Sicurezza sul lavoro nelle imprese agricole: progetto triennale dell’Ente Regionale Bilaterale Agricolo dell’Umbria (Erba)

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Quattro misure e interventi per rafforzare le politiche di sicurezza nel settore agricolo: rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali, sorveglianza sanitaria obbligatoria, strumenti innovativi a supporto delle scelte aziendali, programmi formativi

   

Implementare un gruppo di tecnici come Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali (RLST), contribuire alle spese correlate per la Sorveglianza sanitaria obbligatoria, facilitare l’adozione di Strumenti innovativi a supporto delle scelte aziendali in materia di sicurezza, ed infine sviluppo di specifici Programmi formativi. Sono le 4 misure ideate con lo scopo di avviare interventi coordinati atti a rafforzare le politiche di sicurezza sul lavoro nelle imprese del settore agricolo.

Mercoledì 17 novembre a Perugia (sala Fiume di Palazzo Donini, sede della Regione Umbria) si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione del progetto voluto da ERBA, l’Ente Regionale Bilaterale Agricolo dell’Umbria attivo dal 2014 e a cui fanno riferimento i CPL (contratti provinciali del lavoro) delle province di Perugia e Terni per gli operai agricoli e florovivaisti.

Sono intervenuti, Rufo Ruffo, presidente ERBA dell’Umbria, Daniele Marcaccioli, vicepresidente ERBA dell’Umbria, e Luigi Rossetti, il direttore regionale per Sviluppo economico, Agricoltura, Lavoro, Istruzione e Agenda Digitale che ha portato i saluti dell’assessore regionale alle politiche agricole Roberto Morroni, impegnato a Roma, sottolineando come la bilateralità aiuti ad innalzare il livello di qualità complessiva delle imprese umbre e come la strumentazione pubblica possa dare un contributo anche in questo campo.

Presenti anche i rappresentanti delle associazioni datoriali (Confagricoltura Umbria e CIA Umbria) e dei sindacati (CGIL, CISL, UIL).

Durante l’incontro è stato presentato il progetto dalla durata triennale che coinvolge le aziende del settore, visto che è stato creato dal Comitato di gestione di ERBA dell’Umbria in funzione dei fabbisogni rilevati presso le stesse aziende ed i lavoratori.

L’auspicio – è stato sottolineato – è che la Pubblica Amministrazione possa sovvenzionare parte dell’iniziativa in quanto il finanziamento, ad oggi, ha natura completamente privata.

“Il livello di rischio nel settore dell’agricoltura – affermano dal Comitato di gestione – rende necessario un grado d’attenzione mirato ad individuare soluzioni efficaci per circoscrivere il fenomeno e selezionare strumenti più idonei a ridurre i rischi lavorativi. L’obiettivo del progetto è di innalzare il livello di comprensione della materia “sicurezza in ambienti di lavoro”, elevare la capacità in capo all’impresa agricola di progettare, programmare e svolgere il lavoro in sicurezza, intervenendo a supporto delle due parti coinvolte e allo stesso tempo raccogliere dati ed informazioni per focalizzare la progettazione di successivi interventi volti a contrarre il campo delle criticità”.

Per questi motivi il progetto ha focalizzato la propria attenzione su 4 ambiti fortemente correlati. L’obiettivo di ERBA – è stato prima di tutto ricordato – è quello di svolgere le funzioni individuate dalle Parti stipulanti il CCNL di riferimento, ed in particolare: Svolgere attività di monitoraggio, informazione e osservazione in relazione al mercato del lavoro e al settore agricolo delle provincie di Perugia e Terni, analizzando le dinamiche e le tendenze (fabbisogni professionali e occupazioni, processi di riorganizzazione dei comparti produttivi e dei loro mercati) e le problematiche correlate; Promuovere le relazioni sindacali e l’applicazione della contrattazione collettiva, nonché svolgere altre funzioni ritenute utili al miglioramento dei rapporti tra le parti rappresentate; Attivare e gestire, anche in convenzione, strumenti operativi di intervento in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; Attivare e gestire, anche in convenzione, strumenti operativi per lo svolgimento della formazione dei lavoratori, ritenuta elemento indispensabile per la crescita professionale e la prevenzione del rischio; Effettuare studi, ricerche, attività progettuali, anche di natura formativa e editoriale attinenti agli obiettivi ed ai compiti istituzionali; Esercitare altre funzioni che le parti costituenti ritengono opportune per il miglioramento delle relazioni sindacali; Designazione del RLST (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali).

Le quattro misure scelte vengono attuate mediante specifici regolamenti di gestione atti a fissare le regole di realizzazione delle misure, di tracciabilità del lavoro svolto, di controllo tecnico amministrativo e di rendicontazione. Il Comitato di ERBA dell’Umbria gestisce il progetto avvalendosi del supporto della segreteria tecnica amministrativa strutturata presso la sua sede da Confagricoltura Umbria, come prevista dallo Statuto dell’Erba dell’Umbria (ufficio di segreteria), tale da occuparsi della gestione, amministrazione e controllo delle risorse finanziarie e della realizzazione delle misure ed in grado di elaborare i report necessari al Comitato di gestione.

