A Perugia tappa della campagna nazionale ‘Disarma la finanziaria’ contro il riarmo

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Promossa dall’associazione Il coraggio della pace – Disarma – Mobilitazione per ridurre le spese militari a favore di scuola, sanità e lavoro

   

Ha fatto tappa anche a Perugia il tour della campagna nazionale contro le spese militari e l’austerità ‘Disarma la finanziaria’, promossa dall’associazione ‘Il coraggio della pace – Disarma’. Nella sede della Cgil Umbria, lunedì 24 novembre si è, infatti, tenuta un’assemblea pubblica di approfondimento sulla legge di bilancio del Governo Meloni e per ribadire la contrarietà a guerre a riarmo. L’incontro è stato presentato da Juri Pelucca dell’associazione Umbrialeft e introdotto da Claudio Grassi, coordinatore dell’associazione ‘Il coraggio della pace – Disarma’. Sono intervenuti Renato Covino di Micropolis, Cristian Mattioli de L’Umbria della pace, Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil Perugia, e la transfemminista Maristella Pitzalis.

“Con questo evento – ha spiegato Pelucca – abbiamo voluto mettere in evidenza le contraddizioni contenute nella finanziaria. Ci viene detto che non ci sono soldi per la sanità e la scuola, ad esempio, ma per finanziare il riarmo invece si trovano. Vogliamo sensibilizzare la cittadinanza su queste contraddizioni, mobilitarla e stimolare una reazione popolare affinché il Governo cambi la legge finanziaria. Come ci dimostrano le piazze per la Palestina, quando i cittadini iniziano a mobilitarsi, le istituzioni poi sono costrette ad ascoltarli”.

“Questa di Perugia è una delle trentacinque tappe in tutta Italia – ha ricordato Grassi – che abbiamo organizzato nell’ambito di questa campagna nazionale. Per capire il perché di questa iniziativa basta guardare i numeri: quest’anno la spesa militare dello Stato italiano toccherà i 32,4 miliardi di euro, con un aumento del 20 per cento rispetto agli ultimi due anni. Tutto questo avviene mentre non ci sono soldi per finanziare sanità, scuola e lavoro, cioè quegli ambiti che più di tutti interessano la vita quotidiana delle persone. Per questo oggi è importantissimo far crescere una mobilitazione contro il riarmo e per la pace”.

“Anche la Cgil – ha sottolineato Pampanelli – è fortemente contraria a questa legge di bilancio che riteniamo ingiusta e iniqua poiché non risponde alle esigenze di lavoratori, pensionati, studenti, cittadini e, più in generale, all’intero Paese. Manca un’idea di politica industriale e soprattutto una redistribuzione della ricchezza. In questi anni il fiscal drag ha eroso ai lavoratori 25 miliardi di euro, di cui noi ora chiediamo la restituzione, così come chiediamo leggi che azzerino per sempre quel meccanismo infernale. Non è possibile che vista l’inflazione si erodano gli aumenti di salario di chi ha un reddito fisso. Per tutti questi motivi abbiamo anche proclamato uno sciopero generale il 12 dicembre, per rilanciare la nostra industria e un’idea diversa di sviluppo che non sia quella della guerra, ma della pace e della giustizia sociale”.