L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità dei presenti (19), anche in seconda lettura, le modifiche allo Statuto regionale
L’Assemblea legislativa dell’Umbria, con voto unanime dei presenti (19), dopo averlo fatto in prima lettura lo scorso 27 giugno (https://urly.it/3x_7a [1]) ha approvato, anche in seconda lettura, le modifiche allo Statuto predisposte dalla Commissione riforme, presieduta da Daniele Carissimi (Lega) e di cui fanno parte (con voto ponderato) i consiglieri rappresentanti di ciascun gruppo consiliare politico.
Bocciati due emendamenti (2 voti favorevoli dei proponenti e 18 contrari) di iniziativa dei consiglieri Valerio Mancini e Manuela Puletti (Lega) già respinti in Commissione, ma che i due promotori ne avevano già anticipato la ripresentazione nella seduta odierna dell’Aula. Con il primo veniva richiesta l’introduzione nella Carta statutaria di uno specifico riferimento alle figure di San Benedetto da Norcia, di San Francesco d’Assisi, di Santa Rita da Cascia e di San Valentino, “quattro religiosi – come hanno rimarcato prima del voto sia Mancini che Puletti – che rappresentano nel mondo la spiritualità ed il patrimonio religioso dell’Umbria”.
Con il secondo emendamento, Mancini e Puletti chiedevano l’abrogazione di un nuovo articolo previsto nello Statuto relativo alla crisi climatica.
Nei loro interventi in Aula, Mancini e Puletti hanno spiegato ed argomentato le loro proposte. Rispetto all’inserimento dei 4 Santi nello Statuto, il primo firmatario ha ricordato che questa è già stata una battaglia del centro destra iniziata nella passata legislatura che oltre a vedere il centro destra di allora unito, sulla proposta erano allineati anche alcuni consiglieri del centro sinistra. Sulla stessa linea Manuela Puletti che ha rimarcato l’importanza della loro proposta in quanto il riferimento ai Santi rappresenterebbe
“un forte senso di identità e radicamento della nostra storia culturale e religiosa”.
Rispetto all’altro emendamento riferito al riconoscimento all’interno dello Statuto della crisi climatica, secondo Mancini si tratterebbe di un tema che andrebbe affrontato con molta prudenza, perché – ha detto –
“promuovere un ambientalismo esasperato rischia di mettere in ginocchio anche molti settori produttivi della nostra regione”.
A margine del voto, il presidente dell’Assemblea legislativa, Marco Squarta si è detto
“onorato di aver presieduto un’Assemblea rispettosa dei valori e delle sensibilità di ciascuno”. Si è poi complimentato con il presidente della Commissione, Daniele Carissimi e con tutti i consiglieri componenti per la condivisione dell’importantissimo lavoro svolto.
“A diciotto anni dall’ultima modifica, la Regione Umbria ha finalmente una nuova Carta Statutaria, più moderna e attuale, pensata per rispondere alle nuove esigenze della comunità regionale. Siamo orgogliosi di consegnare agli Umbri rinsaldati principi, ambiziose frontiere e moderne regole valide per il presente e per il futuro, a prescindere da chi governa e governerà nella prospettiva unica dell’interesse imprescindibile del cittadino umbro”.
Lo dichiara il presidente della Commissione per la modifica dello Statuto e Regolamento, Daniele Carissimi, unitamente al vice presidente Andrea Fora, Thomas De Luca, Fabio Paparelli, Eleonora Pace e Vincenzo Bianconi
“rappresentanti trasversalmente l’emiciclo e tutte le sensibilità politiche presenti nell’Assemblea regionale. I medesimi commissari con inedita consonanza di intenti e motivazioni, hanno infatti, insieme scritto, deliberato e votato il nuovo testo statutario modificato in oltre ottanta articoli, diventato definitivo dopo l’approvazione odierna in seconda lettura a distanza di quattro mesi dalla prima”.
“Le numerose modifiche apportate allo Statuto regionale, nel dettaglio, spaziano dovunque, riguardando i nuovi e vecchi diritti, la partecipazione attiva dei cittadini e dei portatori di interessi, l’amministrazione multilivello, il ruolo degli enti locali, le regole di funzionamento istituzionali e molti altri aspetti di carattere procedurale che, seppur meno evidenti, sono altrettanto fondamentali per il buon andamento della Regione. Sono stati aggiornati – spiegano i consiglieri regionali – i principi fondamentali della Regione Umbria, come il riconoscimento delle identità culturali, delle specificità linguistiche e delle tradizioni storico-locali e religiose che la caratterizzano, i principi di uguaglianza e di inclusività. La revisione dello statuto ha riguardato fronti cruciali per il presente e il futuro dei cittadini umbri, come la crescita economica e lo sviluppo sostenibile, la cultura del lavoro e dell’impresa, la valorizzazione delle aree interne e dei borghi, il valore collettivo dell’ambiente e la crisi climatica che per la prima volta viene codificata nello Statuto regionale. Ancora, la tutela della salute pubblica e della famiglia, della natalità, il diritto alla connettività, il principio di partecipazione, il rafforzamento delle autonomie locali e la valorizzazione dei rapporti tra la Regione e le altre amministrazioni unionali e contermini, l’efficienza nella gestione delle risorse” continuano i Consiglieri della Commissione. Il frutto del complesso lavoro, condotto in tre anni e che oggi arriva a compimento, nasce dalla perpetua ed indefessa volontà di noi Commissari di fare unicamente il bene e l’interesse della nostra Regione e di tutti gli Umbri, spinta confermata senza eccezioni dalla votazione di ogni deliberazione all’unanimità nelle sue più di cinquanta sedute. Non sono mai mancati i confronti ma si è sempre preferito il compromesso sui temi disponibili preferendo superare le istanze di parte o partitiche, come merita il rispetto del nostro mandato che doveva adeguarsi a differenti dinamiche senza le quali non saremmo stati in grado di giungere ad un testo alto che deve abbracciare indiscutibilmente tutti, nell’unica prospettiva di consegnare ai cittadini una riforma statutaria all’altezza delle aspettative e in cui ogni umbro, senza eccezioni, possa riconoscersi. La soddisfazione di oggi è grande e non può non essere condivisa con tutti coloro che hanno dato un contributo a questo storico risultato e che doverosamente ringraziamo: gli uffici regionali; gli accademici più autorevoli del diritto costituzionale, diritto regionale e diritto amministrativo convocati in sessioni di analisi per comprendere come e dove intervenire; le parti sociali, le associazioni, gli amministratori locali, gli enti e i singoli cittadini che sono stati auditi, i quali tutti hanno garantito l’innervamento nel diritto, nella società e nel territorio delle proposte che abbiamo avanzato, e anche ricevuto, nel corso della presentazione dell’intento raccontato anche nelle dodici sessioni sul territorio regionale e nelle dozzine di sedute di Commissione dedicate allo scopo. Ringraziamo infine anche la Giunta, i consiglieri regionali e tutti coloro che, a vario titolo, sono intervenuti in questo difficile, ambizioso e stimolante percorso che oggi si corona finalmente con la consegna all’Umbria della sua nuova Carta fondamentale nella convinzione che sappia restituire agli umbri la fonte giuridica di riferimento di cui andare orgogliosi ed in cui riconoscere la propria identità”.