Arresti a Terni: il gip conferma concorso in turbata libertà

1084
Terni: avvisi di fine indagini per i consiglieri del Comune
   

Concorso in turbata libertà degli incanti e in falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, e non l’associazione per delinquere come si era appreso in un primo momento, sono i reati constati nell’ordinanza con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari per il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e per l’assessore Stefano Bucari. I due amministratori saranno sentiti domani mattina dal gip per l’interrogatorio di garanzia. L’avvocato Attilio Biancifiori, difensore del sindaco, ha spiegato che il suo assistito è “sereno”, ma “subisce come ingiusta” la misura cautelare. “Seppure la vicenda è grave sotto gli aspetti giudiziari – spiega il legale -, la sua posizione di estraneità era emersa chiaramente già alla luce delle prime carte processuali, in cui la sua figura era stata chiamata in causa sotto il profilo della responsabilità oggettiva. Questa ordinanza non presenti elementi di modifica”. Secondo l’avvocato Biancifiori, “il sindaco non ha tattiche difensive da seguire per celare qualcosa o confondere, e domani mattina risponderà regolarmente alle domande del gip come atto di trasparenza”. “Dalle carte – conclude l’avvocato Biancifiori -, non è stato evidenziato alcun tornaconto personale a favore del sindaco, né un collegamento con altri soggetti coinvolti a livello imprenditoriale nell’inchiesta. Quanto agli atti, sono per lo più scelte amministrative di cui non è a conoscenza, in quanto di competenza dirigenziale”. Si dice convinto dell’estraneità rispetto alle accuse del suo assistito anche il legale dell’assessore Bucari, Roberto Spoldi. “Davanti al gip contesteremo punto per punto le accuse, chiedendo l’annullamento della misura cautelare” annuncia.

Fonte: Ansa.it