Melasecche: “Dichiarazioni fuorvianti dell’Usb trasporti”

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Melasecche: “Dichiarazioni fuorvianti dell’Usb trasporti”. “Attaccati i sindacati di categoria i quali a loro volta minacciano scioperi per la riapertura delle scuole a settembre”

“Pochi giorni fa l’Unione Sindacale di Base dei Trasporti ha inviato alla stampa un comunicato con cui attaccava oltre alle aziende anche gli altri sindacati, riservando alla Regione valutazioni destituite di fondamento. Mai come nel corso di questi pochi mesi dall’inizio della nuova legislatura abbiamo avviato una coraggiosa riorganizzazione del settore, ottenendo persino il plauso delle aziende, comprese quelle aderenti alla Lega Coop, proprio in merito alla puntualità del saldo delle fatture quando le stesse pervengono con allegati i DURC relativi alla regolarità contributiva a tutela proprio dei lavoratori. È quindi falso e strumentale, peraltro dopo anni di silenzi, accusare la Regione di ritardi nei pagamenti del dovuto quando la nuova giunta, per la prima volta nella storia, ha assunto un comportamento ineccepibile”.

   

L’assessore regionale ai trasporti, Enrico Melasecche, risponde così alla presa di posizione dell’Unione Sindacale di Base dei trasporti.

“Abbiamo innanzitutto affrontato con determinazione la chiusura tombale del cospicuo debito lasciato dalle passate amministrazioni che ammonta, a nostro parere, a circa 30 milioni con una transazione sulla cui ragionevole soluzione siamo in attesa di una risposta da parte di Busitalia che peraltro è in fase di rinnovo dei vertici nazionali. Per quanto riguarda invece i pagamenti correnti abbiamo saldato per tempo il primo bimestre ed abbiamo addirittura anticipato al 90 per cento quelli fino al 31 agosto nonostante in questi mesi, causa coronavirus, ci sia stata una notevole riduzione dei servizi. Ma l’obiettivo dell’USB – sottolinea l’assessore – sembra quello di scaldare l’atmosfera già surriscaldata di agosto. Giunge infatti dopo pochi giorni un secondo comunicato in cui gli altri sindacati annunciano scioperi a settembre mettendo “a rischio il TPL in Umbria”. La correttezza della informazione deve essere alla base del confronto democratico fra la nuova giunta regionale, le aziende del settore, i rappresentanti dei lavoratori onde evitare che i cittadini vengano fuorviati da inopportune strumentalizzazioni. Il TPL in Umbria non solo non è a rischio ma sta, nonostante le enormi difficoltà derivanti dal coronavirus, lasciandosi alle spalle un decennio di errori gravi, disfunzioni drammatiche, spreco enorme di risorse, in cui erano a rischio gli stessi stipendi dei lavoratori. La rivoluzione in atto si basa sul merito, sulla tutela innanzitutto dei cittadini utenti, sulla trasparenza, evitando pericolosi consociativismi che hanno bloccato irregolarmente per troppi anni una corretta concorrenzialità, creando rendite di posizione a favore di pochi e in danno di tutti gli umbri, con l’Umbria mantenuta per troppi anni come una sorta di cluster fuori dalle regole. Si pensi soltanto che la copertura dei debiti di tre anni fa avvenne su placet del governo, togliendo però risorse preziose agli investimenti, allo sviluppo delle imprese, penalizzando la nuova occupazione. Tutto questo fa parte di una cultura superata che ha fin qui condannato l’Umbria alla recessione ed a cui dobbiamo tutti dire basta. La nuova Giunta regionale è ampiamente disponibile al confronto sulla base di rapporti limpidi, con l’unico obiettivo di fornire servizi puntuali, decorosi (basta guardare come sono ridotte le stazioni della FCU ed i treni che viaggiano su quella linea lasciati vandalizzare da balordi e su cui stiamo intervenendo), a costi e con orari competitivi. Quali le critiche dei sindacati? A loro dire non si conoscono le modalità per la ripresa dei servizi scolastici. Ma se il Governo non ha fino a ieri dato direttive precise sul distanziamento sociale, nè fa fronte ai maggiori costi, come possiamo noi a nostra volta dare risposte certe? Il partito dell’aumento delle tasse e delle accise regionali non riuscirà a prevalere perché siamo convinti che solo dalla serietà degli impegni e dalla professionalità delle soluzioni l’Umbria potrà avviare quella ripresa di cui si percepiscono vari segnali. Non intendiamo andare allo scontro con nessuno ma abbiamo l’ambizione di riuscire a riportare il sistema dei Trasporti e delle Infrastrutture sulla giusta strada, quale volano di sviluppo. I cittadini utenti sapranno giudicare la differenza con il passato. Il meccanismo perverso degli interminabili “atti d’obbligo” con cui si evitava la obbligatorietà della concorrenza non lo possiamo e non lo vogliamo assolutamente reiterare. Che i sindacati continuino poi a chiedere quanto mette la Regione per il TPL nel 2020 quando il bilancio regionale è stato approvato da mesi, è veramente singolare. Chiederlo per il 2021, in aggiunta a quanto stanzierà lo Stato per il Fondo Nazionale Trasporti, per indire la gara le cui procedure sono già avviate, è del tutto prematuro semplicemente perché occorre prima progettare il “Piano dei servizi” e solo dopo stabilire quanto spendere e non viceversa. Mai come oggi occorre senso di responsabilità – conclude l’assessore Melasecche – perché annunciare scioperi per l’apertura dell’anno scolastico costituisce una sorta di sinistra intimidazione, inopportuna quanto controproducente, mentre ci attendiamo una volontà di partecipazione al processo di cambiamento in atto”.