“25 aprile: oggi una nuova occasione di rinascita del Paese”

663

“25 aprile: oggi una nuova occasione di rinascita del Paese”. Questo il messaggio del Segretario Generale Uil Umbria, Claudio Bendini.Cittadini, imprenditori e lavoratori tornino protagonisti. La finanza lasci spazio alla politica”

“Questo 25 Aprile sarà diverso da tutti gli altri. La pandemia in cui siamo coinvolti ci costringe ad abbandonare le piazze, ma non certo a dimenticare il significato di questa giornata, affinché le persone rimangano unite attorno ai principi della democrazia, della convivenza civile, dell’antifascismo, della Resistenza, della Costituzione e di un rinnovato orgoglio nazionale orientato alla rinascita economica, sociale, morale e culturale del Paese. Un Paese in cui i cittadini tornino a essere protagonisti del loro destino, dove imprenditori e lavoratori siano al centro della produzione della ricchezza e del benessere dei cittadini, e la finanza torni al posto che le spetta, lasciando alla buona politica e agli Stati il compito di regolare i destini dei cittadini”.

   

Queste le riflessioni del segretario generale della Uil Umbria Claudio Bendini, alla vigilia del 75esimo anniversario della Liberazione d’Italia.

“Oggi, dopo 75 anni, siamo chiamati a una nuova resistenza e a una nuova solidarietà di popolo. Dobbiamo combattere contro un nemico che si differenzia da quelli del passato perché il Covid-19 non fa distinzioni di razza, genere o religione, e in questo senso è malvagiamente ‘democratico’. È più vigoroso verso i deboli, che sono gli stessi nonni e bisnonni detentori della memoria storica nazionale. È così sfuggente che riesce a insinuarsi silenzioso in quelle persone testimonianza vivente di anni di oppressione, paura e dittatura ma anche della rinascita di un Paese e di un popolo. Così facendo, lascia a noi l’arduo compito di ereditare la loro memoria. Con queste persone se ne va un pezzo della nostra storia. Per questo, oggi più che mai, ricordare e celebrare il 25 aprile assume un significato ancora più forte. Ogni crisi può essere occasione per una ripresa importante, ce lo insegna la storia e abbiamo già dimostrato di saperlo fare, con coscienza e consapevolezza. Rispetto al passato cambiano gli scenari: gli ospedali hanno preso il posto delle trincee; medici, infermieri, volontari della protezione civile e persino coloro che fanno i lavori più umili, come i migranti impiegati nelle campagne, hanno sostituito soldati e partigiani, aiutandoci ad andare avanti in queste giornate allucinanti. Sono cambiati gli scenari e i protagonisti, non la sostanza delle cose. Una cosa è certa – conclude Bendini –. Fra qualche anno, quando il Covid-19 sarà solo un triste ricordo, le persone potranno sì pensare di essersi liberate del virus invasore, ma dovranno sempre tenere a mente che sono libere dal 1945 e che la libertà e la democrazia hanno bisogno di una manutenzione costante e vigorosa se vogliono mantenere e migliorare le conquiste che i cittadini hanno ottenuto dal dopoguerra. Conquiste che sono messe in discussione dalla finanza, dalla globalizzazione, dalla partecipazione sempre più passiva dei cittadini al governo delle istituzioni, locali, nazionali e internazionali. L’Unione europea ha una straordinaria occasione per esaltare il suo ruolo e diventare l’Europa dei popoli, in condizioni di competere con le regioni economicamente e socialmente più importanti del mondo”.