Perugia celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

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Tutti gli eventi fino al 28 novembre

   

Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Anche la città di Perugia, tramite l’assessorato alle politiche sociali e pari opportunità aderisce alla giornata con una serie di iniziative in programma fino al 28 novembre.

Dopo gli eventi già andati in scena (ossia la premiazione del concorso “Rosso fo life, una panchina per la vita” e l’intitolazione della rotatoria a Collestrada a Guglielma Corsi), si prosegue con altri appuntamenti sul territorio.

Il clou nella giornata del 25, quando, innanzitutto, si aprirà ufficialmente presso la sala espositiva dell’ex ospedale Santa Maria della Misericordia in via Oberdan la mostra “Tana libera tutte” ritratti e racconti di donna all’interno dell’ospedale psichiatrico. L’esposizione sarà visitabile dal 25 al 28 novembre con i seguenti orari: 10-12, 15-17.

Sempre nella giornata del 25 alle 16.30 presso la sala espositiva di via Oberdan si terrà l’incontro di inaugurazione/presentazione della mostra alla presenza dell’assessore Edi Cicchi e con la partecipazione di Massimo Longarini, Elisabetta Rossi, Carla Nocentini, Francesco Scotti.

Per celebrare al meglio la giornata, il 25 i principali monumenti della città, ossia Fontana Maggiore e Torre degli Sciri si illumineranno di rosso.

Infine, nell’ambito dell’iniziativa “le vie delle donne”, il giorno 26 verranno inaugurate nella zona di Strozzacapponi: alle 10.30 via Oriana Fallaci ed alle 11 via Rosalia Montmasson.

Da ultimo l’Associazione Moto Turismo Umbria e il gruppo CENTAURE ON THE ROAD, impegnate in tutta Italia nell’avvicinare le donne al mondo del motociclismo e diffondere una cultura del motociclismo, organizzano per domenica 28 novembre un momento di incontro tra motocicliste e motociclisti in piazza IV Novembre dalle ore 10.00.

La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. I bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento. Gli effetti della violenza di genere si ripercuotono sul benessere dell’intera comunità.

Bikers contro la violenza sulle donne si schiera dalla parte delle donne e sarà in piazza, come nelle altre parti d’Italia, contro tutto questo.

Le motocicliste e i motociclisti prima di un breve tour al Lago Trasimeno verranno ricevuti in piazza IV Novembre a Perugia dall’Assessore allo Sviluppo Economico e Turismo Gabriele Giottoli, dall’Assessore ai servizi sociali Edi Cicchi, dall’Assessore alla Sicurezza Luca Merli, dall’Assessore allo sport Clara Pastorelli.

In piazza verranno posizionate delle scarpe rosse, simbolo della violenza contro le donne, donate dalle donne stesse e colorate dall’Associazione di Umbertide Donne Insieme per la vita per il progetto “Nelle loro scarpe” realizzato in collaborazione con la cooperativa Asad.

Dopo la partenza prevista per le 11, le motocicliste verranno ricevute alle 12 dall’Assessore al commercio, ambiente e attività produttive del Comune di Magione, Silvia Burzigotti, nella piazza antistante il Comune di Magione.

L’evento è patrocinato dal Comune di Perugia e dal Comune di Magione

Collaborano e partecipano all’evento:

Liberamente Donna, Ducati Club Perugia, Donne Insieme, Motoincontro Fabio Celaia, La Borsa delle donne, Motoclub Ducati Scrambler Umbria, Moto Guzzi Club Aquile del Trasimeno.

Inoltre, in occasione  della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Consigliera di Parità della Provincia di Perugia, avvocata Giuliana Astarita ha organizzato l’iniziativa “Ferite a morte. Feriti a vita” che si terrà il 25 novembre dalle 15 alle 18 nella sala Falcone Borsellino del Palazzo di Piazza Italia, a Perugia.

Dopo i saluti istituzionali, presenterà e modererà l’incontro l’avvocata Astarita.

Seguiranno le testimonianze dei familiari delle vittime di femminicidio Barbara Cicioni uccisa il 25 maggio 2007, Laura Livi  uccisa il 29 ottobre 2014 e Raffaella Presta uccisa il 25 novembre 2015.

Interverranno Cristina Castellano, Avvocata e componente della Commissione Integrata Pari Opportunità presso il Consiglio Nazionale Forense; Francesca Brutti, Avvocata e Presidente del Comitato Pari Opportunità presso l’Ordine degli Avvocati di Perugia; Francesca Tardioli Assistente Sociale e Referente Promozione e Salute Zona Sociale 3; Paola Moriconi, Psicologa, psicoterapeuta e componente del Consiglio Direttivo dell’Associazione Libera…mente Donna ets e Elena Bistocchi Avvocata e socia dell’Associazione Libera…mente Donna ets.

La Consigliera di Parità della Provincia di Perugia, Astarita, spiega i contenuti dell’iniziativa:

“Feriti a vita: parole chiave che racchiudono lo stato di chi sopravvive ad un femminicidio. Non parlo della vittima particolare, ma di me, della mia famiglia, e di un nipote, oggi figlio. Tutte vittime dimenticate”.

Così interveniva Doriana Presta, sorella di Raffaella, vittima di femminicidio a Perugia, il 25 novembre 2015, l’anno scorso in occasione della campagna di sensibilizzazione promossa dal Consiglio Nazionale Forense per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Insieme a Doriana, tanti padri, madri, sorelle, fratelli, figli e figlie, sopravvissuti a quei tanti, troppi femminicidi che continuano a mietere vittime, nonostante le leggi, i flash mob, le tavole rotonde.

Quest’anno, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, vogliamo guardare al femminicidio dalla prospettiva di chi resta, fratelli, genitori, figli, tutti “orfani speciali” perché privati di affetti vitali con una violenza misogina che arresta il fiato.

Ricorderemo Barbara, Laura, Raffaella, attraverso il racconto dei loro familiari che devono sopravvivere al femminicidio, seppure soli nella loro richiesta di giustizia e nel loro dolore, interrogandoci sul perché le cose non funzionano e su cosa possiamo e dobbiamo fare per non dimenticare “tutte” le vittime.