Sicurezza stradale: assistenza psicologica per le vittime degli incidenti e i loro familiari

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“Gli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte per i giovani e una delle principali cause di invalidità, con conseguenze fisiche cui si associano dolorose conseguenze psicologiche: è su queste che vogliamo intervenire, creando un percorso protetto post trauma attraverso l’attivazione di una risposta di consulenza e supporto psicologico per vittime e familiari”. L’assessore regionale alla Sicurezza stradale, Stefano Vinti, sintetizza così gli obiettivi della convenzione che verrà sottoscritta tra Regione Umbria e Le Unità sanitarie Umbria 1 e 2 per l’attuazione di un progetto pilota di assistenza psicologica nei centri principali per la gestione dei politraumatizzati e quindi nei Poli ospedalieri di Perugia, Terni, Città di Castello e Foligno. Lo schema di convenzione, su proposta dell’assessore Vinti, è stato approvato dalla Giunta regionale. “Con questa convenzione – spiega Vinti – impegniamo le due Unità sanitarie locali dell’Umbria ad istituire un servizio di consulenza, informazione e assistenza, perseguendo le finalità della legge regionale in materia di sicurezza stradale, la n.8 del 17 aprile 2014, in armonia con quanto indicato nel Global Plan for the Decade of Action for Road Safety 2011-2020 predisposto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite”.  “Il nostro intervento – dice – si prefigge svolgere un’importante azione di prevenzione nei confronti di problemi psicologici che potrebbero svilupparsi in tempi successivi. Il progetto che andremo ad attuare, infatti, si caratterizza per la sua tempestività e si propone di fornire a pazienti e famiglie la possibilità di uno spazio di elaborazione dell’esperienza traumatica, fin dal primo momento dell’evento critico: Ci proponiamo, inoltre, di    favorire i processi di elaborazione emotiva e le strategie di adattamento individuali e familiari, di permettere un’individuazione precoce dei possibili fattori di rischio che possono portare ad una cronicizzazione del disagio e di seguire la famiglia nel percorso di reintegrazione sociale, per valorizzare e sostenere le sue intrinseche capacità di adattamento e di assistenza spontanea”. In particolare, la convenzione tende a regolare “la definizione della procedura di individuazione dei soggetti a cui somministrare i servizi previsti dal progetto pilota; il monitoraggio dei dati di incidentalità provenienti dai poli ospedalieri di Perugia, Terni, Città di Castello e Foligno; la sperimentazione – spiega ancora l’assessore Vinti – in via operativa delle procedure del progetto pilota provvedendo alla sua costante verifica”.