Strategia energetico-ambientale 2014-2020

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“L’Umbria ha già abbondantemente superato l’obiettivo del 13,7 per cento nel rapporto fra consumo di fonti energetiche rinnovabili e consumi finali lordi di energia assegnatole per il 2020 per l’attuazione del pacchetto europeo clima-energia e ora, con le azioni della Strategia energetico ambientale 2014-2020, guarda a traguardi ancora più ambiziosi: raggiungere almeno il 20 per cento”.

   

Lo ha sottolineato l’assessore alla qualità del territorio e del patrimonio ambientale, Fernanda Cecchini, che stamani, insieme ad Andrea Monsignori e Michele Cenci, del Servizio regionale Energia e qualità dell’ambientem ha illustrato nel corso di una conferenza stampa la “Sear – Strategia energetico ambientale 2014-2020”, adottata dalla Giunta regionale. Il documento, in cui sono state recepite le osservazioni formulate nel processo di Valutazione ambientale strategica e aggiornato alla luce del quadro energetico nazionale, procede il suo iter con la trasmissione al Consiglio regionale per la definitiva approvazione. Con la nuova “Sear”, la Regione si è posta gli obiettivi prioritari di incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili e incentivare tutte le azioni volte a favorire il risparmio e l’efficienza energetica in  tutti i settori, dai trasporti all’edilizia, dall’industria all’agricoltura, con vantaggi per i cittadini, le imprese e la qualità del’aria delle città umbre. Altrettanto fondamentale viene considerato lo sviluppo della filiera industriale dell’energia per agevolare la crescita economica sostenibile dell’intera regione e con questa l’occupazione. Si vuol inoltre migliorare la gestione del sistema.

“Ad oggi – ha detto l’assessore  – grazie a una programmazione regionale orientata al basso impatto ambientale e a minori consumi, l’Umbria è già avanti rispetto a quanto ci chiede l’Unione europea in materia di consumi energetici e contrasto ai cambiamenti climatici. Per quanto riguarda l’energia elettrica, il fabbisogno complessivo dell’Umbria è garantito per più del 50 per cento da fonti rinnovabili, con un rapporto con i consumi lordi di energia di circa il 18,3 per cento, ben oltre dunque il traguardo minimo del 13,7% prefissato al 2020. Si sta avverando con una velocità prima non ipotizzabile l’obiettivo di un sistema meno dipendente da fonti fossili e l’Umbria – ha rilevato – alza la posta della sua scommessa aprendosi al futuro: l’obiettivo del rapporto fra fonti rinnovabili e consumi finali sale al 20 per cento ed è già proiettato agli obiettivi del 2030, la riduzione di CO2 del 40% e la crescita al 27% della produzione da fonti rinnovabili, e in prospettiva del 2050, con la meta di ridurre fino all’80-90 per cento le emissioni di gas serra, proseguendo nel percorso di innovazione tecnologica”.

La Strategia energetico ambientale regionale individua quattro differenti tipologie di misure regionali e le declina in funzione dei quattro principali macrosettori di intervento: domestico-residenziale, industriale e terziario, agricolo e trasporti.

“Al raggiungimento dei primi traguardi – ha rilevato l’assessore Cecchini – hanno contribuito azioni e investimenti fin qui operati per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici. Sono stati investiti a questo scopo circa 30 milioni di euro e un’analoga quota verrà destinata da qui al 2020 ai Comuni, con cui decideremo strategie e interventi per incidere ancora di più sulla riduzione dei consumi di energia. Particolarmente ‘energivoro’ è il settore della sanità, con costi energetici di oltre 20 milioni di euro. All’impegno per il contenere consumi e costi del settore pubblico, si unirà l’azione dei privati che possono contare sugli incentivi statali per interventi nelle abitazioni volti al risparmio energetico elettrico e termico”.

“È una parte fondamentale del modello umbro di sviluppo – ha  detto ancora l’assessore Cecchini – per la cui attuazione, come è stato fatto con le risorse  del Por Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale, per il periodo 2007-2013 a sostegno dell’efficienza energetica e lo sviluppo di fonti rinnovabili, abbiamo destinato cospicue risorse della nuova programmazione. Presto, con i primi bandi, prenderanno avvio gli interventi previsti in materia di energia dal ‘Fesr’ 2014-2020, con un pacchetto di circa 15 milioni di euro. Allo stesso tempo, in sintonia e in sinergia con questi interventi, verranno avviate le attività del Programma di sviluppo rurale finanziate, attraverso varie misure, con i fondi Feasr per l’uso efficiente delle risorse energetiche”.

“Legati all’energia sono l’80 delle emissioni che alterano il clima: l’ulteriore riduzione dei consumi e l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili – ha detto il dirigente del Servizio Energia, Andrea Monsignori  – rappresenta un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile e fondamentale per una contribuire al contrasto dei cambiamenti climatici”.

A tracciare un quadro della produzione di energia e del fabbisogno energetico è stato Michele Cenci che ha messo in rilievo i traguardi raggiunti: in termini di produzione assoluta da fonti di energia rinnovabili nel 2014 sono stati prodotti 2555,7 GWh, pari all’83% della produzione interna e al 51% del fabbisogno elettrico.