Mazzanti (Pensa Perugia): “Salvini faccia il Ministro o si dimetta”

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“Perugia merita rispetto. L’Onorevole Prisco si attivi”

   

In merito alla situazione trasporti in una nota di Lorenzo Mazzanti (Pensa Perugia) si legge che

A Perugia la situazione dei treni è ormai esplosiva. Ogni giorno i pendolari perugini affrontano ritardi cronici, soppressioni improvvise, instradamenti assurdi e comunicazioni inesistenti. La nostra città è stanca di essere trattata come un margine del sistema ferroviario nazionale. Sono anni che sentiamo promesse, ma ciò che viviamo quotidianamente è un servizio che definire “colabrodo” è persino generoso.

I dati parlano da soli: nelle ultime rilevazioni dei comitati dei pendolari umbri sono emersi ritardi sistematici e ripetuti, con decine di treni che accumulano più di un’ora di ritardo in un solo mese. Alcuni pendolari hanno raccontato di essere rimasti in stazione anche due ore ad attendere convogli che non arrivavano o che venivano deviati senza spiegazioni. Non è un caso isolato, ma una tendenza costante: i treni da Roma per Perugia registrano una media di 25 minuti di ritardo, con punte che hanno superato i 70 minuti. Per chi vive e lavora qui, questo significa perdere giornate di lavoro, ripetere giustificazioni a scuola o in ufficio, rinunciare a impegni familiari, vivere ogni viaggio come una scommessa.

E chi paga il prezzo di tutto questo? Sempre loro: gli studenti, i lavoratori, le famiglie perugine. Le persone che ogni mattina si affidano alla ferrovia non per scelta romantica, ma perché è l’unico modo per raggiungere Roma, Firenze o le altre tratte fondamentali per studio e lavoro. Perugia merita un sistema ferroviario degno di una città universitaria, capoluogo di regione, centro produttivo. Non un percorso a ostacoli, non viaggi “lunari” sotto ogni punto di vista.

È per questo che oggi, come capogruppo di Pensa Perugia, dico con chiarezza che Matteo Salvini deve smetterla di comportarsi da influencer e tornare a fare il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. È ora che si occupi di Perugia e dell’Umbria con serietà, e non con slogan da social. Qui non si tratta di like, ma della vita quotidiana di migliaia di persone. Chiedo inoltre che anche i parlamentari di maggioranza si assumano le proprie responsabilità: a partire da Emanuele Prisco, perugino, ex assessore e oggi sottosegretario di governo, che conosce perfettamente la realtà del territorio. Non è più accettabile che chi rappresenta Perugia in Parlamento resti in silenzio mentre i ritardi ferroviari mettono in ginocchio intere categorie di cittadini.
Serve un intervento immediato: un tavolo ministeriale che coinvolga MIT, Trenitalia, RFI e la Regione, risorse vere dedicate alla nostra città, priorità chiare per i treni dei pendolari, e forme di rimborso automatico per chi subisce disservizi continui. E serve soprattutto un’assunzione di responsabilità politica. Gli umbri non chiedono miracoli: chiedono treni che funzionino.
Perugia non può più aspettare. È ora di dire basta. È ora che chi governa ascolti la nostra città