Terni: il blocco del traffico…”inquina”

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Lunedì e martedì scorsi, 11 e 12 gennaio, a Terni sono state inaugurate la “zona di salvaguardia ambientale” e la “zona zero“, ovvero le aree cittadine entro le quali il traffico, fino al prossimo 31 marzo risulterà interdetto a diverse tipologie di veicoli a motore. Nella zona di salvaguardia ambientale che abbraccia tutto il territorio comunale non possono circolare gli Euro  0, Euro 1 ed Euro 2, e nella zona zero nemmeno gli Euro 3 ed Euro 4. Si tratta di provvedimenti limitativi del traffico che l’amministrazione comunale, insieme all’ordinanza per il controllo delle temperature negli edifici pubblici e privati (fatta eccezione per gli ospedali e le case di cura e di riposo), ha inteso prendere per combattere lo smog. Tuttavia le centraline di rilevazione delle polveri sottili PM10 e PM 2,5 di Arpa Umbria dislocate a Borgo Rivo, via Carrara e nel quartiere Le Grazie già una settimana prima certificavano che la qualità dell’aria a Terni era di buona qualità o in qualche caso di qualità accettibaile. Conseguenza soprattutto delle piogge che nei primi giorni di gennaio avevano spazzato via la cappa di smog che aveva soffocato la città nel mese di dicembre e in particolar modo sotto le feste di Natale. Eppure chi con il blocco del traffico nei giorni considerati a più alto scorrimento veicolare si aspettava valori di PM10 inferiori a  quelli registrati nei giorni prima è rimasto deluso. I valori registrati dalle centraline Arpa, infatti, nel secondo giorno di blocco del traffico (quando cioè l’aria si doveva essere già un po’ pulita in conseguenza al primo giorno di blocco, lunedì 11 gennaio) erano più alti di lunedì e pure di di domenica 10 e  sabato 9 gennaio quando il traffico non era stato ancora interdetto. (Fonte:La Nazione)