Valorizzazione dei beni immobili e pubblici, parlano la Marini e Bartolini

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Valorizzazione dei beni immobili e pubblici, parlano la Marini e Bartolini. “Non solo operazioni contabili, ma gestione innovativa”.

“Siamo fermamente convinti che una corretta e giusta gestione del patrimonio pubblico non può limitarsi ad una questione economico- contabile e burocratica né ad una semplice (e ai tempi d’oggi spesso impossibile) dismissione, ma il tutto vada inquadrato anche in una prospettiva di valorizzazione del bene pubblico anche per scopi socio-culturali”.

   

E’ quanto hanno sostenuto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e l’assessore regionale alle riforme ed al patrimonio, Antonio Bartolini, in occasione del seminario “Traiettorie di rigenerazione urbana a partire dalla valorizzazione dei beni immobili pubblici”, che si è svolto oggi, lunedì 23 luglio, nella Scuola umbra di amministrazione pubblica di Villa Umbra, a Pila di Perugia.

“Come Giunta regionale – ha illustrato la presidente Marini nella sua introduzione – abbiamo predisposto e preadottato un disegno di legge che introduce nuove norme sull’amministrazione, gestione e valorizzazione dei beni immobili regionali proprio al fine di modificare l’impostazione, ormai vecchia e superata, di un patrimonio regionale da dismettere al miglior offerente. C’è una grossa parte di questo patrimonio che invece può essere utilizzato per scopi sociali e culturali, c’è anche una parte che può essere messa a disposizione di iniziative pubbliche ed anche private in settori strategici per la nostra economia regionale, come il turismo, l’agroalimentare, la cultura ed anche per sostenere l’edilizia residenziale pubblica e dunque garantire risposte più adeguate ai problemi delle famiglie e delle imprese umbre. Questo principio – ha proseguito la presidente – vale per il patrimonio regionale ma può essere utilizzato anche per le proprietà degli Enti Locali, Comuni e Province, del Sistema Sanitario, dello Stato così come delle tante realtà istituzionali (ad esempio Comunanze Agrarie o Enti di assistenza e beneficenza) della nostra Regione. Nei giorni scorsi abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Agenzia del Demanio a questo proposito così come abbiamo una interlocuzione aperta per quanto riguarda il patrimonio immobiliare di Ferrovia Centrale Umbra. Tutti questi beni, immobiliari, naturalistici o infrastrutture, possono essere utilizzati anche per sostenere progetti di interesse regionale come i Cammini religiosi o le Strade enogastronomiche o per progetti di rigenerazione di centri urbani. Dobbiamo insomma uscire dalla logica della contabilità burocratica che non porta nessun beneficio alla nostra economia e passare ad una visione più creativa ed innovativa”.

“Soltanto quello regionale può contare su un valore di circa 440 milioni di euro, costituito dal fabbricati per 200 milioni, terreni per 98 milioni e 140 milioni di infrastrutture varie. Non tutto ovviamente potrà essere utilizzato – ha sottolineato Bartolini – ma quello disponibile è comunque un patrimonio cospicuo che vogliamo mettere a disposizione dell’economia regionale. Nel seminario di oggi presentiamo la nostra proposta – ha sostenuto l’assessore Bartolini – per chiedere al vario mondo dei soggetti, pubblici e privati, che può essere interessato idee e suggerimenti per migliorare e completare il più possibile il disegno di legge che abbiamo preadottato. Lo facciamo con il sistema degli Enti locali, Agenzie ed Enti regionali ma anche con il mondo delle cooperative italiane, l’Istituto nazionale di Urbanistica e con tutti i soggetti che possono essere coinvolti in questo percorso di valorizzazione di un patrimonio molto significativo e consistente”.

La nuova legge regionale in materia di gestione e valorizzazione del demanio e patrimonio regionale andrà a supporto delle politiche che verranno intraprese con la nuova programmazione in materia di Politica Patrimoniale con il fine di redigere un testo organico, in sostituzione delle tante disposizioni legislative regionali intervenute nel corso degli anni, coerente con le disposizioni legislative nazionali entrate in vigore nel corso del tempo. Avrà anche lo scopo di modificare i poteri in materia di gestione e valorizzazione dei beni immobili, tra Consiglio e Giunta regionale, in un’ottica di semplificazione delle procedure e di trasferimento dei poteri gestionali alla dirigenza; riesaminare i rapporti giuridici con le agenzie regionali e altri soggetti incaricati della gestione e della valorizzare del patrimonio immobiliare regionale; rivisitare, in una logica di semplificazione delle procedure, le modalità e le regole per l’alienazione dei beni immobili di proprietà regionale anche prevedendo l’utilizzo di piattaforme informatiche; riformulare le regole per la concessione in uso o locazione a soggetti pubblici e privati del demanio e del patrimonio immobiliare regionale ed infine regolamentare i criteri per la determinazione dei valori di stima dei beni da alienare o da concedere in uso.

“In questo disegno di legge – ha proseguito Bartolini – abbiamo anche inserito delle nuove norme per rendere la proposta più rispondente alle attuali esigenze. In tal senso sono state introdotte, tra l’altro, delle integrazioni al fine di precisare l’uso della proprietà pubblica dei beni, riproponendo la possibilità nei casi espressamente e puntualmente disciplinati, di concedere l’uso gratuito di beni immobili demaniali o patrimoniali indisponibili, mediante concessione temporanea, a favore di agenzie regionali, aziende del sistema sanitario regionale, enti pubblici economici regionali, società totalmente pubbliche a partecipazione maggioritaria della regione, enti previsti da leggi regionali, fondazioni senza scopo di lucro partecipate dalla regione nonché la possibilità di mettere a disposizione immobili, ai sensi della normativa nazionale di riferimento, mediante contratti di comodato o concessione, anche a favore degli Enti del terzo settore. Abbiamo introdotto la possibilità di valorizzare ed utilizzare i beni immobili di proprietà regionale per fini economici, tramite concessioni o locazioni a titolo oneroso – assegnate con procedure ad evidenza pubblica- a favore di privati ai fini della riqualificazione e riconversione dei medesimi beni tramite l’intervento di recupero, restauro, ristrutturazione finalizzate allo svolgimento di attività economiche o attività di servizio per i cittadini ed altre misure di valorizzazione per favorire la realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili, equestri, mototuristici, fluviali e ferroviari. Infine vogliamo snellire le procedure di alienazione, prevedendo anche aste elettroniche e sistemi di evidenza pubblica equivalenti. La proposta di legge contiene anche una norma transitoria finalizzata a consentire, in deroga alle norme generali, ai conduttori di compendi aziendali, aziende agricole e unità immobiliari destinate ad uso abitativo principale, di acquistare i beni stessi qualora detti immobili vengano detenuti da almeno 5 anni dall’entrata in vigore della legge. Tutto ciò – ha concluso l’assessore Bartolini – permetterà una gestione più dinamica e flessibile del patrimonio, cogliendo le eventuali novità e le opportunità del mercato immobiliare”.