Il sindacato di categoria chiede un confronto più disteso con i vertici aziendali – Ultimo caso: un sistema di verifica degli accessi che provoca lunghe file all’ingresso al lavoro
L’organizzazione sindacale di categoria Uil Fpl Umbria torna a denunciare “disservizi e difficoltà di confronto e comunicazione con i vertici aziendali” dell’Azienda ospedaliera di Perugia definiti “non più accettabili”. “La goccia che ha fatto traboccare il vaso, mandando su tutte le furie il personale – spiega il segretario regionale Andrea Russo –, è l’attivazione di un sistema di verifica degli accessi inadeguato, che sta costringendo le lavoratrici e i lavoratori a fare la fila all’ingresso al lavoro per poter timbrare, attendendo in alcuni momenti diversi minuti o, addirittura, dovendo rinunciare pur di garantire i servizi. Un sistema che ha previsto di associare alla timbratura il controllo della validità del Green pass. Una scelta che poteva essere condivisibile (anche se l’attivazione dopo la revoca dello stato d’emergenza pone ovvi dubbi), ma che non doveva di certo esser messa in campo con queste modalità, mettendo ancora una volta in difficoltà i professionisti che quotidianamente operano in prima linea e che già hanno dovuto più volte sopperire in questi ultimi due anni alla disorganizzazione e alle mancanze aziendali”.
“Con sempre maggior frequenza – prosegue Russo –, le scelte della direzione sono in grado di generare non solo conflittualità e demotivazione tra il personale, ma anche disservizi nei confronti dell’utenza. Abbiamo più volte segnalato ai direttori le problematiche che via via emergevano, ad esempio nel servizio di ristorazione e rispetto all’attivazione del triage ostetrico e, più recentemente, di quello pediatrico. Ma in alcuni casi non abbiamo ricevuto neanche un cenno di riscontro. La direzione, inoltre, ha di fatto mortificato i professionisti quando non ha voluto firmare un accordo che non penalizzasse un lavoratore ogni quattro (a prescindere dall’impegno profuso), decidendo quindi di escluderli dalle progressioni economiche orizzontali e prevedendo, quindi, nel concreto, un taglio alle loro retribuzioni”.
“L’Azienda ospedaliera di Perugia – spiega ancora il segretario Russo – è poi l’unica che non ha fatto neppure un passo avanti per la soluzione della vertenza sui tempi di vestizione-svestizione, che rischia di produrre un danno economico significativo al sistema sanitario umbro. Da ultimo, la direzione ci sta di fatto negando copia dei verbali e della registrazione dell’ultima riunione di delegazione trattante, nonostante avesse assunto un esplicito impegno in tal senso e nonostante una formale richiesta e due successivi solleciti inviati, anch’essi rimasti privi di riscontro. Questo, mentre nel frattempo diffonde ricostruzioni delle posizioni assunte assolutamente non condivisibili. La Uil Fpl ritiene tutto questo inaccettabile. Si confida, dunque, che la Regione voglia intervenire urgentemente, facendo quanto in potere affinché la direzione aziendale modifichi radicalmente le modalità di gestione dei rapporti con il personale e con il sindacato, puntando a relazioni sindacali più distese ma, soprattutto, a creare tra i lavoratori il benessere organizzativo necessario a garantire il miglior funzionamento del servizio pubblico affidato”.