Da domani Perugia diventa “Cantiere di Pace”
Da domani Perugia si trasformerà in un grande “Cantiere della Pace” con eventi organizzati da associazioni, scuole, università enti locali. Così oggi, nel palazzo Arcivescovile di Perugia, si è tenuta la presentazione della Marcia Perugia- Assisi per la pace e la fraternità, che avrà come titolo “Immagine all the people”.
Ivan Maffeis Vescovo di Perugia ha aperto da padrone di casa l’incontro, sottolineando l’importanza degli operatori dell’informazione che hanno il compito importantissimo, in questi giorni, di diffondere quello che si sta facendo qui a Perugia. “La marcia è un percorso – ha detto Maffeis -, nel quale si riflette su cos’è la pace e come raggiungerla. I giovani non sono indifferenti alla pace, noi credenti dobbiamo pregare e non arrenderci alla disumanità.
Sabato sera alle 21 è prevista una veglia di preghiera interconfessionale. Una fiaccolata silenziosa attraverserà la piazza, poi in cattedrale avremo due testimonianze: quelle di padre Francesco Patton, già custode di terra Santa, e di Maher Nicola Canawati, sindaco di Betlemme.
Papa Leone ha chiesto che in tutte le parrocchie si preghi per la pace.
“Per la prima volta – ha detto Flavio Lotti Presidente della Fondazione PerugiaAsssisi per la cultura e per la pace – la marcia Perugiassisi viene accolta dentro la casa della comunità cristiana, una casa aperta a credenti e non credenti, com’è la marcia che faremo per la 28esima volta domenica prossima”.
Poi la parola è andata alle donne che hanno organizzato questa Marcia, che sono tante e credono fortemente che la pace possa essere costruita dal basso, come i “costruttori di pace”, 50 e più ragazzi provenienti da tutta Italia che hanno intrapreso un percorso di conoscenza per capire cos’è una cultura di pace, una coscienza di pace e una politica di pace.
Il Presidente della Provincia Massimiliano Presciutti ha ricordato: “Noi nel nostro paese, come in tanti paesi cosiddetti evoluti siamo molto indietro. Nel 1977, facevo la prima elementare in Svizzera avevo compagni di scuola che venivano da 13 paesi del mondo. I più giovani sono in grado di darci dei messaggi di pace straordinari, sinceri e profondi che ci dicono che: “La pace è possibile”. Noi dobbiamo fare di questa marcia un appuntamento di tutti e per tutti e che metta l’attenzione su ogni tipo di guerra nel mondo. Quella di domenica dovrà essere una grande manifestazione di popolo, sorridente, che sprigioni felicità, la stessa alla quale dobbiamo ambire tutti e che, purtroppo, in troppi non hanno”.
Hanno aderito alla Marcia 512 associazioni, 265 enti locali tra Comuni, Province e Regioni, 196 scuole con oltre 10mila studenti totali cui si aggiungeranno una decina di delegazioni di varie università. Il piano di accoglienza prevede 400 pullman da gestire.