Sicurezza sul lavoro. Marini: “Apriamo una nuova fase”

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“C’è l’impegno della Regione Umbria ad aprire una nuova fase operativa con le organizzazioni sindacali, le Asl, gli Enti bilaterali per innovare azioni e misure a sostegno della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro” : lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo all’assemblea pubblica promossa da Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria “Un lavoro sicuro è possibile”, che si è tenuta oggi al Centro edile per la sicurezza e la formazione di Perugia. Nel corso del suo intervento la presidente ha evidenziato che la crisi economica ha determinato anche un “cambiamento delle caratteristiche dell’occupazione con ricadute importanti rispetto alla sicurezza e alla salute nelle imprese. In particolare – ha detto Marini – abbiamo assistito all’incremento dell’anzianità della popolazione lavorativa, all’aumento della disoccupazione di lunga durata e della precarietà, anche in settori produttivi particolarmente a rischio come l’agricoltura e le costruzioni, alla crescita del part time involontario e dell’irregolarità dei rapporti di lavoro ed al peggioramento della situazione occupazionale dei lavoratori stranieri. E’ quindi necessario adottare un nuovo modello organizzativo ed occupazionale che tenga conto di queste trasformazioni per poter aggredire il fenomeno degli infortuni, un vero e proprio dumping sociale relativo alle condizioni di lavoro e alla sicurezza, da inquadrare anche nel più ampio contesto europeo e mondiale. Nel corso di questi anni – ha proseguito la presidente – come Regione Umbria ci siamo impegnati nel potenziare le attività di vigilanza negli ambienti di lavoro ed il coordinamento nell’ambito del Comitato regionale di coordinamento per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro al fine di migliorare la valutazione dei rischi nei diversi contesti produttivi, mettendo in atto le misure più idonee a contrastarli. Sono state aumentate le azioni di vigilanza – ha sottolineato. I servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro della Regione Umbria hanno ispezionato oltre 3 mila aziende, il 7,7% delle aziende con dipendenti del territorio nel 2014 e il 7,6% nel 2015, con una copertura media del territorio più elevata rispetto ad altre regioni”. Relativamente alle malattie professionali “le denunce sono in netto incremento. Da circa 850 malattie nel 2000 si è passati a circa 1870 nel 2015, come risultato della sensibilizzazione dei medici competenti, di famiglia, ospedalieri e ambulatoriali alla notifica di tali patologi, sebbene in Umbria le stime di malattia professionale attesa nella popolazione evidenzino il fenomeno della sotto-notifica – ha detto la presidente”. “Nell’ambito del Piano regionale della prevenzione 2014/2018 – ha poi proseguito Marini – sono stati individuati obiettivi specifici che mirano a valorizzare la funzione delle istituzioni che si occupano di prevenzione negli ambiti di lavoro, fornendo supporto al mondo del lavoro, a migliorare la qualità degli interventi di prevenzione e promozione della salute del sistema pubblico, attraverso l’avvio di un percorso di qualità e di accreditamento dei servizi, e del sistema delle imprese, attraverso la condivisione di procedure e linee guida con tutti i portatori di interesse. Si è inoltre puntato a promuovere interventi per lo sviluppo della responsabilità sociale, l’applicazione dei principi di etica all’impresa e l’adozione di buone prassi, anche nella piccola e media impresa”. Tra i prossimi fronti di azione – ha concluso la presiedente – il miglioramento della qualità della sorveglianza sanitaria, delle attività dei servizi di prevenzione sanitaria nell’ambiente di lavoro e l’utilizzo di nuovi strumenti per la vigilanza attraverso l’utilizzo delle metodologia l’audit, da estendere anche alle piccole e medie imprese”.