L’assessore Thomas De Luca: “L’Umbria volta pagina, la materia diventa risorsa e non più rifiuto”
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Thomas De Luca ha deliberato la preadozione del disegno di legge intitolato “Norme a sostegno della transizione ecologica della gestione integrata dei rifiuti, dell’economia circolare e della bonifica delle aree inquinate”. Il testo, che aggiorna e sostituisce la precedente normativa del 2009, mira a dotare la Regione di strumenti legislativi al passo con i tempi e coerenti con i più recenti obiettivi europei e nazionali. La preadozione è funzionale al percorso di partecipazione con stakeholder, cittadini, associazioni e tutti i portatori di interesse finalizzato a un ulteriore miglioramento del testo.
Con questo atto l’Umbria smette di considerare i rifiuti come qualcosa di cui disfarsi il prima possibile
– dichiara l’assessore Thomas De Luca –
e comincia a trattarli come una risorsa da cui estrarre valore per la comunità. Superiamo definitivamente la logica lineare per abbracciare un approccio circolare in cui ogni scarto deve tornare ad essere una risorsa per il ciclo economico. Il nuovo impianto normativo privilegia prevenzione, riutilizzo e riciclo rispetto allo smaltimento
Nel disegno di legge vengono fissati obiettivi ambiziosi e progressivi per quanto riguarda la raccolta differenziata, il riciclo effettivo, la riduzione dei conferimenti in discarica e la riduzione del rifiuto residuo. In particolare:
• Raccolta differenziata: raggiungimento del 75% entro il 2028, dell’80% entro il 2030 e dell’85% entro il 2035
• Riciclo effettivo: recupero di materia pari al 60% entro il 2028, salendo al 70% nel 2035
• Riduzione dei conferimenti in discarica: abbattimento drastico fino al 10% entro il 2035
• Riduzione del rifiuto residuo: l’obiettivo è scendere a 100 kg/abitante/anno di rifiuto urbano residuo (RUR) entro il 2030 e a 60 kg entro il 2035
Per raggiungere questi traguardi, la legge introduce l’estensione della tariffazione puntuale (Tarip) su tutto il territorio regionale, applicando concretamente il principio “chi inquina paga”. La parte variabile della tariffa sarà proporzionale alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti, incentivando i comportamenti virtuosi di cittadini e imprese. Viene inoltre istituito un sistema di premialità e penalità per i Comuni basato sul raggiungimento degli obiettivi di piano.
Il disegno di legge conferma l’assetto dell’Umbria come unico ambito territoriale ottimale, superando le frammentazioni locali per garantire autosufficienza e prossimità. Si prevede la creazione di Comunità dell’Economia Circolare per favorire la simbiosi industriale tra imprese, dove gli scarti di una diventano materia prima per l’altra. È prevista inoltre l’istituzione di un Fondo regionale per l’ambiente per finanziare interventi di prevenzione, educazione e bonifica.
Grande attenzione è riservata alla tutela del suolo. Viene istituita una banca dati interoperabile dei siti contaminati (S.I.Ge.S.Co.-RU) e prevista l’approvazione di un Atlante regionale dei Valori di Fondo Naturale per rendere più efficienti e trasparenti i procedimenti di bonifica. Il testo valorizza infine la partecipazione cittadina attraverso l’istituzione della Consulta regionale per la transizione ecologica e l’Osservatorio regionale dei rifiuti.




























