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domenica, 21 Dicembre 2025
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Parco Nazionale dei Monti Sibillini, rischi lungo i sentieri dopo il sisma

Il 22 novembre è stata effettuata una prima ricognizione sul territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini finalizzata a verificare gli effetti ambientali del terremoto. I tecnici del parco e le Guide alpine del Collegio regionale delle Marche mediante un volo in elicottero del Corpo Forestale dello Stato hanno potuto raccogliere una importante documentazione fotografica e video. Il terremoto iniziato il 24 agosto e proseguito con le scosse del 26 e 30 ottobre, oltre alla perdita di numeroso vite umane e ai catastrofici danni su edifici e infrastrutture, ha infatti causato profonde modifiche del sistema idrogeologico provocando diffuse situazioni di dissesto e di rischio, anche molto rilevanti. Le autorità competenti e diversi enti di ricerca stanno esaminando attentamente la complessa situazione, soprattutto al fine di poter intervenire per la sicurezza lungo le strade e i centri abitati. Ma un altro aspetto da non sottovalutare sono le condizioni di fruibilità dei percorsi e dei sentieri del Parco. In proposito si leggono talvolta pareri e proposte diffusi da soggetti non specificatamente competenti, che possono anche indurre a frequentare luoghi non sicuri. La situazione è molto complessa e servirà tempo per verificare sul campo lo stato di ogni sentiero. E’ importante, tuttavia, fornire alcune prime indicazioni per coloro che intendano organizzare e compiere escursioni sui Sibillini. Innanzitutto va detto che alcune aree non sono raggiungibili a causa della chiusura di strade fortemente danneggiate o che attraversano zone rosse. In particolare, tutte le strade che raggiungono Castelluccio (da Norcia, Castelsantangelo sul Nera e Arquata del Tronto) sono ancora chiuse. Visso è raggiungibile solo da Maddalena di Muccia per Pieve Torina; l’attraversamento di Visso è consentito solo previa autorizzazione del Comune. Non è comunque consentito andare oltre Ussita e Castelsantangelo sul Nera, se non per motivi di necessità, tramite pass rilasciato dai Vigili del Fuoco. Chiuse anche le strade per Foce di Montemonaco, per Forca Canapine (da Norcia e da Arquata del Tronto) e la galleria di S. Pellegrino (da Norcia ad Arquata del Tronto). Molte aree, soprattutto nei settori più impervi, sono interessate da diffuse frane e distacchi di massi da pareti rocciose, anche di notevoli dimensioni. Oltre ai massi già caduti, che in molti casi hanno chiuso o danneggiato sentieri, va richiamata l’attenzione anche sulla forte instabilità dei versanti indotta dal sisma, soprattutto in considerazione che la sequenza sismica è ancora in corso. Le precipitazioni piovose e nevose del periodo invernale e primaverile potranno inoltre accentuare tale rischio.
Alcuni percorsi, e in particolare quelli della Valle dell’Acquasanta, dell’Infernaccio e della Valle del Lago di Pilato (da Foce) sono di conseguenza chiusi con ordinanza dei rispettivi comuni di Bolognola, Montefortino e Montemonaco. Chiusa anche la strada del Fargno. In questa fase, e almeno per tutto l’inverno e la primavera, è comunque fortemente sconsigliato effettuare escursioni lungo sentieri che percorrono valli o versanti sormontati da rupi e pareti rocciose. Particolarmente rischiose risultano la Valle del Lago di Pilato, la Val di Panico, la Val di Bove, la Valle del Tenna, le valli di Patino e Cerasa e tutte le gole, tra cui quelle del Fiastrone, della Valnerina e dell’Infernaccio. Rischi anche alle Lame Rosse, dove sono stati rilevati crolli nelle parti sommitali, e nell’area sottostante il Balzo Rosso sul Monte Amandola. I Sibillini non sono comunque completamente inaccessibili: alcune aree possono essere già da ora frequentate, con relativa sicurezza. Tra queste indichiamo le zone collinare e pedemontane del versante orientale, tra Amandola, Montefortino, Montemonaco e Montegallo, e di quello settentrionale, tra Cessapalombo, Pievebovigliana e Fiastra (anche intorno al lago). Più in alto sono fruibili le aree del M. Fiegni, dell’altopiano di Macereto, dei Piani di Ragnolo tra Acquacanina e Bolognola, del Piano di Santa Scolastica a Norcia, e della Valle del Campiano. Risulta inoltre interamente percorribile il Grande Anello dei Sibillini, sebbene molte strutture ricettive lungo il percorso siano inagibili. Nei casi in cui il percorso attraversi centri abitati è comunque necessario informarsi preventivamente, presso i comuni di competenza, sulla eventuale presenza di zone rosse. Questa ricognizione è il primo passo di un intervento più ampio per la puntuale verifica delle condizioni dell’intero sistema di fruizione del Parco, al fine del ripristino delle ottimali condizioni di accoglienza dei visitatori. Aggiornamenti sulla situazione post terremoto saranno comunicati, quando disponibili, sul sito dell’Ente Parco (www.sibillini.net) e sulla pagina facebook.

