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Barberini “L’accoglienza e l’integrazione contribuiscono alla crescita dell’Umbria”

Vaccini, Barberini:

“Quella dell’accoglienza e dell’integrazione è una sfida stimolante, che la nostra Regione ha accettato di portare avanti nella convinzione che rappresenti anch’essa  occasione di sviluppo e di crescita dell’Umbria”. Così l’assessore regionale al welfare e coesione sociale, Luca Barberini, ha introdotto la presentazione del dossier statistico 2015 sull’immigrazione che si è tenuta questa mattina, giovedì 29 ottobre, nel Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia. “L’Umbria ormai dal lontano 1991 contribuisce con i suoi dati e le sue approfondite analisi alla redazione del Dossier nazionale. Lo abbiamo sempre fatto – ha proseguito Barberini – cercando di coniugare i dati numerici dell’immigrazione con gli  effetti che questo fenomeno produce nella società regionale.  Siamo l’unica regione italiana che porta avanti questo percorso, ma lo facciamo perchè siamo consapevoli che in questo modo si riesce anche a diffondere un messaggio positivo che aiuta sempre più a valorizzare l’accoglienza  e l’integrazione a tutti i livelli. Ed oggi questo messaggio comincia ad essere compreso ed apprezzato anche da quelli che fino a qualche anno fa nutrivano una certa preoccupazione. Basta leggere attentamente i dati che ci vengono presentati – ha sottolineato l’assessore – per capire quanto sia necessario per l’Umbria l’apporto di nuove culture e di nuove persone, che entrano nel nostro tessuto economico e sociale e contribuiscono a renderlo sempre più solido e stabile. E l’impegno della Giunta regionale – ha concluso Barberini – andrà sempre in questa direzione, cercando cioè di cogliere i contributi migliori e positivi per la nostra società e contemporaneamente agire con determinazione per stroncare quei fenomeni negativi, legati perlopiù all’immigrazione clandestina, che qualche volta vanno ad offuscare una realtà che invece, come dimostrano anche i dati, è ben diversa”.

   

Casa: fondo garanzia regione Umbria – Gepafin

Soddisfare il diritto all’acquisto di  una casa e sostenere l’accesso al credito: può essere così sintetizzata la finalità  della convenzione che disciplina la costituzione del Fondo di garanzia  per l’acquisto della prima casa sottoscritta, stamani,  a Palazzo Donini, dall’assessore regionale alle politiche abitative, Giuseppe  Chianella,  e dal presidente di Gepafin, Salvatore Santucci.   “La convenzione tra Regione Umbria e Gepafin – ha detto Chianella –, che  costituisce  uno strumento importante nell’ambito del Programma operativo di edilizia residenziale pubblica, è andata progressivamente adattandosi alle trasformazioni del tessuto sociale e alla necessità provenienti dal mondo del credito. Partita in via sperimentale nel 2005 per i comuni con popolazione superiore ai 10 mila abitanti – ha ricordato l’assessore – è poi stata estesa a tutto il territorio umbro. Il Fondo di garanzia, che può contare su una dotazione finanziaria di due  milioni di euro di risorse regionali, concorrerà dunque ad accrescere le possibilità di acquisto di alloggi da parte di nuclei familiari che hanno bisogno di essere sostenuti finanziariamente, andando ad incidere anche sull’abbattimento dei tassi di interesse sui mutui contratti grazie agli accordi sottoscritti con 12 banche convenzionate. Si tratta – ha aggiunto Chianella – di una misura efficace     che, dal  2007 ad oggi, ha portato   alla  stipula di  324 mutui per un totale di risorse impegnate pari a 1 milione 88 mila euro. L’adesione all’iniziativa è andata crescendo  nel tempo con una localizzazione degli interventi su tutto il territorio regionale, di cui la maggior parte, 140,  nel comune di Perugia”. “La convenzione – ha ricordato il presidente di Gepafin –  prevede la costituzione di un Fondo,  da utilizzare con moltiplicatore 20,  destinato al rilascio di garanzie su rischio insolvenza a favore di istituti finanziatori e rischio oscillazione tasso a favore dei beneficiari individuati. Il testo che sottoscriviamo oggi – ha aggiunto – presenta tuttavia una novità rispetto ai precedenti. La Regione ha infatti accolto, dopo numerosi incontri,  le richieste avanzate da  Gepafin relativamente alla possibilità di investire le risorse del Fondo oltre che su titoli obbligazionari statali o sovranazionali anche su Fondi immobiliari chiusi. Si tratta di fondi comuni di investimento con un numero fisso di quote di partecipazione, il cui diritto di rimborso a favore dei partecipanti avviene solo per date predeterminate”.

