Abbonamenti scolastici e il voucher dimenticato, Peltristo scrive lettera a chi può fare qualcosa

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Il capogruppo della Lega Trasimeno e lista civica Piegaro, Augusto Peltristo, scrive una lettera aperta ai parlamentari umbri, alla Regione ed Anci Umbria, in merito agli abbonamenti scolastici ancora non rimborsati, dando voce alle tante famiglie umbre con figli a carico

   

A pochissimi giorni dalla riapertura delle scuole molte famiglie si trovano a dover pagare gli abbonamenti scolastici senza aver ancora ricevuto il rimborso di quegli abbonamenti che causa Coronavirus e didattica a distanza non sono stati utilizzati, o se usati, solo per pochi giorni. Si attende quindi, intanto, una percentualizzazione del periodo e il successivo rimborso tramite un voucher da utililizzare nel pagamento dell’abbonamento per l’anno  2021- 2022.

Il capogruppo manifesta le preoccupazioni delle famiglie che stanno sostenendo non solo i costi scolastici, ma anche quelli per il quotidiano spostamento.

“Siamo a settembre e fra qualche giorno gli studenti torneranno sui banchi di scuola. E’ tempo di abbonamenti, ma ancora oggi nel pagamento del rinnovo del servizio non è possibile usufruire di un voucher per il mancato utilizzo degli stessi nel periodo di chiusura della scuola, quando la didattica si è svolta a distanza”.

“L’anno scolastico appena trascorso – ricorda Peltristo – è stato altalenante: in parte in presenza e in gran parte da casa attraverso le nuove tecnologie. Per questo si chiede che venga percentualizzato questo ultimo periodo e rimborsato alle famiglie degli studenti attraverso un voucher da utilizzare per il nuovo abbonamento. I parlamentari umbri, la stessa Regione e l’Anci Umbria devono farsi interlocutori con il Governo per riuscire a dare una risposta celere alle famiglie che, visto il momento, si trovano in difficoltà”.

Il capogruppo della Civica Piegaro conclude dicendo:

“Non dobbiamo dimenticare, infatti, che molti genitori hanno utilizzato ammortizzatori sociali e i lavoratori autonomi, possessori di p.iva, si trovano ancora in difficoltà, a causa delle spese che sono costretti a sostenere in questo periodo di dichiarazione dei redditi. Per non parlare dei contributi previdenziali che in ogni caso devono pagare. Molti di loro sono genitori e non hanno lavorato a causa delle restrizioni causate dalla pandemia covid per molti mesi. Non si può rimanere in silenzio difronte a questa ennesima anomalia e, soprattutto, si chiedono soluzioni nell’immediato”.