   

“L’abbraccio” dona 500 euro alla onlus “Uno in più”

“L’abbraccio” ha abbracciato la onlus “Uno in più”, associazione sindrome down di Corciano. Lo ha fatto domenica pomeriggio (11 dicembre) in occasione della festa natalizia organizzata da questa realtà che ha sede nel Quartiere del Girasole. La vice presidente de “L’Abbraccio”, Elisabetta Ceccarelli, ha consegnato alla presidente della onlus “Uno in più”, Fabiola Falchi, un assegno di 500 euro. All’iniziativa erano presenti anche Cristian Betti, sindaco di Corciano, e l’assessore ai servizi scolastici, Franco Baldelli, che hanno donato una televisione 43 pollici a nome dell’Amministrazione e della direzione didattica del Girasole. L’assegno consegnato alla onlus è il frutto dell’evento che la neo associazione del presidente Moreno Conti aveva promosso lo scorso 27 novembre quando, presso la sala Arca di Ellera di Corciano, si era tenuta la prima del progetto-spettacolo “Lamp il lampione”, scritto dal perugino Massimiliano Tortoioli. Un’iniziativa che sarà ripetuta allo scopo di coinvolgere quante più scuole scuole del territorio umbro per insegnare agli studenti valori quali il rispetto del prossimo e l’educazione civica. Ospedali, teatri e piazze ospiteranno la rappresentazione cercando di portare un “abbraccio” a chiunque ne ha bisogno. L’associazione socioculturale “L’abbraccio” si è costituita circa due mesi. Molti sono gli obiettivi che si prefigge questa nuova realtà. Il primo è quello di aiutare, con la promozione di eventi ed iniziative di vario genere, varie realtà del territorio raccogliendo fondi come, in questo caso, l’associazione onlus sindrome down “Uno in più” di Corciano.

   

Qualità della vita, Perugia guadagna 13 posizioni

Guadagna 13 posizioni rispetto allo scorso anno la provincia di Perugia nella tradizionale indagine sulla “Qualità della vita” del Sole 24 Ore nella quale è ora al 44/o posto. Gradino numero 68 invece per la provincia di Terni, in calo di tre. L’indagine del Sole 24 ore ogni anno mette a confronto la vivibilità nelle province italiane in base a una serie di indicatori. Questi riguardano sei settori: affari, lavoro e innovazione; reddito, risparmi e consumi; ambiente, servizi e welfare; demografia, famiglia, integrazione; giustizia, sicurezza, reati; cultura, tempo libero e partecipazione. Molte le novità del 2016 – spiega il quotidiano -, volte a rendere più completo il check della vivibilità sul territorio, con una maggiore attenzione alle esigenze e ai problemi più attuali della collettività: il valore della casa, il lavoro per i giovani, la capacità di innovazione, l’integrazione degli stranieri, l’offerta di welfare, la partecipazione civile.