“Sono  strumenti fortemente utilizzati per investimenti nel settore immobiliare – ha concluso il presidente Santucci – tanto che nel Piano di edilizia abitativa 2009 è stato previsto il Sistema integrato di fondi immobiliari con la presenza di un Fondo statale investimenti per l’abitare gestito dal Gruppo Cassa depositi e prestiti”. Beneficiari degli interventi – è stato ricordato durante la firma – sono i nuclei familiari  in possesso della cittadinanza italiana o di un Paese che aderisce all’Unione Europea o di paesi in regola con le vigenti norme in materia di immigrazione; residenza o attività lavorativa in Umbria da almeno due anni consecutivi; il non possesso di altri alloggi o della titolarità del diritto di proprietà, comproprietà, nuda proprietà, usufrutto su alloggi o quote parti di essi ovunque ubicati sul territorio nazionale; avere un reddito annuo complessivo del nucleo familiare il cui valore ISEE non deve essere superiore a  28 mila euro. Sono  ammesse agli interventi le spese per l’acquisto di immobili, ad esclusione di abitazioni unifamiliari, da destinare a prima abitazione Le spese Le spese ammissibili riguardavano l’acquisto di immobili già accatastati al NCEU, ad esclusione delle abitazioni unifamiliari, da destinare a prima abitazione, con esclusione delle categorie A/1, A/7, A/8 e situati in centri abitati. Gli  interventi finanziari previsti sono  mutui ipotecari, fondiario/edilizio od altro, con importo fino ad un massimo del 90% della spesa per una durata entro i 25 anni di ammortamento e con un massimo di 24 mesi di preammortamento.

   

L’Umbria si conferma tra le regioni a più alta incidenza di immigrati

L’Umbria si conferma,  dopo Emilia-Romagna e Lombardia, la terza regione italiana a più alta incidenza di immigrati, anche se il fenomeno si presenta in lieve diminuzione (-1,31%) e unicamente nella  provincia di Perugia, mentre a Terni la situazione rimane stazionaria; la regione  ha inoltre dati superiori alla media del Paese per numero di acquisizioni della cittadinanza italiana e per la presenza di alunni stranieri nelle scuole (14% del totale); infine aumentano le imprese straniere, soprattutto nel settore del commercio, e si registrano incrementi di alcune comunità di immigrati dovuti a motivi umanitari e per effetto dell’emergenza profughi. E’ quanto emerge dal “Dossier statistico immigrazione 2015” per l’Umbria e riferito al 2014. Il Rapporto, curato da Eleonora Bigi e Francesco Francescaglia della Regione Umbria, è stato presentato oggi, a Perugia, alla presenza dell’assessore regionale al welfare Luca Barberini.

 Alla fine del 2014  la presenza  degli stranieri residenti scende a 98.618 (- 1.304), pari all’11,02% dei  residenti complessivi (894.762 persone; -0,22%).  La diminuzione dipende principalmente dal notevolissimo aumento delle acquisizioni di cittadinanza italiana (49,21%; 2.265 v.a.; media nazionale: 28,97%), più marcato nella provincia di Perugia (+57,84%) rispetto a quella di Terni (+19,77%). L’immigrazione in Umbria si caratterizza come fenomeno strutturale che evidenzia come la regione è più attrattiva per gli stranieri che arrivano in Italia (+2.195 v.a.) di quanto non lo sia per quelli provenienti da altre regioni (-1.924 v.a).

I nuovi nati stranieri, nel 2014, sono stati 1.273, il 18,14% del totale dei nati vivi (7.015), in diminuzione (-13,43%) rispetto all’anno precedente, con un calo maggiore nella provincia di Perugia (-16,18%) rispetto a quella di Terni (-3,60%). Sono dati comunque molto elevati e confermano l’aumento del numero delle “seconde generazioni” in Umbria.

Nel 2014, provengono da paesi non-UE 64.406 immigrati residenti (65,30%), in calo del -2,56%, mentre i cittadini provenienti da paesi UE sono diminuiti del -1,16%.

Nella città di Perugia, dove risiedono un quinto degli immigrati della regione (20.459 v.a.; incidenza 12,35%), il calo del numero di stranieri è superiore alla media regionale (-6,22%) e riguarda soprattutto cinesi (-17%), ecuadoriani (-13%), marocchini (-12%) ma anche romeni, albanesi e peruviani che diminuiscono di circa il 5%. Nella città di Terni, invece, il numero di stranieri (12.806) è in leggero aumento (0,95%).

