“Dal direttore dello Zooprofilattico una soluzione per frenare la peste suina: eradicazione cinghiali”

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La nota del Consigliere Manuela Puletti (Lega)

“Anche il Direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, Vincenzo Caputo, nell’ambito dell’audizione odierna in Seconda commissione ha dichiarato, in merito all’ipotesi del diffondersi della peste suina africana nella nostra Regione, che per frenare l’avanzata del virus una soluzione potrebbe essere quella di provvedere all’eradicazione del cinghiale”.

   

Lo dice il consigliere regionale della Lega Umbria, Manuela Puletti.

“Nel rispondere a una mia specifica domanda – spiega Puletti – il Direttore generale ha confermato che la riduzione del numero di cinghiali selvatici presenti sul territorio umbro potrebbe essere una soluzione per bloccare il diffondersi della PSA. Caputo ha precisato che in Umbria non è stato ancora segnalato nessun caso di peste suina africana che, come noto, non è nociva per l’uomo, ma potrebbe provocare pesanti ripercussioni sul patrimonio zootecnico suino, con danni ingenti per il settore produttivo e il commercio di animali vivi e dei loro prodotti. Addirittura, è stato previsto che se la PSA dovesse diffondersi su tutto il territorio nazionale si potrebbe arrivare al blocco completo della salumeria. Ipotesi che, alla luce della recente crisi economica causata dal diffondersi del covid, dobbiamo assolutamente scongiurare per la salvaguardia di un comparto fondamentale per la tenuta del tessuto economico umbro. Prorogare la caccia al cinghiale nella nostra regione, come avevo sostenuto di recente in seguito all’interlocuzione con i rappresentanti di alcune associazioni venatorie umbre, è dunque – secondo Puletti – una soluzione percorribile e auspicabile. Tanto più che, dati alla mano, nel territorio di competenza Atc2 sono stati abbattuti dal 1 ottobre 2021 ad oggi oltre 6500 cinghiali con 39 cacciate, per una media di 166 capi a cacciata. I numeri avvalorano l’effettiva efficacia di una deroga al calendario venatorio, che autorizzi interventi di contenimento da parte dei cacciatori oltre il termine previsto e che ci permetterebbe di ridurre in maniera sostanziale la popolazione dei cinghiali presenti sul territorio umbro, tenendo conto di una situazione straordinaria di emergenza sanitaria”.