“Servono più medici di medicina generale per le aree interne”

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Mozione di Simona Meloni (Pd): “La Giunta si attivi per garantire l’assistenza nelle aree interne”

“La medicina territoriale e il potenziamento dell’assistenza domiciliare sono la ricetta per una migliore cura dei pazienti, ma anche il modo giusto per decongestionare ospedali e pronto soccorso. Ecco dunque che serve un cambio di passo da parte della Regione per colmare la carenza di medici di medicina generale in molte aree interne e per rendere attrattiva l’Umbria ai professionisti sanitari di tutta Italia”.

   

Così la capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Simona Meloni, che ha presentato una mozione per “chiedere alla Giunta un’accelerazione sul tema”.

“Il diritto alla salute è tutelato dalla Costituzione – dice Meloni – ma troppe volte trova degli impedimenti nella realtà. Lo sa bene chi vive nelle aree interne, dove spesso tra la chiamata alla centrale operativa e l’arrivo del mezzo di primo soccorso, possono trascorrere una media 23 minuti, contro i 17 degli altri territori. Nelle aree interne sono di meno anche i medici. In Umbria sono 80 le zone carenti, non coperte da medici, per un totale di almeno 90mila umbri senza un medico di medicina generale. Tale carenza è certificata dalle Asl che hanno aperto i bandi a pensionati, specializzandi e neo laureati. In Umbria le zone più critiche sono la fascia appenninica e quelle più periferiche e meno collegate. Uno dei gap italiani – continua Meloni – è quello di una sanità troppo ospedalocentrica. Per ovviare a ciò non servirebbero nuove figure ma una riorganizzazione di quello che incide di più sulla salute collettiva: medici di medicina generale, infermieri di comunità, farmacie di servizi, residenzialità e associazioni di volontariato. Il medico di medicina generale rappresenta il primo aspetto da risolvere: servono decisioni che rendano questo servizio appetibile ai pochi professionisti disponibili e soprattutto nelle aree meno attrattive. Nelle altre regioni sono diverse le forme adottate. C’è un nuovo accordo integrativo regionale in Toscana, a Venezia è stato varato un progetto che si chiama ‘Dottore, la città più bella del mondo ti aspetta’ per attirare medici di medicina generale dal territorio. L’Umbria come intende muoversi?. Per questo – prosegue Simona Meloni – con la mia mozione chiedo alla Giunta regionale di attivarsi, in accordo con il Governo e in sede di Conferenza delle Regioni, per misure strutturali che permettano di colmare la carenza di medici di medicina generale in molte aree interne, per facilitare l’accesso all’esercizio della professione attraverso percorsi di formazione più rapidi e adeguati. Servono forme di incentivazione, d’intesa con le Asl e le rappresentanze sindacali, per la copertura degli ambulatori ubicati nelle aree con più alta criticità. La Giunta dovrà promuovere un’effettiva integrazione, la presa in carico e l’omogeneità nell’erogazione dei servizi attraverso le aggregazioni tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, infermieri, assistenti sociali, fisioterapisti, psicologi, medici di continuità assistenziale, collaboratori di studio. Occorre incrementare l’utilizzo della telemedicina e potenziare l’assistenza domiciliare e favorire, d’intesa con Asl e Comuni, iniziative e progetti volti a promuovere la medicina di base nelle aree più difficili da raggiungere anche attraverso incentivi, sgravi o premialità per paziente, nei confronti dei MMG. Andrà fatto un serio piano per incrementare le risorse necessarie all’adozione di strumenti di diagnostica di primo livello (ecografo, strumenti pressori, holter cardiaco etc..) negli ambulatori dei medici di medicina generale per fornire una risposta immediata agli utenti”.