I permessi di soggiorno rilasciati nel 2014 dalle due Questure di Perugia e di Terni sono stati 22.824 (17.601 a Perugia e 5.223 a Terni), di cui 9.534 (8.307 PG e 1.227 TR) per motivi di lavoro (41,8%), 7.562 (5.948 PG e 1.614 TR) ricongiungimenti familiari (33,1%) e 1.712 (1.077 PG e 648 TR) per protezione internazionale (7,5%). A Terni sono stati rilasciati 1.398 permessi Ce per Soggiorno Lungo Periodo, mentre a Perugia sono 4.278 (nel 2013 erano 5.523; -22,54%) .

Nella provincia di Perugia, il 50,6% dei permessi di soggiorno rilasciati agli albanesi sono per motivi familiari (1.694 su 3.347). Il 44% dei permessi rilasciati ai cinesi sono per motivi di studio (645 su 1.467), mentre il 51,4% dei permessi rilasciati agli statunitensi sono per residenza elettiva (111 su 216).

Le principali comunità di immigrati residenti in Regione nel 2014, secondo i dati ISTAT, si confermano le medesime dell’anno precedente: Romeni  (26.030 v.a.; +1,50%), Albanesi (16.155 v.a.; -3,25%), Marocchini (10.085, in calo), Ucraini (4.951), Macedoni (4.438; + 2,14%), Ecuadoriani (3.340, in forte calo: -9,41%), Moldova (3.005; -4,05%), Polonia (2.372, in calo), Cina (2.199; in forte calo: -7,02%), Perù (1.857; -5,54%), Filippine (1.623, in forte calo: -9,88%), India (1.570) e Nigeria (1.475; in forte aumento: +7,12%). Può essere interessante notare che il comune con la più alta incidenza di romeni è Parrano (11%), mentre, tra i comuni con più di 15.000 abitanti, il primato spetta a Marsciano (5%). La più elevata incidenza di albanesi in rapporto alla popolazione la troviamo a Trevi (6%), e, per quanto riguarda i comuni con più di 15.000 abitanti, a Castiglione del Lago (4%). Il 97% del totale degli ecuadoriani risiedono in provincia di Perugia e, più in particolare, nel comune di Perugia (57%). Il 92% dei marocchini risiede in provincia di Perugia e le più elevate incidenze sono nei comuni di Lisciano Niccone (6,2%) e di Umbertide (4,5%). Nella provincia di Terni, in particolare nel capoluogo, risiedono la maggioranza degli indiani (67%) e dei pakistani (66%) presenti in regione.

Decidono di lasciare l’Umbria principalmente i migranti non comunitari per motivi economici che sono in  maggiore difficoltà. Sempre nel 2014, ci sono stati, invece,  forti incrementi percentuali di immigrati bengalesi (17,78%) e pakistani (8,31%, anche rifugiati), nonché, principalmente per motivi umanitari, di: nigeriani, libici (+54,55%), afghani, senegalesi, ghanesi, gambiani e maliani (in calo, invece, siriani ed eritrei). Queste ultime comunità sono numericamente piccole, ma crescono per effetto dell’emergenza “profughi”. La quota assegnata nel 2015 dal Ministero dell’Interno all’Umbria è di oltre un migliaio di richiedenti protezione internazionale, che vengono distribuiti sul territorio regionale in piccoli nuclei di modo che possano inserirsi nelle realtà locali senza gravare eccessivamente su di esse. Per rispondere alle esigenze di prevenzione e di tutela della salute pubblica e dei migranti, la Regione Umbria ha approvato una delibera di Giunta per disciplinare le procedure operative per garantire visite mediche tempestive sin dall’arrivo dei richiedenti protezione internazionale. Questo modello di accoglienza umbro, gestito dalle Prefetture con la collaborazione proficua della Regione e delle ASL, di molti Comuni, degli enti gestori e delle Questure, sta ampiamente dimostrando di funzionare con efficacia.

Nel 2014 l’economia umbra ha continuato a ridursi e il prodotto regionale è diminuito dello 0,4%, anche se le aspettative per il 2015 prefigurano uno scenario in moderato miglioramento. La crisi ha continuato a colpire i comparti, come siderurgia e costruzioni,  dove maggiore è la presenza di lavoratori stranieri.

Secondo l’Osservatorio sul mercato del lavoro della Regione Umbria, nel 2014 il numero degli occupati è rimasto stabile (349.000 v.a.; -0,1%), grazie all’agricoltura (+12,4%) e servizi che ha compensato il forte calo nell’industria (-2,7%, concentrato nel comparto delle costruzioni -10,4%). Essendo cresciuto, però, il numero di persone in cerca di occupazione (+4.000), la disoccupazione ha raggiunto l’11,3% (44.000 v.a.; +1,0% rispetto al 2013). Il tasso di disoccupazione è aumentato anche tra gli stranieri, passando dal 14,1% del 2012 al 17,3% del 2013. Il settore dei servizi alla persona ha continuato a registrare un calo di occupati (sia italiani che stranieri) che, nel 2014, sono scesi a 19.420 rispetto ai 20.209 del 2013 e ai 21.044 del 2012.

