Perugia, nel Giardino dei Giusti c’è ora anche l’Olivo della resistenza di Gaza

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Con una cerimonia, piantumato un olivo salvato da Patrizia Cecconi dall’assedio della striscia di Gaza

   

“Olivo scampato all’assedio illegale israeliano di Gaza, simbolo della resistenza palestinese. Novembre 2025”. È quanto recita la frase sulla targa apposta alla base dell’ulivo piantumato sabato 22 novembre nel Giardino dei Giusti, alla Biblioteca di San Matteo degli Armeni a Perugia, su iniziativa dell’organizzazione L’Umbria della pace. Si tratta di un olivo proveniente dalla martoriata striscia di Gaza, riportato in valigia alcuni anni fa, tra mille peripezie, da Patrizia Cecconi, attivista da tempo nel campo della tutela dei diritti umani e in particolar modo di diritti violati del popolo palestinese. La cerimonia si è svolta nonostante il maltempo e, oltre alla stessa Cecconi, erano presenti numerosi attivisti e rappresentanti di associazioni. È intervenuto anche l’assessore comunale Fabrizio Croce.

“Questa iniziativa – ha raccontato Cecconi – è nata alcuni anni fa, quando era ancora possibile recarsi in quella terra oggi devastata. Volevamo dimostrare che, se non ci fosse stato l’assedio, con tutte le sue drammatiche conseguenze, quelle comunità avrebbero potuto vivere della propria agricoltura, delle proprie eccellenze e della propria economia. Così decidemmo di acquistare delle piccole piantine di olivo e di farle uscire, nascoste dentro le valigie, passando per il valico di Rafah”. Cecconi ha anche ricordato che l’olivo non è solo simbolo di pace ma anche di resistenza, poiché è una pianta che resiste pure al gelo e alle peggiori intemperie. “Non volevamo che questo fosse solo un ‘olivo della pace’ – ha sottolineato – ma un olivo della resistenza di Gaza, che è il vero cammino verso la pace. Una pace che non può essere una pacificazione imposta dagli oppressori. Questo olivo è la testimonianza del cammino per arrivare alla pace”. E così, l’‘olivo della resistenza’ si trova adesso in un luogo simbolo sui temi della pace, dei diritti umani e del dialogo interculturale ed interreligioso, accanto a numerosi altri alberi, ognuno dei quali dedicato a personaggi che, “mettendo a rischio la vita, la carriera, le amicizie, sono stati capaci di preservare i valori umani di fronte a leggi ingiuste o all’indifferenza della società”.

“Sappiamo – ha poi illustrato l’iniziativa Giovanni Cenci de L’Umbria della pace – che il genocidio non passa solo da bombe, fucili e uccisioni, ma è un vero e proprio sistema per eradicare la cultura e l’esistenza di un paese. È ciò che i sionisti stanno facendo a Gaza e in Cisgiordania, ad esempio con l’eradicazione sistematica degli olivi da parte dei coloni e dell’esercito israeliano, per sostenere che la Palestina e il popolo palestinese non siano mai esistiti. Salvare questo olivo e averlo piantumato qui oggi è un importante momento simbolico. Testimonia la volontà della comunità perugina e umbra a sostegno della lotta per la liberazione della Palestina”.

“Quello di oggi – ha commentato l’assessore Croce – è un gesto ricco di profondi significati simbolici, ma anche un gesto concreto perché piantumare un albero è una delle azioni più antiche del sapere umano. Far crescere questo olivo nel Giardino dei Giusti è il modo migliore per portare in città un simbolo che speriamo sia di auspicio per una vera pace definitiva, in un luogo che è martoriato da troppo tempo”.