   

Perugia: muore un’anziana per l’incendio dei vestiti

Vigili del Fuoco a lavoro per i danni causati dal vento

Una perugina di 79 anni è morta nella sua abitazione nella zona di San Sisto in seguito all’incendio che ha interessato i suoi abiti mentre si trovava vicino al camino. Forse a causa di una scintilla. A dare l’allarme è stata la figlia che vive in un altro appartamento nella stessa palazzina. Sono intervenuti i vigili del fuoco, la squadra volante della questura e il 118 ma i soccorsi per la donna, non autosufficiente, sono risultati vani. (fonte: Ansa.it)

   

Tecnica mininvasiva per fibroma uterino

Morto dopo un pugno, espiantati gli organi

In un anno più di 60 donne con fibroma uterino sono state trattate all’ospedale di Terni con una tecnica mininvasiva che consente di salvare l’utero e la fertilità. Dal 2015, infatti, la struttura di Radiologia interventistica del Santa Maria di Terni è divenuta punto di riferimento per il centro-sud Italia per il trattamento del fibroma uterino tramite “embolizzazione”, una tecnica mininvasiva per via endovascolare che rappresenta un’efficace e consolidata alternativa terapeutica alla chirurgia tradizionale. Il fibroma uterino è il più frequente tumore benigno dell’apparato genitale femminile. “Per questo – precisa il dottor Massimiliano Allegritti della Radiologia Interventistica di Terni – vale la pena di prendere in considerazione questa tecnica mininvasiva che si può definire di tipo conservativo”. (fonte: Ansa.it)

   

Fungo raro trovato all’isola Polvese

Una specie rara di fungo ritrovata sulla Polvese. Nell’ambito delle attività del Centro sulla biodiversità e clima del Centro sull’isola, Arpa Umbria ha avviato una collaborazione, con i micologi dell’Ami Umbria e studiosi dell’Università di Perugia, con l’obiettivo di sviluppare un progetto sulla biodiversità micologica presente sull’isola. Nel corso dei sopralluoghi è stata fatta una scoperta molto interessante: il ritrovamento di tre esemplari di Myriostoma coliforme, una specie segnalata nella red list dei funghi da proteggere. Un ritrovamento considerato “scientificamente molto rilevante” e che dimostra “le potenzialità dell’isola Polvese dal punto di vista della biodiversità”. (fonte: Ansa.it)

   

A Moira Paggi il premio “Volontario dell’anno”

È stato l’assessore regionale alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, a consegnare il premio “Volontario dell’anno” promosso, per il nono anno consecutivo, dal Comune di Trevi per sensibilizzare i cittadini verso l’impegno sociale e valorizzare il ruolo delle numerose associazioni di volontariato che operano sul territorio. L’iniziativa si è svolta stamani a Trevi, nel complesso museale San Francesco, presenti, fra gli altri, il vice sindaco della città, Paolo Pallucchi, l’assessore alle politiche sociali, Dalila Stemperini, il presidente del Cesvol di Perugia, Giancarlo Billi, il responsabile dei servizi sociali del Comune di Trevi, Rediano Busciantella Ricci, il parroco don Oreste Baraffa, studenti e docenti dell’istituto comprensivo “T. Valenti”.

Il riconoscimento, per l’anno 2016, è stato assegnato a Moira Paggi, referente per l’area del folignate e spoletino dell’Angsa Umbria, associazione a sostegno dei bambini autistici e delle loro famiglie, e alla sezione di Foligno della Lega nazionale del cane, impegnata a favorire l’adozione di cuccioli abbandonati, ricoverati nei canili del comprensorio.

“Il ruolo del volontariato – ha detto l’assessore Barberini – è fondamentale per costruire una società migliore, più attenta alle difficoltà e vicina ai bisogni delle persone. Premiare due realtà fortemente impegnate nel territorio, seppure in settori molto diversi fra loro, è un bel segnale per l’intera regione dove sono oltre mille le associazioni di volontariato e oltre un quinto della popolazione è attiva nel sociale, contribuendo  in maniera determinante alla crescita della comunità regionale. L’Umbria – ha continuato Barberini – favorisce e promuove il volontariato, nel nuovo Piano sociale regionale è stato riconosciuto come risorsa da sostenere con un ruolo da protagonista”.

Un riconoscimento particolare è stato assegnato agli alunni dell’istituto “T. Valenti” di Trevi, nell’ambito della  sezione speciale del premio “Volontario dell’anno”, dedicata alla scuola e intitolata “Dare una mano colora la vita”.