La crisi economica ha ridefinito il ruolo dei lavoratori stranieri: dapprima complementari, ormai sono indispensabili in alcune specifiche mansioni, a cominciare dal welfare familistico.

Al tempo stesso la fase recessiva ha dimostrato le maggiori difficoltà dei lavoratori immigrati che sono stati colpiti dalla crisi più duramente rispetto agli italiani. Ad esempio, secondo l’Osservatorio regionale, nel 2014, le nuove assunzioni  hanno segnato un calo per gli stranieri (-4,1%, più marcato tra i non comunitari -5,4% rispetto ai cittadini UE -1,9%) e un aumento per gli italiani (+5,5%). Queste differenze così marcate tra italiani e stranieri confermano la dualità del mercato del lavoro: gli immigrati sono più precari, percepiscono salari più bassi e sono più esposti alla disoccupazione.

I dati ISTAT del secondo trimestre del 2015, però, sembrerebbero essere incoraggianti, con una ripresa dell’occupazione nel settore dei servizi e, finalmente, anche in quelli delle costruzioni e del manifatturiero: la disoccupazione è scesa al 9,8%.

Secondo Unioncamere Umbria, le imprese straniere, al II trimestre del 2015, sono 7.144, in aumento, rispetto al 2013, del 5,71% (+386 v.a.) e rappresentano l’8,79% del totale delle imprese umbre (media nazionale 9,48%; variazione: +7,74%). Esse sono concentrate nei settori delle costruzioni (30,62% del totale delle imprese straniere; 31% nel 2013) e del commercio (34,30%; nel 2013 era il 30%). Nelle costruzioni le imprese straniere sono diminuite del 2,32%, però, mentre nel 2013 in questo settore le cessazioni superavano le iscrizioni, i dati più recenti ci restituiscono una situazione opposta, a conferma della positività della congiuntura a metà 2015. Nel commercio, invece, le imprese straniere sono notevolmente aumentate (12,32%). Le ditte hanno prevalentemente la natura giuridica di imprese individuali (84,85%, in crescita rispetto all’80,4% del 2013).

La lettura dei dati dell’Università degli Studi di Perugia mostra che gli universitari provenienti da paesi non-UE, nell’anno accademico 2014/2015, sono 987, il 4,28% dei 23.056 iscritti totali, in aumento del 1,33% rispetto al precedente anno accademico a fronte di un calo complessivo degli iscritti di 5,25%. Il dato è ancora più significativo se si osservano le immatricolazioni di nuovi studenti provenienti da paesi non-UE, che sono aumentate di ben il 31,71% a fronte di una crescita complessiva delle immatricolazioni del 3,63%. La nazionalità più numerosa, con 308 studenti (dei quali più di 2/3 femmine), è quella degli universitari provenienti dall’Albania, seguita, con una cinquantina di studenti ciascuno, da: Camerun, Ecuador, Iran, Marocco e Ucraina. Gli studenti non-UE provengono da ben 70 paesi diversi (5 in più rispetto all’anno accademico precedente) e le studentesse sono il 57% (in calo rispetto all’a.a. precedente).

Gli alunni stranieri nelle scuole umbre sono il 14,0% del totale degli studenti (dati a.s. 2013/2014), un’incidenza tra le più elevate delle regioni italiane. Una presenza che evidenzia la sempre maggiore importanza che ricoprono le cosiddette seconde generazioni e che manifesta la necessità che la scuola divenga una “palestra d’integrazione. Intercultura, quindi, come metodo e, al tempo stesso, modello sociale dove la comunicazione e il dialogo – in un ambito di partecipazione, negoziazione e risoluzione dei conflitti – assumono un ruolo centrale nella possibile costruzione di una comunità interculturale.

La stima dell’appartenenza religiosa degli stranieri residenti in Umbria ci dice che il 59,3% degli immigrati sono cristiani (35,7% ortodossi, 18,3% cattolici e 4,7% protestanti), un valore superiore alla media nazionale per effetto del maggior numero di ortodossi presenti; mentre il 32,2% sono musulmani, una percentuale identica alla media nazionale. Sotto la media nazionale, invece, si collocano induisti, buddisti e altri appartenenti a religioni orientali.

