Regione: approvato bilancio consolidato 2019

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Regione: approvato bilancio consolidato 2019. L’opposizione si astiene

   

L’Assemblea legislativa ha approvato, con i voti favorevoli della maggioranza e l’astensione dell’opposizione, il bilancio consolidato della Regione Umbria per l’esercizio 2019.  Illustrando l’atto in Aula, il presidente della Prima commissione di Palazzo Cesaroni, Daniele Nicchi (Lega), ha ricordato che

“il bilancio consolidato è un documento contabile a carattere consuntivo che rappresenta il risultato economico, patrimoniale e finanziario del gruppo di società partecipate ed enti che fanno capo alla Regione. È lo strumento di rappresentazione dei dati del gruppo inteso come un’unica entità economica distinta dalle singole società e enti che lo compongono. Il Bilancio consolidato permette di ottenere maggiori informazioni sui bilanci degli enti, dando una rappresentazione delle scelte di indirizzo, pianificazione e controllo anche in termini contabili. Uno strumento che consente anche all’amministrazione capogruppo di utilizzare un nuovo strumento per rendere più efficace l’attività di programmazione, gestione e controllo del proprio gruppo, e di conoscere le consistenze patrimoniali e finanziarie e il risultato economico del gruppo. Nello specifico del Gruppo amministrazione pubblica della Regione Umbria fanno parte: Umbria Tpl, Umbria digitale, Sviluppumbria, Parco tecnologico agroalimentare, Ater, Adisu, Arpa, Agenzia forestale, Aur, Centro per le pari opportunità, Arpal, Gepafin, Consorzio Suap (Villa Umbra) e Umbria Salute. Il risultato del bilancio consolidato dell’esercizio 2019 evidenzia un utile pari a circa 40 milioni di euro, con un lieve decremento rispetto al 2018, sostanzialmente riconducibile alle risultanze reddituali della Regione. I componenti positivi della gestione sono rappresentati per l’80 per cento del totale dai proventi da tributi e da fondi perequativi attribuibili alla Regione, mentre un’altra voce rilevante è rappresentata dai proventi da trasferimenti e contributi, che pesa circa il 12 per cento. I componenti negativi della gestione sono costituiti per l’86 per cento del totale dai contributi e dai trasferimenti, dalle prestazioni di servizi per il 4 per cento e da quella del personale per il 5 per cento”.