Giovanni Stelli a Magione nell’ambito delle iniziative per il Giorno del Ricordo

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Il presidente dell’Associazione di Studi Fiumani parlerà del dramma degli italiani dell’Adriatico orientale nel secolo dei totalitarismi

   

Giovanni Stelli, presidente della Società di Studi fiumani sarà a Magione sabato 18 febbraio, alle ore 17, Officina teatrale La piazzetta in piazza Mengoni, per una conferenza sul tema “Il dramma degli italiani dell’Adriatico orientale nel secolo dei totalitarismi” nell’ambito degli incontri promossi dall’Assessorato alla cultura del Comune di Magione in occasione del Giorno del Ricordo.
Stelli ne parlerà con Dino Renato Nardelli dell’Istituto per la storia contemporanea dell’Umbria (Isuc). Introduzione di Vanni Ruggeri, assessore alla cultura del Comune di Magione.

Giovanni Stelli, ospite del Tg2 lo scorso 10 febbraio, Giorno del Ricordo, proprio per parlare della complessa vicenda del confine orientale d’Italia che portò al dramma delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra, è nato a Fiume il 10 febbraio 1941 da una famiglia in cui convivevano tradizioni autonomiste e irredentiste, che lo portarono a divenire esule nel 1946.
È direttore della Società di Studi Fiumani e direttore editoriale del periodico “Fiume. Rivista di studi adriatici, il cui responsabile di Archivio è Emiliano Loria, suo co-autore del libro “Venezia Giulia Fiume Dalmazia – Le foibe, l’esodo, la memoria””.
Intellettuale e scrittore, storico e filosofo, è autore di numerosi libri e di saggi, sia di natura storica (“questione adriatica” e Fiume) che filosofica.

La Società di studi fiumani nacque a Fiume (oggi Rijeka in Croazia) nel 1923, dalla disciolta Deputazione fiumana di storia patria istituita nel 1909 soprattutto per l’incitamento del giovane intellettuale fiumano Egisto Rossi (1881-1908), il quale sperava che si realizzasse una storia di Fiume e che si creasse al contempo un archivio storico della città. Al principio del II conflitto mondiale la Società era stata costretta a sciogliersi e fu assorbita dalla Deputazione di storia patria delle Venezie. Il 27 novembre 1960, dietro espressa iniziativa di Attilio Depoli e di altri intellettuali fiumani la Società fu ricostituita a Roma: il primo presidente eletto fu Attilio Depoli. Il contesto storico che fa da sfondo alla sua ricostituzione è la tragedia, alla fine del secondo conflitto mondiale, dell’esodo dei fiumani, giuliani e dalmati dalle terre d’origine. L’istituzione dell’Archivio Museo era il frutto del desiderio di raccogliere e salvare dall’incuria e dalla dispersione una grande quantità di materiale librario, documentale, artistico e fotografico, insieme a cimeli d’ogni genere.