Trasimeno: intensa attività dei centri antiviolenza

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Trasimeno: intensa attività dei centri antiviolenza. Particolarmente attivi quelli di Magione e di Città della Pieve

   

Nella zona del Trasimeno c’è una particolare attenzione verso le donne. Intensa, infatti, l’attività dei centri antiviolenza.

Il Punto di ascolto di Magione, in funzione dal 2015, gestito da volontarie appositamente formate dell’associazione Pietro Vannucci, diventa Centro antiviolenza a seguito della convenzione firmata tra l’associazione Pietro Vannucci, comune di Magione e Unione dei Comuni del Trasimeno.

“Raggiungiamo in questi giorni un importante traguardo – ha fatto sapere l’assessore alle politiche sociali, Eleonora Maghini in diretta streaming in occasione delle iniziative organizzate dal Comune di Magione per la Giornata –. Con soddisfazione comunico che questa settimana è stato approvato sia dalla giunta del comune di Magione che da quella dell’Unione dei Comuni la convenzione con la quale si definisce il passaggio a Centro antiviolenza, che va ad aggiungersi a quello di Città della Pieve, implementando cosi la rete antiviolenza nel Trasimeno. Colgo l’occasione per ringraziare il presidente dell’Unione dei Comuni Giulio Cherubini nonché le rispettive dirigenti Alessandra Todini e Giuseppina Marcantoni. In questi anni, sono state ben 59 le donne che si sono rivolte al punto di ascolto accompagnate nel percorso di uscita dalla violenza in sinergia con la rete territoriale, quindi uffici di cittadinanza, consultori, centri di salute mentale, centro per le Pari opportunità”. L’attività del centro non si è fermato neanche nel periodo del lockdown con 25 donne seguite telefonicamente. Delle 59 donne che si sono ricolte al Centro Il 63% sono italiane e il 37% sono straniere. L’età media delle donne che hanno frequentato il punto d’ ascolto di Magione è per le italiane 49 e per le straniere 33. Sia le italiane che le straniere per il 42 %  hanno una licenza media superiore e il 29 % del totale sono laureate. Il 47% del totale sono coniugate e il 24 % del totale sono conviventi. Il 33 % delle donne che hanno fruito il servizio sono casalinghe, il 22 % sono disoccupate , il 13% sono pensionate, il 5 % docente, cameriere, imprenditrici, inoccupate, studentesse e il 3% commerciante, pittrice, barista estetista , insegnante, operaia, veterinaria. 39 donne sono del Trasimeno di cui 23 di Magione, 10 donne del perugino, 2 donne del folignate, una donna dell’assisano, 3 donna della M.V.T  e una da Terni. Due le donne da fuori regione una da Milano e una da Padova. Questi dati permettono di sostenere che non esiste una tipologia di donna maltrattata. La violenza è trasversale, colpisce donne italiane, migranti, di qualunque strato sociale, economico e culturale. Non esiste nemmeno una tipologia di uomo maltrattante. Si tratta di uomini di tutte le età, provenienze, categorie socio-economiche e culturali e, anche se molti studi hanno messo in luce le difficoltà psicologiche degli uomini che maltrattano la loro compagna, essi per lo più risultano insospettabili, affidabili agli occhi altrui, e, come evidenziato da numerose ricerche, solo una piccola parte di loro soffre veramente di disturbi mentali o dipendenza delle sostanze, cosa che spesso porta a giustificarli”.

Inoltre da marzo 2019, il punto d’ascolto di Magione non ha mai smesso di rispondere telefonicamente 24h su 24 per garantire il servizio. Le volontarie sono riuscite a seguire 25 donne a distanza. Il Centro antiviolenza sarà operativo nei giorni di lunedì 9-12 e 15-17, martedì 15-18, mercoledì 15-18, giovedì 9-12, venerdì 15-18. Sabato su appuntamento. Reperibile h24 al numero 075/8473063 numero collegato 1522.

A Città della Pieve, invece, nel 2019-2020 il Centro Antiviolenza Maria Teresa Bricca ha ricevuto 47 contatti e seguito 37 casi di donne tra i 20 e i 79 anni. Di queste 37 donne, 22 sono di nazionalità italiana, 4 di nazionalità rumena ed 1 extra UE. In 23 dei casi attivi sono presenti uno o più figli.

Per quanto riguarda i percorsi svolti all’interno del CAV, per tutti i casi in carico sono stati effettuati colloqui di sostegno al percorso di uscita dalla violenza, in 9 di questi le donne hanno anche portato avanti un percorso di sostegno psicologico, 4 hanno usufruito della figura della pedagogista principalmente per i figli ed in 5 casi si sono avvalse anche della consulenza legale.

In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne il Centro Antiviolenza di Città della Pieve, nato nel 2018 e punto di riferimento per tutti i comuni del Trasimeno, rende nota la propria attività.

Il Centro è intitolato alla memoria di Maria Teresa Bricca, in ricordo di una giovane pievese uccisa dal vicino di casa, ed è gestito dall’Associazione Donne La Rosa, con operatrici volontarie opportunamente formate. Esse garantiscono: accoglienza e ascolto, riservatezza reciproca al fine di tutelare la privacy della donna e delle operatrici, rispetto della volontà della donna per ogni decisione e azione che avverranno solo se e quando si sentirà pronta, aiuto nel riconoscimento della violenza subita.

Il CAV offre inoltre percorsi di sostegno psicologico per l’uscita dalla violenza, servizio pedagogico per il sostegno alla genitorialità materna, consulenza legale qualora la donna decidesse di seguire un percorso legale, interventi di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere rivolti al territorio, corsi di formazione per operatrici volontarie, corsi di potenziamento femminile per favorire autostima e empowerment, affiancamento in percorsi di orientamento per la ricerca di un’occupazione lavorativa in collaborazione con i servizi dell’Unione dei Comuni del Trasimeno.

“Chi subisce o ha subito violenza – viene ricordato – non deve mai credere di essersela meritata; deve al contrario imparare a riconoscerla e a percepire la gravità delle aggressioni, fisiche e psicologiche. La violenza non è un “fatto privato” da nascondere o qualcosa di cui vergognarsi. È importante che le vittime escano allo scoperto e denuncino, perché il silenzio fa il gioco dei carnefici. Accettare disparità e maltrattamenti, sottovalutando la violenza o perdonandola, è pericolosissimo: l’escalation dei comportamenti aggressivi è imprevedibile e può avere esiti tragici. Anche se è difficile, bisogna trovare il coraggio di chiedere aiuto e denunciare”.

Per contattare il Centro Antiviolenza Maria Teresa Bricca: 0578 321669; 345 7107440; cavbricca@gmail.com.