Uil Pensionati Umbria avvia cause pilota contro il taglio della rivalutazione delle pensioni

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Leonardi: “I pensionati non sono un bancomat”

   

La Uil Pensionati dell’Umbria, su iniziativa della UilP nazione, in accordo con la Uil, ha lanciato le cause pilota contro il taglio della rivalutazione delle pensioni. Si tratta di un provvedimento che riguarda il taglio della rivalutazione delle pensioni di importo superiore a 4 volte il Trattamento minimo Inps (pari a 2.101,52 euro mensili lordi) disposto dalla Legge di Bilancio 2023. Nei giorni scorsi è stata depositata diffida all’Inps, completando la prima fase di quello che sarà un lungo percorso. A settembre infatti si procederà ad una seconda fase. L’obiettivo è quello di ottenere la pronuncia della Corte Costituzionale sulla illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 309, della legge 29 dicembre 2022 n 197, cioè della legge di bilancio 2023 che ha previsto il taglio rivalutazione.

“I pensionati non sono un bancomat – ha detto la segretaria della Uil Pensionati dell’Umbria, Elisa Leonardi – e per questo la nostra organizzazione ha promosso questa iniziativa, con l’obiettivo di mettere in chiaro che le pensioni non sono un regalo dello Stato, ma invece qualcosa che i lavoratori hanno ottenuto con la fatica del proprio lavoro. Una tutela dunque, che va di pari passo con quanto la UilP porta avanti per i pensionati che percepiscono somme più basse e che vanno tutelati in un panorama di caro energia e inflazione che rischia di soffocare i nostri anziani”.

“E’ in questo senso – continua Leonardi – in un quadro in cui gli over 65 sono cresciuti del 3,5 per cento e l’indice di vecchiaia della popolazione (numero di anziani ogni 100 giovani) è cresciuto del 41,8 per cento, non possiamo che condannare la politica messa in campo dalla Regione quanto a liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Si tratta di un progressivo scivolamento verso il privato e di un parallelo piano di abbattimento delle liste d’attesa, con fantomatici traguardi annunciati e poi progressivamente disattesi. Stigmatizziamo anche la mancanza di dialogo della Regione con le organizzazioni sindacali sul tema delle condizioni degli over 65”.

Perugia, 1° agosto 2023 – La Uil Pensionati dell’Umbria, su iniziativa della UilP nazione, in accordo con la Uil, ha lanciato le cause pilota contro il taglio della rivalutazione delle pensioni. Si tratta di un provvedimento che riguarda il taglio della rivalutazione delle pensioni di importo superiore a 4 volte il Trattamento minimo Inps (pari a 2.101,52 euro mensili lordi) disposto dalla Legge di Bilancio 2023. Nei giorni scorsi è stata depositata diffida all’Inps, completando la prima fase di quello che sarà un lungo percorso. A settembre infatti si procederà ad una seconda fase. L’obiettivo è quello di ottenere la pronuncia della Corte Costituzionale sulla illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 309, della legge 29 dicembre 2022 n 197, cioè della legge di bilancio 2023 che ha previsto il taglio rivalutazione.

“I pensionati non sono un bancomat – ha detto la segretaria della Uil Pensionati dell’Umbria, Elisa Leonardi – e per questo la nostra organizzazione ha promosso questa iniziativa, con l’obiettivo di mettere in chiaro che le pensioni non sono un regalo dello Stato, ma invece qualcosa che i lavoratori hanno ottenuto con la fatica del proprio lavoro. Una tutela dunque, che va di pari passo con quanto la UilP porta avanti per i pensionati che percepiscono somme più basse e che vanno tutelati in un panorama di caro energia e inflazione che rischia di soffocare i nostri anziani”.

“E’ in questo senso – continua Leonardi – in un quadro in cui gli over 65 sono cresciuti del 3,5 per cento e l’indice di vecchiaia della popolazione (numero di anziani ogni 100 giovani) è cresciuto del 41,8 per cento, non possiamo che condannare la politica messa in campo dalla Regione quanto a liste d’attesa per le prestazioni sanitarie. Si tratta di un progressivo scivolamento verso il privato e di un parallelo piano di abbattimento delle liste d’attesa, con fantomatici traguardi annunciati e poi progressivamente disattesi. Stigmatizziamo anche la mancanza di dialogo della Regione con le organizzazioni sindacali sul tema delle condizioni degli over 65”.