   

Stop alle lunghe attese all’ufficio di assistenza protesica: dal 2 novembre l’appuntamento si può prenotare al telefono

A partire da lunedì 2 novembre 2015  per la richiesta o il rinnovo di ausili e protesi i cittadini residenti nei comuni di Perugia, Corciano e Torgiano potranno prenotare telefonicamente un appuntamento con l’Ufficio assistenza protesica del Distretto Perugino  chiamando il numero 075075075, che è attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 18 (orario consigliato dalle 13 alle 18 per abbreviare l’attesa). L’operatore telefonico fisserà data e orario del colloquio e fornirà inoltre agli utenti le informazioni  sulla documentazione necessaria che dovrà essere presentata per richiedere i dispositivi protesici. Ora l’utente si reca al front-office dell’ufficio di Assistenza Protesica e prende il numero per poter accedere, ma in alcuni giorni le attese possono essere lunghe e talvolta inutili perché capita che qualcuno si presenti senza la documentazione necessaria e debba tornare una seconda volta. Il nuovo servizio di prenotazione telefonica consentirà  invece un accesso diretto e veloce agli uffici amministrativi  situati al piano terra del Poliambulatorio di Piazzale Europa, riducendo disagi e inutili attese negli orari di apertura al pubblico (dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 11). In questa prima fase, in via transitoria, restano attive due modalità di accesso: uno sportello sarà riservato alle persone con prenotazione e l’altro a chi dovesse presentarsi senza prenotazione. L’Assistenza Protesica è un servizio garantito dal Servizio Sanitario ai cittadini disabili e si prefigge, attraverso l’erogazione di protesi ed ausili, di concorrere al miglioramento delle loro condizioni di vita e di salute.  I dispositivi erogabili sono riportati negli Elenchi 1-2-3 del Nomenclatore Tariffario approvato con DM del 27 agosto 1999 n. 332. L’elenco n. 1 comprende i dispositivi cosiddetti riabilitativi (protesi, ortesi e ausili tecnici) costruiti su misura e quelli di serie la cui applicazione richiede modifiche eseguite da un tecnico abilitato. Nell’elenco n. 2 e n. 3 sono  per lo più compresi  i dispositivi o ausili tecnici di tipo assistenziale che consentono adeguati livelli di assistenza o nursing per ridurre l’allettamento in persone prive di un significativo potenziale di recupero. Per maggiori dettagli è possibile scrivere a sportelloprotesicapg@uslumbria1.it o consultare il sito aziendale http://www.uslumbria1.gov.it/servizi/ausili-e-assistenza-protesica

 

   

Vicenda Gesenu: i sindacati chiedono un incontro al Prefetto

I segretari di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini, hanno chiesto stamani un incontro al prefetto di Perugia, Antonella De Miro, per un “confronto approfondito” sulla vicenda Gesenu. I sindacati intendono “intervenire in primo luogo in difesa del valore della legalità, che rappresenta per le nostre organizzazioni, la priorità assoluta e irrinunciabile in Umbria”. Sindacati preoccupati anche per gli effetti della vicenda sui dipendenti Gesenu.(fonte Ansa.it)

   

A Montone la Festa del Bosco: l’uomo incontra la natura

A Montone, dal 30 ottobre, in occasione della Festa del Bosco, nella splendida cornice del Museo S. Francesco, sarà visitabile la mostra di Paolo Massei, In favore dell’uomo contro la natura. In rassegna opere dell’ultima produzione dello scultore di Bevagna dedicate al tema del rapporto uomo-natura. Per la prima volta sarà possibile vedere la serie dedicata al Fomes fomentarius, un fungo parassita dei pioppi che cresce sul tronco degli alberi morenti o già morti, anche conosciuto come fungo dell’esca per le sue proprietà piriche.

La rassegna presenta non soltanto le opere scultoree ma anche la trasposizione su tela delle elaborazioni digitali operate da Massei al fine di descrivere simbolicamente il suo concetto estetico. La mostra è corredata da un catalogo esplicativo, dove sono riprodotte tutte le opere esposte e contiene un testo introduttivo dello stesso Massei, il saggio critico del curatore Andrea Baffoni, un testo tecnico sulle caratteristiche del Fomes fomentarius scritto dal prof. Primo Proietti, oltre ad una sequenza fotografica che documenta il lavoro di Massei e Franco Piccaro nella raccolta di questi particolari funghi. La caratteristica dell’evento è quella di sottolineare l’autonomia estetica di questi particolari organismi, capaci, di per sé, di esprimere un valore scultoreo autonomo, rinnovando il concetto di “bellezza della natura” ed aprendo a profonde riflessioni sul ruolo dell’arte e dell’artista nel difficile compito di sensibilizzare al rispetto e mantenimento degli ambienti naturali. La mostra, patrocinata da Regione Umbria, Comune di Montone e Sistema Museo, si è avvalsa del contributo di numerosi sponsor privati.

