in parte anche i criteri per le gare di appalto.

“Si privilegerà – ha chiarito Manzione – il criterio dell’aggiudicazione con l’offerta economicamente più vantaggiosa che, diversamente da quello che si può pensare, significa fare sempre una comparazione costi-qualità. Ciò non significa spazzare via il sistema di aggiudicazione al minor prezzo ma introdurre ‘paletti’ a garanzia della qualità”.

“La scuola – ha ricordato Naticchioni – si sta adoperando per far conoscere tutte le riforme. Quest’ultima avrà un grosso impatto sul territorio e da oggi inizieremo un cammino di approfondimento. È una riforma che avvicinerà ulteriormente i cittadini alla Pa, anche perché dovrebbe far sì che le opere pubbliche si possano concludere in tempi brevissimi e soprattutto che non ci sia la lievitazione dei costi”.