Puletti (Lega) ricorda la sua mozione all’odg del prossimo Consiglio “accanto alle attività formative e culturali, occorre offrire
sostegno immediato alle donne in pericolo”
“Aiutare concretamente le donne vittime di violenza promuovendo la diffusione, anche in Umbria, dall’app per smartphone ‘Dalia per le donne’, con la quale segnalare in modo agevole una situazione di pericolo, consentendo alle autorità di intervenire”. È quanto chiede il consigliere della Lega, Manuela Puletti (presidente della Commissione regionale d’inchiesta su femminicidi e violenze di genere), attraverso una mozione, inserita all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale, che impegna la Giunta a “promuovere questa applicazione già attiva in Piemonte”.
“L’app ‘Dalia per le donne’- spiega Puletti – funziona grazie alla
geolocalizzazione e ad un semplice tasto rosso sullo schermo del cellulare,
che permette di avvertire del pericolo un numero preimpostato o direttamente le Forze dell’ordine. Accanto a questa possibilità di richiesta rapida di aiuto, in situazioni di estrema emergenza – prosegue l’esponente della Lega –, attraverso questa app si possono trovare lo sportello o il centro antiviolenza più vicino, da cui ricevere supporto e utili consigli”.
“Le cronache – afferma Puletti – ci presentano in Italia, quotidianamente, fatti di violenza fisica e psicologica di cui sono vittime le donne, che in alcuni casi sfociano anche in femminicidi. Fenomeni presenti anche in Umbria, soprattutto quelli legati a violenza sessuale, con la crescita di pratiche del cosiddetto ‘revenge porn’. Nel 2023 i centri antiviolenza regionali hanno ascoltato quasi 6mila donne vittime in pericolo,
attivando per le loro precarie situazioni circa 2.800 servizi. Anche
attraverso il lavoro di analisi del fenomeno e di ascolto dei soggetti, che a
vario titolo operano per arginarlo, svolto in qualità di presidente della
Commissione contro femminicidi e violenza di genere, sono convinta che
accanto alla fondamentale opera di formazione e presa di coscienza culturale, che deve essere fatta soprattutto nei confronti delle nuove generazioni, affinché venga annullata qualunque forma di discriminazione e prevaricazione di genere, occorra anche fornire strumenti che possano aiutare nell’immediato le donne vittime di violenza o comunque in situazioni di pericolo”.
“E la tecnologia in questo caso può aiutare. Ecco perché – conclude
Puletti – ritengo che l’app ‘Dalia per le donne’ debba essere introdotta nella nostra regione e fatta diffondere, grazie anche alla collaborazione sinergica tra centri antiviolenza, Forze dell’ordine, amministrazioni regionali, strutture sanitarie, istituti scolastici, mondo dell’impresa e del lavoro, associazionismo e terzo settore”.