A tale proposito, rivolgendosi ai numerosi bambini presenti, Barberini ha evidenziato che “in questo momento storico difficile, c’è grande bisogno di colorare la vita e questo è possibile innanzitutto con l’aiuto e l’impegno dei volontari, molti dei quali sono giovani che credono nel valore del tempo investito per gli altri, sui cui dobbiamo investire come risorsa per il presente e non solo per il futuro”.

   

“Investimento territoriale integrato” del Trasimeno

“Il percorso avviato dalle città e dalla comunità del Trasimeno è significativo e  va incoraggiato negli obiettivi e nella visione sul futuro del territorio,  sapendo che ciò non è solo al servizio di chi qui vive, ma della regione nel suo insieme”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo, stamani,  alla iniziativa “Unione dei Comuni Trasimeno – Patrimoni culturali per il futuro del Trasimeno” che, promossa dall’Unione comunale del  Trasimeno, si è tenuta a Città della Pieve.  Tra gli obiettivi dell’incontro quello di   creare sinergie e collaborazioni per l’attuazione dell’Investimento territoriale integrato (“Iti”) Trasimeno, finalizzato alla valorizzazione e sviluppo dell’intera area a cui fanno capo le amministrazioni che hanno dato vita all’Unione comunale Trasimeno: Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, Panicale, Passignano, Piegaro e Tuoro. Presente anche l’assessore  regionale alle Riforme Antonio Bartolini

   “L’area del Trasimeno – ha proseguito la presidente – ha delle potenzialità di sviluppo  che rappresentano un valore aggiunto non solo per questo territorio, ma per l’intera Umbria”.  Entrando nel merito del lavoro che sta  portando alle definizione dell’”Iti”, Marini ha evidenziato che “la Regione ha costruito uno strumento di valorizzazione dell’area rovesciandone l’approccio, affidando cioè alle comunità locali  la visione del proprio sviluppo futuro, partendo proprio dagli elementi caratterizzanti questa parte dell’Umbria da metter a valore e che risiedono nel paesaggio, nel patrimonio storico, artistico e culturale, in una economia prevalentemente legata all’agricoltura, alla pesca, all’ambiente, alle piccole e medie imprese,  al turismo e alla ricettività. E ciò anche prevedendo – ha detto la presidente – un assetto organizzativo  che, partendo dal basso, ha raccolto insieme le diverse comunità del lago un una sola ‘città del Trasimeno’ su cui ragionare in modo integrato ed unitario e che costituisce essa stessa un valore aggiunto. Partendo da questa visione – ha proseguito –  si può ad esempio pensare ad una  programmazione edilizia ed urbanistica condivisa che ci riconsegni, anche in questo ambito,  una immagine del territorio nel suo insieme. Abbiamo dunque costruito uno strumento di programmazione  che fosse su misura per le sfide che intendiamo cogliere, uno strumento aggiuntivo rispetto a quelli della programmazione ordinaria, regionale e comunitaria, su cui innervare possibili ulteriori moltiplicatori di investimenti derivanti anche da altri soggetti, lavorando insieme per lo sviluppo  economico e sociale del territorio. E in questo quadro – ha affermato –  l’Unione dei Comuni non è  un luogo burocratico, non è una necessità, ma il soggetto che può  stimolare le diverse azioni in modo efficace e ciò senza annullare identità che sono omogenee, ma differenti sul territorio. Si tratta di una effettiva opportunità per un’area che ha  60 mila abitanti e che  costituirebbe il quarto comune della  regione”.

Per la presidente “ora occorre andare velocemente,  perché la visione di futuro deve essere pragmatica,  legata all’attività amministrativa e di governo,  rispettando modi e tempi della programmazione europea, con una tempistica della operatività. Abbiamo terminato  il primo anno di lavoro sul ‘progetto Trasimeno’ e  sono arrivate proposte interessanti, ora  dobbiamo entrare nella fase  attuativa che  produca risultati concreti e visibili, per una prospettiva nuova di questo territorio. E’ dunque necessario – ha concluso Marini – individuare la  visione dello sviluppo che imporrà delle scelte di campo anche rispetto all’utilizzo degli investimenti pubblici e privati, da aggiungere ai 15 milioni previsti dall’ Iti  per moltiplicare le risorse verso  una prospettiva comune”.

