Risonanza Magnetica Multiparametrica: la tecnologia a sostegno della prostata

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Risonanza Magnetica Multiparametrica: la tecnologia a sostegno della prostata. Un’indagine che fornisce immagini morfologiche ad elevata risoluzione spaziale e funzionale

   

La prostata è un organo fibromuscolare e ghiandolare, di cui solo gli uomini sono dotati, delle dimensioni di una castagna, che si trova al di sotto della vescica a circondare l’uretra. La prostata riveste un’importante funzione nella produzione del liquido seminale (20-30% del totale dell’eiaculato) poiché fornisce componenti fondamentali alla sopravvivenza e alla qualità degli spermatozoi. Questo organo può essere sede di malattie infiammatorie quali le prostatiti, l’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB), e di tumori maligni quali l’Adenocarcinoma Prostatico. La ghiandola prostatica è grossolanamente suddivisa in due aree ben distinte: una zona centrale (sede tipica dove si sviluppa l’iperplasia prostatica benigna o adenoma prostatico e più raramente accoglie anche lo sviluppo di tumore prostatico) e una zona periferica (sede tipica dove originano i tumori maligni prostatici).

Un’indagine che fornisce immagini morfologiche della prostata ad elevata risoluzione spaziale e funzionale è la Risonanza Magnetica Multiparametrica che offre informazioni più dettagliate, rispetto alle altre metodiche (ecografia transrettale e TC), su cellularità e vascolarizzazioni di eventuali lesioni. Non è un esame invasivo, in quanto viene eseguita senza l’utilizzo della bobina endorettale. Nell’iter diagnostico di un paziente con sospetto tumore prostatico (ad esempio a causa di valori elevati del PSA o per la presenza di reperti anomali all’esplorazione rettale) la Risonanza Magnetica può rivestire un ruolo chiave per decidere o meno di eseguire la biopsia prostatica. La differenza con la metodica di Risonanza Magnetica tradizionale sta nel fatto che la Risonanza Multiparametrica, oltre alla valutazione anatomica/morfologica della ghiandola prostatica, riesce ad analizzare alcuni parametri aggiuntivi che consentono di distinguere, con una maggiore capacità, un tumore da una lesione non tumorale. I parametri aggiuntivi sono:

  • Lo studio di diffusione (DWI), che correla con il grado di proliferazione cellulare che è più elevato nel caso di tumori clinicamente significativi.
  • Lo studio di perfusione (DCE) dopo somministrazione di mezzo di contrasto, che permette di valutare con precisione lo stato di vascolarizzazione di una lesione.

Dato che la distinzione tra un reperto negativo (assenza di tumore) e uno positivo (presenza di tumore) non è mai assolutamente netta, in quanto possono essere presenti delle situazioni intermedie, è stato messo a punto un sistema standardizzato per definire quanto un determinato reperto rilevato alla RM sia effettivamente sospetto o meno: questo sistema di refertazione prende il nome di PI-RADS (Prostate Imaging Reporting and Data System). La classificazione di PI-RADS V2 (ultima versione attuale) si basa su una scala di valori compresa tra 1 e 5 e permette di assegnare un valore crescente di probabilità ad ogni reperto individuato alla Risonanza Magnetica.

Lo scopo primario della Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata è in ogni caso quello di abbattere il numero di biopsie inutili e di mappare la prostata per eseguire una biopsia molto mirata su una lesione o su una zona identificata dall’esame come sospetta per essere patologica. Altra indicazione è quella di valutare i pazienti con PSA alterato identificando quelli da sottoporre a biopsia e rivalutare i pazienti con PSA alterato che avevano ottenuto esiti negativi da precedenti biopsie. Questo esame è prezioso anche per eseguire una “sorveglianza attiva” su una neoplasia prostatica poco aggressiva e altrettanto importante per individuare la presenza di recidive di fronte ad un rialzo del PSA a seguito di un trattamento chirurgico, radiante o farmacologico. La Risonanza Magnetica Multiparametrica viene anche utilizzata per valutare l’estensione delle neoplasie della prostata e determinare la tipologia di trattamento migliore grazie anche alla classificazione PI-RADS V2.

La RM Multiparametrica della prostata è diventato dunque un esame fondamentale per pianificare il percorso diagnostico-terapeutico di quei pazienti che presentano lesioni tumorali prostatiche, proponendosi anche come step propedeutico all’intervento chirurgico.

Dr.ssa Federica Rondoni