Sanità: due interrogazioni del PD nel Question time odierno

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Sanità: due interrogazioni del PD nel Question time odierno. Tra i temi, la carenza di DPI per il personale sanitario (Bettarelli) e criticità nei trattamenti dei pazienti oncologici (Paparelli)

   

Nella parte dedicata al Question time della seduta di oggi dell’Assemblea legislativa, il consigliere Michele Bettarelli (Pd) ha chiesto di conoscere i motivi della

“carenza di dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario di alcuni ospedali umbri.”

In particolare l’interrogazione chiede alla Giunta

“quali sono le cause che hanno determinato la carenza dei Dpi a disposizione del personale socio sanitario operante nel sistema sanitario regionale e quali azioni intende prendere per risolvere urgentemente la situazione”.

Illustrando l’atto in Aula Bettarelli ha riferito che le notizie che gli arrivano

“da operatori sanitari di alcuni ospedali umbri, mi segnalano richieste da parte delle dirigenze sanitarie di auto tassazione del personale stesso per acquistare Dpi di cui le aziende hanno scarsità di disponibilità. La situazione di emergenza sanitaria è oramai in essere da quasi un anno, e sono notevoli le forniture giunte dal livello statale, come la generosità della comunità umbra che in mille modi e da quasi tutte le parti ha provveduto ad offrire denaro, attrezzature e Dpi a favore del sistema sanitario regionale. Se le notizie ricevute corrispondessero alla realtà dei fatti, la vicenda sarebbe di una gravità estrema tale da costringere ad una riflessione profonda circa l’organizzazione degli approvvigionamenti del sistema sanitario regionale nell’ambito dell’emergenza sanitaria da Covid-19”.

In assenza dell’assessore alla Sanità, Luca Coletto, ha risposto il vicepresidente della Giunta, Roberto Morroni, parlando di

“notizie che non corrispondono a verità: nessun ospedale ha segnalato carenza di Dpi. In alcuni momenti può essersi verificata una copertura più ristretta in relazione alla disponibilità delle ditte. Viene fatto un monitoraggio settimanale per verificarne la disponibilità per tutti i servizi e le unità operative. Si sottolinea che nessuna azienda ha operato con autotassazione del personale e che questa immagine è sicuramente lesiva per la sanità, pertanto si chiede di conoscere la fonte della notizia o, se non possibile, che il consigliere si rapporti con la fonte e spieghi”.

Nella replica conclusiva, Bettarelli ha dichiarato che

“la risposta tranquillizza, sono molto soddisfatto che non risulti quanto ho riferito. Le fonti sono non delle chiacchierate, ma sono circolate sui social anche le cifre dell’autotassazione. Forse un eccesso di zelo di qualche operatore per avere un numero superiore o una qualità diversa di Dpi”.

Il Consigliere Fabio Paparelli (PD), invece, ha chiesto alla Giunta chiarimenti in merito ai

“trattamenti ospedalieri dei pazienti oncologici in tempo di Covid 19 e in particolare se sono state adottate e verificate le linee guida nazionali per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici in corso di emergenza da Covid-19 e quali azioni sono state intraprese in particolare nell’Azienda ospedaliera di Terni, ma anche quanti sono stati i pazienti oncologici che hanno contratto il coronavirus divisi per Aziende ospedaliere e quanti di questi hanno perso la vita durante i periodi marzo/agosto e settembre/dicembre”.

Illustrando l’atto in Aula Paparelli ha evidenziato che

“dall’inizio dell’emergenza sanitaria il Ministero della Salute ha raccomandato agli ospedali di organizzare percorsi di assistenza separati e protetti dal rischio di contagio, in particolar modo per i pazienti oncologici, che sono tra i più fragili di tutti. La garanzia della prosecuzione delle terapie anticancro è basilare, anche in una situazione di emergenza, al fine di non compromettere l’efficacia dei trattamenti ed esporre i malati oncologici ad ulteriori rischi di pericolo per la patologia che avanza a prescindere dalla pandemia virale generata dal Covid 19, che può, anzi costituire un ulteriore pericolo di vita. È pertanto necessario assicurare una continuità delle cure oncologiche in totale sicurezza, salvaguardando allo stesso tempo pazienti e medici anche dal rischio di contagio. La seconda ondata pandemica impone a una riflessione sulle criticità e sui ritardi che si sono accumulati sul fronte sanitario in Umbria, che hanno riguardato purtroppo anche criticità sul fronte dei malati oncologici. Dagli organi di stampa si prende atto che nei nosocomi della nostra regione sono avvenuti numerosi contagi di pazienti oncologici con il coronavirus anche a causa di percorsi di accesso che dovevano essere nettamente separati. Nel solo ospedale di Terni vi sono stati ben 12 contagi tra operatori sanitari e pazienti oncologici che hanno portato purtroppo ad alcuni decessi”.

L’assessore Roberto Morroni ha risposto che

“sin dalla fase iniziale della pandemia la Regione ha posto particolare attenzione nella gestione dei pazienti oncologici, che rappresentano una categoria fragile. E questa condizione di fragilità li espone ad un maggior rischio covid. Per questo i protocolli per la gestione dei pazienti oncologici durante l’emergenza coronavirus inviati alle aziende sanitarie sono stati basati sulle circolari del Ministero della Salute, sulle proposte di gestione provenienti dai tavoli tecnici istituiti dallo stesso Ministero e sulle linee guida delle associazioni internazionali. In questi documenti si sottolineava la necessità di percorsi di accesso tali da garantire la massima sicurezza della struttura sia con l’igiene personale che con le modalità di accesso alla struttura dei pazienti con l’obbiettivo di garantire i trattamenti nella massima sicurezza. L’attuale documento definisce meglio i percorsi di gestione dei pazienti oncologici anche in considerazione della attivazione della campagna vaccinale. I dati sono difficili da dare perché l’emergenza covid ha costretto a molti cambiamenti anche nella gestione dei pazienti oncologici e appare difficile definire e pesare contributo del coronavirus nel definire la mortalità. Comunque nella fase 1, fino al 31 agosto 2020, il numero dei pazienti oncologici positivi è stato di 39, pari al 2,1 per cento, mentre i deceduti sono stati 7, pari al 18,4 per cento. Nella fase 2, dal primo settembre al 31 dicembre 2020, il numero dei positivi è stato di 311, pari all’1 per cento, e i deceduti 27, con una percentuale dell’8,7”.

Nella sua replica Paparelli ha detto che

“se in una prima fase abbiamo avuto 38 contagi e nella seconda 311 qualcosa in Umbria non funziona o non è sufficiente. Ci sono delle sbavature nel modo in cui si affronta la pandemia. Le questioni che poniamo puntano a superare queste criticità, per migliorare qualcosa che non funziona. Mi auguro che la terza fase sia affrontata in maniera più adeguata di quanto sia avvenuto fino ad oggi”.