Alla iniziativa, introdotta dal Sindaco di Città della Pieve Fausto Scricciolo in qualità di Presidente Unione dei Comuni del Trasimeno, son intervenuti, fra gli altri,  Giovanni Pizza, Direttore Scuola di specializzazione in Beni Demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia, gli amministratori dell’Unione, l’imprenditore Brunello Cucinelli, e la Presidente della Commissione Cultura e Istruzione al Parlamento Europeo On. Silvia Costa.

   

Sisma: geometri di Perugia e Terni a fianco di colleghi in difficoltà

I Collegi dei geometri e geometri laureati delle province di Perugia e Terni hanno incontrato, venerdì 9 dicembre, a Sant’Anatolia di Narco, i colleghi residenti nella zona colpita dal sisma. Si è trattato di un Consiglio congiunto, con coloro che in quell’area abitano e svolgono la loro attività professionale, per ascoltare direttamente le problematiche connesse in modo particolare con l’attività professionale. Hanno partecipato all’incontro, oltre a Enzo Tonzani e Alberto Diomedi, presidenti dei Collegi provinciali dei geometri di Perugia e Terni, il sindaco di Sant’Anatolia di Narco e geometra Tullio Fibraroli, e Ezio Viola che, come presidente dell’associazione geometri dello Spoletino, ha organizzato l’evento.

“Alla gran parte dei geometri della zona – hanno spiegato Tonzani e Diomedi – il sisma ha danneggiato sia la casa che lo studio, la loro attività professionale si è completamente fermata (inagibili i locali, distrutti mobilio e attrezzature, inutilizzabile gran parte dei loro archivi cartacei e informatizzati)”. Storie di dramma, ma anche di grande dignità che hanno commosso la platea costituita dal oltre cento colleghi. “Come consigli – hanno spiegato Tonzani e Diomedi – ci siamo posti la domanda di come poter essere d’aiuto e, attraverso i racconti, di come poter utilizzare i fondi che, con spirito di grande generosità, sono stati devoluti dalla nostra Cassa nazionale di previdenza e da alcuni Collegi provinciali”. Il coordinamento regionale di Perugia e Terni ha costituito un gruppo di lavoro, coordinato dal geometra Angelo Pazzaglia, segretario del Collegio di Perugia, che si occupa delle questioni inerenti l’emergenza sisma: assistenza ai colleghi in difficoltà, raccolta, studio e divulgazione della normativa, osservazione critica delle attività di emergenza per migliorare la capacità della categoria di porsi al servizio della collettività in occasioni di questo tipo. I due Consigli provinciali stanno inoltre organizzando corsi di formazione sia di Protezione Civile base (a Spoleto, Castiglione del Lago e in una località da definire in provincia di Terni)  che per la compilazione delle schede Aedes (rilevamento danno, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell’emergenza post-sisma) e Fast (rilevamento sui fabbricati per l’agibilità sintetica post-terremoto). “Vogliamo anche ricordare – ha spiegato Tonzani – il grande contributo sin dal primo giorno del sisma, sul territorio e nella sala operativa della Protezione civile a Foligno, di  nostri colleghi iscritti che, organizzati in associazione, Geo.Si.Pro – Geometri Volontari per la sicurezza, hanno svolto, con lo stesso impegno, lavori umili e responsabilità”. Per Geosipro presenti all’incontro Ferdinando Ferrigno ed Alessandro Ercolanoni. “Grande l’impegno del collega Luca Montagnoli – ha detto Tonzani – che oltre a essere coordinatore del gruppo comunale di protezione civile di Marsciano è anche il responsabile della nostra Commissione supporto alla Protezione Civile per emergenze nel territorio e volontariato”. Durante l’incontro si è anche parlato di deontologia professionale e Tonzani e Diomedi hanno assicurato che “continueranno l’attività di vigilanza e ‘repressione’, attraverso l’opera dei rispettivi Consigli di disciplina, anche nei confronti degli iscritti, qualora venissero segnalate attività di ‘sciacallaggio’ per l’accaparramento di incarichi professionali. Identica attenzione verrà posta alla tutela degli iscritti per quanto riguarda le competenze professionali della categoria che restano identiche indipendentemente dal sisma”.