 

Orari di apertura durante la Festa del Bosco:

da giovedì 29 a sabato 31 ottobre 10.30-13.00/15.00-19.30

domenica 1 novembre 10.30-13.00/15.00-19.30

nei mesi di novembre e dicembre: sabato e domenica 10.30-13.00/15.00-17.30

info: montone@sistemamuseo.it Museo S. Francesco 0759306535

   

Leucemia, sperimentato un nuovo farmaco

Si chiama ‘vemurafenib’ il nuovo farmaco contro la leucemia a cellule capellute che, per la prima volta al mondo, è stato sperimentato con successo a Perugia in pazienti che non rispondevano più alla chemioterapia convenzionale. Lo studio, con il professor Enrico Tiacci primo autore del lavoro, è stato coordinato dal professor Brunangelo Falini, direttore della struttura complessa di ematologia con trapianto di midollo osseo, è stato pubblicato oggi dal New England Journal of Medicine. (fonte: Ansa.it)

   

All’ Expo protagonista l’acqua umbra

“Non molti sanno che il prodotto umbro più consumato in assoluto e il più diffuso nelle tavole degli italiani è senza dubbio l’acqua minerale. Nel territorio della Regione Umbria sono presenti 17 acque utilizzate ai fini dell’imbottigliamento. Parliamo dei marchi tra i più venduti e popolari d’Italia che rappresentano un patrimonio  e un valore aggiunto importante dal punto di vista economico industriale e che può diventarlo anche dal punto di vista della promozione territoriale”: lo ha affermato il vicepresidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli,  in occasione della rassegna di eventi “Acque dell’Umbria, risorsa e fonte di vita” organizzata  a Milano dalla Regione  e Sviluppumbria nelle ultime giornate di Expo con l’ obiettivo di valorizzare questo elemento così importante per la sopravvivenza del nostro Pianeta.  Nel corso dell’ iniziativa il vicepresidente Paparelli ha manifestato la volontà della Regione di adeguare, anche in chiave turistica, il Disciplinare di utilizzo del marchio istituzionale  delle acque, nonchè l’idea di confrontarsi con i ristoratori affinchè propongano ai clienti una carta delle acque, oltre a quelle dei vini”. “Siamo  arrivati alle giornate di chiusura di Expo che per l’ Umbria sono state particolarmente intense e di  successo per tutte le iniziative portate a Milano. Oggi, abbiamo deciso di organizzare in collaborazione con Sviluppumbria, un programma di conferenze, esposizioni, concerti e degustazioni che hanno come obiettivo quello di ricordare l’importanza dell’acqua per la vita in piena attinenza con quello che è  il tema di Expo 2015 e dell’esposizione internazionale: Nutrire il Pianeta, Energia per la vita, ha detto Paparelli nel corso  della tavola rotonda che si è tenuta a Cascina Triulza in Expo dal titolo  “Acqua sorgente di vita” con la partecipazione di Mauro Agostini, Direttore Generale Sviluppumbria, Mario Celotti, Presidente A.D.A.M.(associazione degustazione acque minerali), Cesaria Mattia, responsabile risorse idriche del gruppo Norda Sangemini Gaudianello e coordinata dal giornalista Klaus Davi.  All’ incontro era presente anche la presidente dell’assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi.  Madrina della giornata, Samanta Togni.

