Screening tumore seno: “Esami gratuiti alle donne nella fascia 40 – 74”

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Ad una ricercatrice Unipg la borsa di studio per la ricerca sul cancro

Meloni (Pd): “Intervenire subito”

“Rendere gratuito l’esame ecografico della mammella per le donne con un’età compresa tra 40 e 74 anni. Una proposta che avevo già fatto lo scorso marzo attraverso una mozione rimasta inevasa in Commissione, e che torno a riproporre all’avvio di quello che è ormai riconosciuto come il mese della prevenzione”.

   

Così la capogruppo del Partito democratico, Simona Meloni, sollecitando

“la maggioranza a prendere in esame il documento presentato la scorsa primavera e che potrebbe dare risposte fondamentali, dopo due anni di pandemia. La mia richiesta – spiega Meloni – era quella di inserire l’ecografia mammaria tra gli esami prescrivibili dal medico di medicina generale e per la fascia di età 40-45 anni, qualora venga ritenuto opportuno a fini di prevenzione e diagnosi. L’Umbria, infatti – osserva – deve puntare tutto sul rafforzamento degli screening e della prevenzione, attraverso strumentazioni adeguate e allargamento della platea e tipologia di esami da effettuare. In Umbria, infatti, il carcinoma della mammella è il tumore più frequente nelle donne e rappresenta il 23,4 per cento di tutte le neoplasie femminili. Negli ultimi anni, nella nostra regione, si è registrato un aumento di incidenza, ma una riduzione di mortalità: la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell’86 per cento. È in questo quadro – prosegue Meloni – che risulta strategico il potenziamento degli esami, come l’ecografia mammaria gratuita per studiare mammelle complesse e individuare casistiche benigne. L’iniziativa potrebbe anche permettere di coinvolgere in programmi di screening donne under 50, fuori da quelli ufficiali. Infine – aggiunge la capogruppo Dem – voglio cogliere l’occasione per questo richiamo alla maggioranza della Regione, anche per ringraziare i volontari e i tantissimi operatori sanitari che quotidianamente si impegnano per garantire diagnosi il più tempestive possibili, follow up e umanizzazione delle cure a chi si trova, probabilmente, a vivere le fasi più difficili della vita. Per questo – conclude – non possono essere tollerati ritardi nella trattazione di argomenti di così alta sensibilità”.