Regione: nuovo Piano scuole contro il Covid

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Obiettivo garantire continuità dell’attività in presenza

   

Ha come obiettivo primario la mitigazione del contagio da Covid per garantire la continuità dell’attività scolastica in presenza il nuovo Piano scuole adottato dalla Regione Umbria. In seguito alla valutazione epidemiologica condotta dai servizi di prevenzione, l’Assessorato alla Salute ha infatti rimodulato le azioni e le misure di sanità pubblica da applicare nei casi di positività degli alunni e del personale scolastico.

L’avvio del nuovo anno scolastico per le scuole primarie e secondarie umbre, ha interessato circa 140.000 studenti, ricorda Palazzo Donini. Ciò ha comportato un “verosimile aumento” del rischio di contagio sia all’interno delle scuole, sia nell’utilizzo di mezzi di trasporto pubblico. Altri passaggi considerati critici rimangono i momenti subito prima e dopo l’ingresso, quando le occasioni di assembramento sono da considerarsi fisiologiche.  Pertanto, alla luce dell’andamento epidemiologico con incidenza regionale in diminuzione anche nelle fasce di età scolare, e inferiore a 50 casi per 100.000 abitanti, dei dati relativi all’incremento delle coperture vaccinali e della distribuzione dei positivi e dei cluster nelle scuole, la Regione spiega di avere ritenuto di dover aggiornare il piano scuole differenziando il monitoraggio e le attività di prevenzione in tre fasce: asilo nido e scuola dell’infanzia 2, primaria, secondaria di primo e secondo grado.

L’individuazione “tempestiva” dei casi positivi e dei loro contatti in ambito scolastico rappresenta per Palazzo Donini “il principale strumento di contenimento dei contagi nei diversi contesti: scuola, trasporti, mense scolastiche”. A seguito delle nuove disposizioni, tutte le scuole attuano i protocolli previsti dalle diverse linee guida del Comitato tecnico scientifico e dell’Istituto superiore di sanità, che prevedono il distanziamento di un metro tra alunni e “soprattutto” tra studenti e insegnanti, con una distanza minima di due metri, la ventilazione dei locali, l’obbligo di indossare la mascherina chirurgica a partire dalla scuola primaria.

In molti istituti di primo e secondo grado, inoltre, sono state attuate ulteriori misure preventive come ad esempio apposizione di barriere in plexiglas ed uso di visiere, volte a ridurre il rischio di contagio. Diversa è definita la situazione per i nidi e materne in quanto per la fascia di età 0-6 anni non sono applicabili misure di distanziamento, né l’uso di mascherine.
Il Piano ha stabilito il potenziando del contact tracing, applicando una strategia di testing tempestiva e definendo profili di rischio diversi in relazione all’ordine della scuola e al ruolo del caso indice: alunno, docente, operatore scolastico. Le misure previste nel Piano scuola, che sarà monitorato di settimana in settimana,

“anche se importanti – si sottolinea nella nota -, manifestano la massima efficacia se aumenta il numero dei soggetti vaccinati. Resta fondamentale pertanto, stimolare l’adesione alla vaccinazione per l’abbattimento del rischio di infezione del singolo, ma anche per far diminuire la contagiosità verso gli eventuali contatti stretti”.