“L’Umbria  dal  2007 ospita il Segretariato del World Water Development Report, inizialmente con sede a Parigi, presso il quartier generale dell’UNESCO – ha proseguito Paparelli – e che ora si è trasferito in Italia, più precisamente in Umbria, nella città di Perugia a Villa Colombella. Il  Programma coordina le azioni delle Agenzie delle Nazioni Unite che si occupano della Gestione delle acque. Uno degli obiettivi centrali del WWAP è quello di aiutare i paesi a rafforzare la loro capacità nazionale per una migliore gestione delle risorse idriche mediante la costruzione di punti di forza anche desumibili dalle esperienze già realizzate”. “Un grande onore per l’Umbria che rappresenta la destinazione giusta per chi apprezza le cose autentiche – ha proseguito –  Non  a caso, accanto  alle mete classiche, dai visitatori vengono apprezzati i borghi non battuti dal turismo di massa dove si cerca autenticità, modernità e tradizione locale. E noi siamo pronti per accogliere questa domanda fatta di turismo esperienziale, intelligente e sostenibile. L’Umbria racchiude in se’ alcuni dei più bei luoghi in cui l’acqua è indiscussa protagonista. Tra questi luoghi c’ è lo splendore delle Cascate delle Marmore , il Lago Trasimeno, il Lago di Piediluco fino ad arrivare al fiume Tevere che attraversa tutta la Regione. Ma in Umbria non sono presenti solo laghi e fiumi, ma anche un sottosuolo ricco di acque minerali e termali. Da Città di Castello a San Gemini passando per Spello ed Assisi, le terme dell’Umbria offrono diverse opportunità per prendersi cura del corpo e della salute. In alcuni casi sono realtà che hanno bisogno di essere ripensate per formula e gestione, ma che senza dubbio rappresentano un patrimonio da sfruttare ancor meglio. Un altro vero e proprio patrimonio che richiama ogni anno turisti anche da fuori regione sono le sorgenti termali di San Gemini, Fontecchio e San Faustino. Oggi infatti, tanti turisti scelgono l’Umbria con lo stesso obiettivo è cioè  rilassarsi e rimettersi in forma e vivere un’avventura a stretto contatto con la natura dove,proprio l’acqua, rappresenta uno straordinario veicolo di opportunità”. Il vicepresidente Paparelli ha quindi affermato che “per migliorare e valorizzare questo patrimonio l’amministrazione regionale  sta lavorando per migliorare l’integrità del tessuto urbano, la vivibilità dei borghi e la valorizzazione delle iniziative volte a promuovere  il territorio regionale. Siamo una Regione che sta innovando nel solco della tradizione , puntando a rivedere il sistema integrato del turismo, semplificando e potenziando l’offerta intorno a tre prodotti: territorio, cultura e spiritualità. Il tutto adottando forme innovative di promozione”.

In riferimento alle acque minerali Paparelli ha ricordato che nel territorio della Regione Umbria sono presenti 17 fonti minerali utilizzate ai fini dell’imbottigliamento. “Parliamo –  ha detto – dei marchi tra i più venduti e popolari d’Italia”. La maggior parte delle sorgenti di acque minerali di caratteristiche oligominerali sono ubicate negli acquiferi carbonatici della dorsale appenninica, nei comuni di Scheggia-Pascelupo (Motette, Fonte S. Chiara), Gualdo Tadino (Rocchetta), Nocera Umbra (Angelica e Flaminia), Foligno (Sassovivo), Sellano (Fonte Tullia), Cerreto di Spoleto (Viva e Misia), Gubbio (Rugiada). A ridosso dei massicci carbonatici dei Monti Martani, oltre alle altre fonti di acqua oligominerale quali l’Amerino, la Fabia e la Fonte Aura in comune di Acquasparta troviamo le acque medio-minerali effervescenti naturali nei comuni di Massa Martana (Sanfaustino), San Gemini (Sangemini) e Acquasparta (Grazia sorgenti di Acquasparta).Completa il quadro delle acque oligominerali la Sorgente Tione ubicata nei complessi vulcanici del comune di Orvieto. “Voglio utilizzare questa occasione di promozione di questa straordinaria risorsa anche per lanciare l’idea di rivedere e potenziare il Disciplinare di utilizzo del marchio istituzionale che oggi si chiama “Le Acque dell’Umbria”, già in essere per il confezionamento delle nostre acque minerali e di sorgente è già utilizzato, facendone in prospettiva anche uno strumento di comunicazione del brand Umbria specie per quanto attiene al settore turistico – ha annunciato -Immagino un’etichettatura che preveda il nostro claim regionale e magari un piccolo QR code che possa indirizzare direttamente i consumatori interessati a connettersi con i nostri strumenti di comunicazione come ad esempio il nostro portale del Turismo. Ritengo possa essere un veicolo di promozione formidabile in grado di arrivare con maggiore evidenza sulle tavole degli italiani. L’altra novità che stiamo per adottare servirà a valorizzare ancor meglio la varietà delle nostre acque minerali e a dargli maggior valore nell’ambito della ristorazione . Lo faremo attraverso i bandi regionali sul commercio e ristorazione richiedendo agli esercenti di adottare oltre alla carta dei vini anche la carta delle acque”.

