“Ogni vittima deve sentire le istituzioni vicine”

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“Ogni vittima deve sentire le istituzioni vicine”. La nota di Fioroni (Lega) in occasione della Giornata mondiale per il contrasto alla violenza sulle donne

“Ogni donna resa vittima di violenza deve sentire le istituzioni vicine: la Regione Umbria è attenta nell’affrontare le sfide presenti e future di contrasto alla violenza sulle donne”.

   

È quanto dichiara consigliere regionale Paola Fioroni (Lega – vicepresidente dell’Assemblea legislativa) ricordando come la Giunta stia

“promuovendo un percorso di rafforzamento della rete dei servizi territoriali e potenziamento dei Centri Anti Violenza. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra domani è un simbolo dell’interminabile e incessante lotta contro una piaga sociale senza tempo. Ed è ancor più significativa per la nostra Regione che ha il più alto tasso di vittime in rapporto alla popolazione femminile. Ricordo che c’è stato un effetto negativo da lockdown nel 2020: in Umbria tra marzo e giugno le vittime di violenza, per la stragrande maggioranza donne, sono passate dalle 38 del 2019 alle 64 di quest’anno, con un incremento del 68 per cento. Il tema della violenza sulle donne è attuale e cogente. Un fenomeno in cui il calo delle denunce non è predittivo di una riduzione dei reati ma piuttosto della paura a denunciare. Ciascuno di noi deve adoperarsi nella prevenzione del fenomeno, nel concreto sostegno delle vittime e dei loro figli, nella applicazione rigorosa degli strumenti normativi esistenti, nel reperimento delle risorse necessarie e nell’elaborazione di ciò che serve per intercettare e contrastare i segnali del maltrattamento delle donne. Proprio in questa direzione con l’assessore Luca Coletto e la Giunta Tesei si sta promuovendo un percorso di rafforzamento della rete dei servizi territoriali e potenziamento dei Centri Anti Violenza. Particolare attenzione è riservata all’omogeneità delle risposte territoriali e dei servizi offerti, nonché alla tutela del volontariato e delle operatrici tutte, soprattutto dal rischio burnout. Il sistema deve essere realizzato nella sua massima concretezza e funzionalità sinergica anche attraverso la condivisione della rete con enti e terzo settore, per rafforzare l’efficacia dei progetti personalizzati di empowerment delle donne rese vittime di abusi e violenze. La violenza sulle donne è anche fallimento culturale, radicato nella società sin dalle origini e tragicamente globalizzato. Un fenomeno che va combattuto con il contributo fondamentale del Centro Pari Opportunità della Regione promuovendo iniziative, progetti ,percorsi formativi e sensibilizzando le nuove generazioni. Solo investendo sull’educazione e sulla cultura del rispetto e delle eguali opportunità si potranno creare armi efficaci per contrastarla”.