“Il risultato è stato ottimale: completa continenza urinaria e potenza sessuale mantenute sin dalla dimissione“, spiega il direttore della Clinica Urologica Prof. Ettore Mearini
Un nuovo traguardo nella chirurgia robotica è stato raggiunto presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia, dove l’équipe della Clinica Urologica diretta dal Prof. Ettore Mearini ha eseguito con successo uno tra i primi interventi in Italia di asportazione radicale di un tumore fibroso solitario prostatico utilizzando una tecnica robotica conservativa.
Il paziente si era rivolto alla Clinica Urologica perugina per un rialzo di valori nel sangue e dopo accertamenti diagnostici era emersa una neoformazione.
L’elemento rivoluzionario dell’intervento risiede nell’approccio terapeutico adottato. Mentre tradizionalmente il tumore fibroso solitario prostatico viene trattato con la rimozione completa della ghiandola prostatica – con conseguenti effetti collaterali significativi – l’équipe perugina ha optato per una strategia conservativa.
Utilizzando la tecnologia robotica all’avanguardia, – spiega il Prof. Ettore Mearini – siamo riusciti a eseguire l’escissione radicale del tumore preservando completamente la ghiandola prostatica e le strutture nervose circostanti. Il risultato è stato ottimale: completa continenza urinaria e potenza sessuale mantenute sin dalla dimissione, avvenuta dopo soli due giorni dall’intervento. Il trattamento con la chirurgia robotica si è dimostrato vincente – sottolinea -Tale tecnologia ha consentito di operare in maniera estremamente precisa ed accurata tanto da eradicare la malattia senza dover asportare la prostata né danneggiare le strutture nervose e muscolari attorno ad essa. Il tumore fibroso solitario della prostata è estremamente raro, con un’incidenza di appena un caso per milione di persone ogni anno. Nella letteratura scientifica internazionale sono documentati pochissimi casi di questa patologia, che presenta una biologia incerta e può variare da un comportamento indolente a forme aggressive con rischio di metastatizzazione fino al 25%.
Questo intervento rappresenta un modello innovativo che potrebbe aprire nuove prospettive terapeutiche per il trattamento di tumori rari – afferma Emanuele Ciotti, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia – L’intervento conferma ancora una volta l’eccellenza dell’Azienda Ospedaliera di Perugia nel campo della chirurgia robotica e della ricerca oncologica