Lo sciopero dei metalmeccanici interessa 7 mila lavoratori a Terni

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Fiom Cgil, rilanciare l’industria e creare nuova occupazione

   

In provincia di Terni interesserà circa 7 mila lavoratori, tra grande industria, piccole e medie imprese e artigianato, lo sciopero nazionale unitario di quattro ore dei metalmeccanici indetto da Fim-Fiom-Uilm lunedì 10 luglio.

E’ quanto annuncia la Cgil di Terni.

“I metalmeccanici di Terni come quelli di tutta Italia e forse ancor di più stanno vivendo una condizione economica e sociale molto delicata” afferma Alessandro Rampiconi, segretario generale della Fiom Cgil di Terni. “Per questo – aggiunge – è necessario rilanciare l’industria, creare nuova occupazione, creare un lavoro più giusto e più equo, soprattutto al tempo delle transizioni che non vanno subite, ma vanno governate, perché diventino vere e proprie opportunità. Tutelare la buona occupazione significa anche eliminare il lavoro precario, come fatto in Ast con la stabilizzazione di 130 lavoratori somministrati e garantendo stabilità anche a quelli degli appalti, che pur avendo un contratto a tempo indeterminato hanno il futuro incerto fino al rinnovo dell’accordo commerciale con la committente. I quasi 1.500 lavoratori del sistema Ast vivono da anni questa condizione e ormai tanti non hanno neanche il contratto metalmeccanico, mentre altri si ritrovano a lavorare in un grande sito siderurgico con un contratto dell’artigianato, fino ad arrivare ai coni d’ombra del sub-appalto”.
Rampiconi ricorda che “il livello di investimenti dichiarati dall’azienda rappresenta un record nella storia del sito siderurgico” e che “le questioni legate al costo dell’energia per le aziende energivore sono di competenza esclusiva dell’attuale Governo, che ha l’obbligo di trovare soluzioni”.
“Ast faccia presto a rappresentare il dettaglio del piano industriale – conclude il segretario della Fiom di Terni -, tutte le istituzioni nazionali e locali facciano responsabilmente la propria parte”.