Il ‘magister’ è tornato: ‘Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo’

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Nell’ambito delle celebrazioni per il cinquecentenario della morte dell’artista urbinate – La mostra è fino al 9 gennaio alla Pinacoteca comunale, palazzo Vitelli alla Cannoniera

   

Città di Castello lo accolse nel 1500 come Magister Rafael, adesso custodisce preziosamente le tracce del suo passaggio e della sua attività artistica. Fino al 9 gennaio 2022, nella sale di palazzo Vitelli alla Cannoniera, la Pinacoteca comunale ospita la mostra ‘Raffaello giovane a Città di castello e il suo sguardo’, un percorso suggestivo tra dipinti e disegni del pittore urbinate, alcuni ‘tornati in città’ per la prima volta proprio in questa occasione. Promossa da Comitato regionale umbro per le celebrazioni raffaellesche, Comune di Città di Castello e Regione Umbria, e inserita nel calendario delle manifestazioni approvate dal Comitato nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, presieduto dal prof. Antonio Paolucci dal 2018 al 2021 e dalla prof.ssa Michela di Macco dal 2021, la mostra è realizzata anche con il contributo del Gal Alta Umbria, PAL 2014 – 2020 ‘Umbria lasciati sorprendere’ ed a cura di Marica Mercalli, già Soprintendente dell’Umbria e ora direttore generale per la sicurezza del Patrimonio culturale del Ministero della cultura, e Laura Teza, professoressa associata di Storia dell’Arte moderna dell’Università degli studi di Perugia.

Cuore dell’esposizione è il Gonfalone della Confraternita della SS. Trinità, sottoposta a un nuovo, importante restauro da parte dell’Istituto Centrale del Restauro (ICR), unica opera mobile di Raffaello rimasta in Umbria e considerata uno dei suoi primi dipinti, collocata nella stessa sala del

Martirio di San Sebastiano, di Luca Signorelli, uno degli artisti più studiati dal pittore urbinate negli anni della sua giovinezza. Questi due dipinti, già idealmente legati da Raffaello che li aveva congiunti in un medesimo disegno (ora conservato all’Ashmolean Museum di Oxford, in cui il pittore studia la posa del Dio Creatore di Eva del Gonfalone e copia il balestriere del Martirio, visto di spalle) saranno per sempre l’uno accanto all’altro in modo che non solo lo sguardo di Raffaello, ma quello di tutti i visitatori, possa realizzare quell’incontro mai avvenuto nella realtà storica, tra il Sanzio e il Signorelli.

Il rapporto di Raffaello con Signorelli, fenomeno cruciale della sua crescita tra il 1502 e il 1503, è inoltre documentato dalla presenza della Madonna della Pace di San Severino Marche. La Pinacoteca comunale ospita, poi, per la prima volta insieme, tre frammenti del primo dipinto tifernate di Raffaello, la grande tavola de ‘L’Incoronazione di san Nicola da Tolentino’ eseguita per la Chiesa di Sant’Agostino. Danneggiata in seguito al terremoto del 1789, l’opera è appunto conservata in stato frammentario a Napoli (Museo Nazionale di Capodimonte), Brescia (Pinacoteca Tosio Martinengo) e Parigi (Musée du Louvre) e nella mostra è possibile ammirare l’Eterno e la Vergine, custoditi a Capodimonte, e la testa di Angelo, custodita a Brescia. Oltre all’esposizione dei tre frammenti, vi è anche una ricostruzione virtuale dell’Opera che ne ripropone la fisionomia complessiva e che entrerà a far parte in maniera definitiva del percorso di visita permanente della Pinacoteca.

Grande fascino esercita la sezione della mostra dedicata alle numerose copie derivate dallo Sposalizio della Vergine, che documenta l’eco che questo dipinto produsse in città e nell’ambito regionale in genere. L’opera fu commissionata a Raffaello da Filippo Albizzini per l’altare di famiglia nella chiesa di San Francesco a Città di Castello e nella mostra sarà presente l’unico disegno preparatorio finora noto (Oxford, Ashmolean Museum), con uno studio, sia sul fronte che sul retro, delle teste di fanciulle presenti nel corteo dello Sposalizio e intorno a cui faranno corona tre copie antiche dello Sposalizio della Vergine e alcune incisioni tratte dal dipinto, che segna una svolta nella carriera di Raffaello ed è infatti considerato un paradigma dello stile classico del Rinascimento (attualmente conservato nella Pinacoteca di Brera).

Infine, una collaborazione d’eccezione: il maestro Stefano Lazzari, della Bottega Artigiana Tifernate, renderà omaggio allo Sposalizio della Vergine attraverso la realizzazione di una copia che prenderà forma di giorno in giorno, sotto gli occhi dei visitatori dell’esposizione, per poi essere definitivamente consegnata alla cittadinanza e conservata all’interno della Pinacoteca comunale di Città di Castello, a mostra conclusa. I visitatori potranno seguire le fasi compositive, gli accorgimenti prospettici e le procedure tecniche che una bottega pittorica del Rinascimento attuava nel dipingere un quadro.

INFO:

Apertura al pubblico contingentata e su prenotazione

Orario di apertura: 10-13 / 15-18. Chiuso il lunedì, esclusi i festivi e prefestivi, il 25 dicembre e il 1 gennaio. Info: 075.8554202 – cultura@ilpoliedro.org – www.cittadicastelloturismo.it

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