MISURA 1 – Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali (RLST)

Si tratta di implementare un gruppo di tecnici in grado di assumere la rappresentanza ai fini della sicurezza nei luoghi di lavoro per colmare i gap di fabbisogno emersi, con particolare riferimento alle imprese ancora sprovviste di RLS. Oltre che sensibilizzare le aziende datoriali circa la prevenzione del rischio e gli aspetti correlati alla sicurezza in ambiente di lavoro, tale misura consentirà di fatto a dei referenti di ERBA dell’Umbria di reperire informazioni utili per quanto concerne lo stato di applicazione pratica delle prescrizioni normative in materia di sicurezza. Questo consentirà all’Ente di ampliare le corrette conoscenze riferite al settore di riferimento ed allo specifico ambito d’interesse in modo da indirizzare al meglio le future politiche d’intervento e le azioni attuabili (informazione, formazione, assistenza, consulenza, ecc.) per incrementare il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro.

MISURA 2 – Sorveglianza sanitaria obbligatoria

L’intento è quello di contribuire alle spese correlate alle visite mediche dei lavoratori aziendali, anche al fine di far percepire tale adempimento come ordinario nel management aziendale, oltre che incrementare il livello di attenzione e considerazione dell’adempimento in questione. Anche in questo caso sarà possibile acquisire una serie di dati ed informazioni che contribuiranno ad alimentare un data set regionale sullo stato di salute dei lavoratori su scala regionale, utile a successive analisi di ordine tecnico-statistico per arricchire l’analisi di contesto e valutare i fabbisogni delle imprese aderenti.

MISURA 3 – Strumenti innovativi a supporto delle scelte aziendali

Spesso gli adempimenti obbligatori in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro vengono trascurati dal management aziendale o gestiti con grandi difficoltà. La complessità burocratica che attanaglia il settore, prevalentemente composto da micro e piccole imprese, rende difficile la gestione amministrativa ed operativa della materia riferita alla sicurezza: è necessario facilitare l’adozione di criteri di valutazione, analisi periodica e di gestione semplici e tesi a porre la massima attenzione all’efficacia del risultato di lavorare e far lavorare in sicurezza. Si ritiene pertanto che l’adozione di adeguati strumenti informatici, introdotti mediante l’affiancamento da parte di tecnici specializzati, possa essere una soluzione per elevare sensibilmente il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro nel medio periodo. L’obiettivo è quello di far acquisire alle imprese la capacità di monitorare lo stato di adeguamento rispetto all’obiettivo della massima sicurezza, scadenze e adempimenti (formazione addetti, sorveglianza sanitaria, adozione DPI, ecc.) in modo semplice e veloce attraverso strumenti ordinari di pronta consultazione (check list INAIL) e di nuova concezione come APP per smartphone.

MISURA 4 – Programmi formativi

La prevenzione del rischio ai fini della sicurezza nei luoghi di lavoro non può prescindere da un’adeguata conoscenza delle mansioni lavorative, ancor prima dei requisiti normativi atti a garantirne la corretta attuazione ai fini della sicurezza. Per aumentare l’efficacia di tale principio base, si prevede lo sviluppo di specifici programmi di formazione sul lavoro atti a consolidare specifiche competenze professionali in relazione alle figure più esposte in termini di sicurezza, con l’obiettivo di qualificarne il profilo, anche in considerazione dei potenziali rischi lavorativi.

Il Progetto viene attuato sull’intero territorio regionale umbro, attraverso le quattro misure che si sviluppano nel complesso su due annualità, tranne la misura 1 e la sua gestione che presentano un arco temporale di tre anni.

Il progetto è rivolto alle realtà che aderiscono alle casse extralegem FIMILA e FIMIAV e che sono in regola con i versamenti contributivi alle casse.

Al termine del biennio il Comitato di Gestione, sulla base della verifica del lavoro svolto e della valutazione di impatto, con l’ausilio dell’Università facoltà di Agraria, andrà a sviluppare una nuova ipotesi progettuale, da sostenere con le risorse ordinarie, risorse esterne e finanziamento da parte di FIMILA e FIMIAV.

Il termine “impatto” fa riferimento all’anello conclusivo del processo di progettazione che collega risorse, azioni, prodotti, risultati ed effetti. Tale processo, in considerazione della natura specifica delle diverse progettualità, può interessare vari livelli, da quelli micro, collegati ai cambiamenti generati sui destinatari diretti, a quelle macro, che interessano i sistemi e le comunità di riferimento. In considerazione dei contesti diversificati e multiformi del territorio nazionale in cui il presente progetto si propone di operare, sarà fondamentale valutare l’appropriatezza e l’efficacia delle azioni rispetto alle specificità delle singole realtà coinvolte.

Si ritiene doveroso, che un soggetto collegiale ritenga di volersi mettere in discussione attraverso una valutazione terza del proprio operato nel momento in cui intende investire una importante dotazione finanziaria, quale strumento di stimolo ed intervento per contribuire ad una elevazione della attenzione verso il lavoro da svolgere in sicurezza.