Il direttore di Sviluppumbria, Mauro Agostini, ha riferito che “l’ iniziativa portata ad Expo riassume simbolicamente le caratteristiche della regione ed esalta la qualità delle sue produzioni insieme alla tradizione culturale e spirituale.  L’ acqua quindi – ha aggiunto-  tiene insieme tutti questi aspetti ed esalta l’ immagine di una regione dove l’alta qualità  della vita si intreccia con un apparato produttivo moderno è qualificato”.  La responsabile risorse idriche della Sangemini  ha sottolineato l’ importanza e l’ attenzione che l’ azienda riserva al monitoraggio e al controllo continuo per preservare la risorsa. Un processo questo, fortemente sostenuto dalla Regione Umbria”. Mario Celotti, Presidente A.D.A.M, ha spiegato il piacere di degustare l’acqua a partire dalla  conoscenza della loro composizione. La rassegna dedicata all’ acqua è stata animata dallo spettacolo degli “Sbandieratori di San Gemini” che hanno aperto il programma degli eventi, cui hanno fatto seguito le proiezioni dei video dedicati ai paesaggi d’acqua dell’Umbria. Uno speciale omaggio musicale all’acqua è stato reso da “L’Orchestra da Camera di Perugia” che ha eseguito brani tratti dalle opere di Antonio Vivaldi. A fine giornata, grazie alla degustazione a cura dell’Associazione Degustazione Acque Minerali, A.D.A.M, è stato infine possibile scoprire e assaporare le diverse proprietà e caratteristiche delle acque minerali dell’Umbria, con i migliori abbinamenti di prodotti tipici della regione. La degustazione è realizzata in collaborazione con le aziende Rocchetta, Tullia, Sangemini, Fabia, Grazia, Misia, Motette e Fonte Angelica di Nocera Umbra. Nel corso della   giornata è stato anche possibile visitare l’esposizione temporanea di una selezione di ceramiche di Deruta.

   

Perugia: approvato il progetto per la realizzazione della bibliomediateca agli Arconi

Ulteriore passo in avanti per la realizzazione della bibliomediateca agli arconi di via della Rupe e per il restauro della sala gotica del palazzo di giustizia di Perugia. La Giunta comunale ha approvato il relativo progetto esecutivo, il cui importo complessivo è pari ad euro 4.180.499,40, in larga parte finanziati dalla Regione dell’Umbria ed in parte dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. L’atto di oggi fa seguito all’approvazione (novembre 2013) del progetto preliminare relativo agli Arconi e di quello (gennaio 2014) per il miglioramento sismico del palazzo di giustizia, stralcio relativo alla sala Gotica. Per il primo la Regione dell’Umbria ha stanziato un finanziamento di tre milioni di euro nell’ambito del programma 2013 “potenziamento della tutela e valorizzazione delle risorse naturali e culturali ai fini del turismo sostenibile”, assegnando al Comune la somma citata per la realizzazione della “nuova piazza del sapere” che si inserisce nell’ambito degli interventi di completamento del sistema bibliotecario. Per questo intervento il co-finanziamento della Fondazione cassa di risparmio è di 450mila euro. Il progetto per il recupero del palazzo di giustizia, invece, prevede un investimento complessivo, da realizzare per successivi stralci funzionali, di 3,1 milioni di euro. Il primo stralcio, oggetto della presente pratica, concerne il risanamento della sala Gotica. Per dar corso al progetto il Comune ha ottenuto un contributo comunitario attraverso la Regione, tramite fondi Fsc, di 480.499,40 euro, mentre il co-finanziamento della Fondazione cassa di risparmio è di 250mila euro. Al fine di coordinare al meglio l’esecuzione delle due opere sopra indicate, l’Amministrazione ha ritenuto di procedere all’elaborazione di un unico progetto esecutivo complessivo, ottenendo positivo riscontro dalla Regione. E’ evidente, infatti, che le due opere risultano connesse sia sotto il profilo prettamente progettuale che dal punto di vista gestionale-economico e tecnico-esecutivo. Entrando nel merito, l’intervento nell’area degli Arconi prevede la realizzazione della nuova Biblioteca multimediale di via della Rupe sul modello della biblioteca di consultazione a scaffale aperto, così da garantire un approccio facilitato da parte di fasce d’utenza non tradizionale. In tale struttura è prevista la collocazione di circa 15.000/20.000 volumi e la presenza di mezzi di comunicazione multimediali, nonché di uno spazio per il ristoro. Il progetto architettonico prevede la collocazione di tutte queste funzioni nei cosiddetti Arconi, stabilendo di distribuirle al piano terra nel 2°, 3° e 4° Arcone ed in altrettanti piani ammezzati lasciati aperti sul vuoto sottostante. Gli Arconi saranno “tamponati” con vetrate, così come i solai intermedi a piano terra, trasformandosi in terrazza al piano superiore, da utilizzare come spazi all’aperto, integrativi rispetto alle attività offerte dalla biblioteca. Nell’ambito del contestuale restauro della sala Gotica, che sarà restituita alla cittadinanza destinandola a spazio espositivo ed a sala per la lettura silenziosa, si prevede inoltre di realizzare collegamenti tra quest’ultima e la biblioteca.