(aun) – Perugia, 30 ottobre 2025 – L’assessorato all’ambiente della Regione Umbria intende ribadire e illustrare l’ampia gamma di iniziative e progetti in corso volti a migliorare la qualità ambientale e la tutela della salute pubblica nella Conca Ternana, con particolare riguardo al Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Papigno. Interventi che vedono la collaborazione tra enti scientifici, sanitari e istituzionali e che sono orientati a un approccio integrato salute-ambiente-clima.
Con la Determinazione Dirigenziale della Regione Umbria datata 30 ottobre 2025 viene stabilito lo stanziamento di *300 mila euro* destinato al progetto di collaborazione tra Arpa Umbria ed enti e università *per studi e monitoraggio della qualità dell’aria*, con particolare attenzione alle sorgenti emissive di nichel e altri metalli pesanti nella Conca Ternana. Lo stanziamento è mirato alla ricerca di ulteriori punti di emissione del nichel all’interno di Acciai Speciali Terni per l’individuazione di punti di emissione non ancora captati per la ricerca di ulteriori fonti di inquinamento.
*Un miliardo di euro di investimenti sbloccati per l’Accordo di Programma Ast* dopo due anni di stallo. Il quartiere di Prisciano e la battaglia alle emissioni assumono un ruolo centrale come mai era stato prima. L’impegno a garantire un futuro produttivo pienamente compatibile con la tutela della salute dei cittadini e del nostro ecosistema diventa concreto grazie all’impegno della Regione sul tema energia nella gestione delle centrali idroelettriche attraverso la costituzione di una società pubblico-privata con apertura all’ingresso di aziende energivore riservando una quota di energia 100% green con conseguente riduzione delle emissioni connesse alla sua produzione a fronte del mantenimento di livelli occupazionali e obiettivi ambientali.
*Qualità dell’aria* – studi specifici e misure per la riduzione delle emissioni, in particolare dei metalli pesanti, per individuare e contenere le sorgenti di emissione diffuse, e per raggiungere nuovi e stringenti limiti sul nichel imposti dalla normativa europea per il 2030.
*Discarica di Vocabolo Valle* – ogni ampliamento coniugato al raggiungimento di obiettivi di recupero delle scorie, riducendo il flusso di quelle che vanno a finire in discarica incentivando la filiera del recupero. Landfill mining, intervento di messa in sicurezza per proteggere suolo e falda.
*Nuova Rampa Scorie* – intervento finalizzato al contenimento delle emissioni diffuse, individuazione delle sorgenti e implementazione di misure tecniche e gestionali per la riduzione anche di vibrazioni e odori a Prisciano. La realizzazione di una Rampa Scorie coperta prevede che le scorie vengano trasformate da rifiuti a risorse, venendo trattate per diventare nuovi materiali nell’ottica dell’economia circolare. Il termine previsto è la primavera 2026.
*Recupero scarti produttivi* – trattamento delle scorie siderurgiche per massimizzare il riutilizzo e ridurre al minimo il conferimento in discarica.
*Decarbonizzazione ed efficientamento energetico* – interventi mirati in linea con gli obiettivi di transizione ecologica e neutralità carbonica.
Progetti strategici di biomonitoraggio e ricerca epidemiologica, due fronti di ricerca per la caratterizzazione del rischio e dell’esposizione dei residenti
Il *Progetto InSingergia* ha la durata di 36 mesi (avviato nel 2024 e conclusione prevista per dicembre 2026) con un finanziamento di 1,5 milioni di euro con fondi del PNRR dove la Regione Umbria partecipa in cordata (con Veneto capofila) al programma nazionale che mira a implementare un modello comune di intervento integrato nei Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche. Le attività chiave includono il biomonitoraggio umano tramite individuazione di 200 soggetti (uomini e donne tra i 20 e i 50 anni, in buono stato di salute) per l’analisi di circa 50 elementi, inclusi PFAS e metalli, su sangue, urine e siero.
Il *Progetto Neo Conca*, finanziato dal MASE e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con uno stanziamento di 200 mila euro, prevede l’imminente affidamento all’Università degli Studi di Perugia di un servizio di indagine conoscitiva sulla relazione tra inquinamento ambientale, esposizioni lavorative, stili di vita e stato di salute dei residenti. Gli obiettivi principali includono la caratterizzazione dell’esposizione e quindi identificazione delle principali fonti di inquinamento (aria, acqua, suolo) nella Conca Ternana, analisi epidemiologica e studio della distribuzione e incidenza delle patologie (con particolare attenzione a quelle oncologiche e respiratorie) utilizzando i dati del Registro Tumori regionale, valutazione del rischio e caratterizzazione del rischio oncologico secondo il modello dello studio SENTIERI, indagine sulle possibili associazioni tra esposizioni ambientali/lavorative e l’insorgenza di specifiche patologie. La raccomandazione è quella di fornire raccomandazioni basate sull’evidenza scientifica per la prevenzione dei rischi sanitari.
*Umbria prima regione in Italia* ad avviare un Protocollo d’Intesa con gestori idrici, Auri, Arpa, Usl Umbria 1 e 2, per il *monitoraggio continuo sulle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas)* nelle acque a uso urbano. Il protocollo permette un doppio campionamento e analisi che con una controprova andrà a verificare la presenza di Pfas. Una verifica volta a mettere assolutamente in sicurezza il sistema acquedottistico, in particolar modo nelle aree più vulnerabili come la conca ternana.
*Potenziamento della centralina di Prisciano* dove verrà implementata una nuova strumentazione per la misurazione continua dei metalli in aria, novità rispetto al monitoraggio settimanale, e l’analisi del particolato ultrafine. L’assessorato regionale all’ambiente, inoltre, propone Prisciano come “hotspot” industriale e di istituire due “supersiti” per analisi approfondite che vadano oltre i parametri normali: uno di fondo remoto (Monti Martani) e uno urbano di fondo (Le Grazie a Terni). La centralina di Maratta sarà spostata in un punto più idoneo (es. area della Protezione Civile) per misurare correttamente la ricaduta industriale, in particolare quella proveniente dall’inceneritore. È stata riavviata una collaborazione con l’Università La Sapienza per analisi ad alta risoluzione spaziale sulle emissioni fuggitive. L’obiettivo è studiare e puntualizzare le sorgenti diffuse e non puntuali dell’acciaieria, al fine di identificarle e agire su di esse con ulteriori autorizzazioni e interventi. Questa collaborazione valuterà anche l’efficacia delle azioni di riduzione delle emissioni di nichel da parte di AST-Arvedi.




























