Opposizione: “La presidente Proietti svende l’Umbria alla Toscana”

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Dietro la retorica della collaborazione si cela un disegno chiaro, trasformare l’Umbria in una succursale della Toscana

Altro che cooperazione istituzionale, con il cosiddetto ‘Protocollo d’Intesa’ siglato tra la Regione Umbria e la Regione Toscana, la Giunta Proietti compie un vero e proprio atto di resa politica, svendendo la nostra sanità, le nostre infrastrutture strategiche, l’elisoccorso e, soprattutto, l’autonomia della nostra Regione. Dietro la retorica della collaborazione si cela un disegno chiaro, trasformare l’Umbria in una succursale della Toscana, assecondando le esigenze del Partito Democratico e del presidente Eugenio Giani, a uso e consumo della sua imminente campagna elettorale. Un’umiliazione istituzionale senza precedenti

   

Lo affermano, in una nota, i consiglieri dei gruppi di opposizione all’Assemblea legislativa Enrico Melasecche e Donatella Tesei (Lega), Eleonora Pace, Paola Agabiti e Matteo Giambartolomei (Fratelli d’Italia), Laura Pernazza e Andrea Romizi (Forza Italia), Nilo Arcudi (Tesei presidente – Umbria Civica).

Le ricadute concrete di questo accordo – spiegano i consiglieri di minoranza – sono estremamente preoccupanti, iniziando dal servizio di elisoccorso che rischia di essere smantellato. Fino al 2024 era condiviso con altre regioni, con tutte le limitazioni che ciò comportava. Grazie all’impegno della Giunta Tesei, si è invece costruito un sistema autonomo, efficiente e pienamente integrato nella rete regionale di emergenza. Con il protocollo voluto dalla presidente Proietti, si fa un passo indietro di anni e il soccorso sanitario dell’Umbria viene subordinato alle esigenze della Toscana. Una scelta che rischia di compromettere gravemente efficienza e tempestività, due elementi fondamentali che, in questi anni, hanno permesso di salvare vite umane e garantire interventi rapidi su tutto il territorio. Numerose perplessità riguardano la parte dell’accordo relativa alla sanità. I cittadini dell’Alto Tevere e quelli del Trasimeno rischiano di essere dirottati verso le strutture sanitarie toscane, un segnale evidente del fallimento gestionale della sanità umbra sotto la guida della sinistra. La presidente Proietti, dopo aver raddoppiato in pochi mesi le liste di attesa, tenta ora di coprire le proprie responsabilità mascherando l’inefficienza come ‘collaborazione interregionale’. Ma dietro questa retorica si cela la realtà di un sistema locale depotenziato, che rinuncia a curare i propri cittadini affidandoli ad altre regioni”.  

Non va meglio – proseguono – sul fronte delle infrastrutture, dalla mobilità ferroviaria alla programmazione logistica, ogni priorità umbra viene subordinata a quelle toscane. La scelta incomprensibile di Rigutino al posto di Creti come sede della stazione dell’alta velocità è un colpo durissimo per gli umbri e per l’intero sistema regionale. Eppure lo stesso assessore De Rebotti aveva pubblicamente sostenuto la scelta di Creti, definendola la soluzione più valida. Oggi, con un repentino cambio di rotta, si allinea alle decisioni del partito, smentendo sé stesso. Un atto che penalizza i pendolari perugini e certifica l’assenza di visione della Giunta Proietti. Non possiamo accettare tutto questo. Ora più che mai – concludono i rappresentanti dell’opposizione – è necessario riaffermare con forza il principio di indipendenza e di piena autonomia decisionale della nostra Regione, ma è compito di chi governa tutelare la dignità istituzionale dell’Umbria e garantire che ogni scelta sia fatta nell’interesse esclusivo dei suoi cittadini. Chiediamo che la presidente faccia subito chiarezza su un’intesa che appare più come un commissariamento politico che un atto di cooperazione. Non permetteremo che l’Umbria venga sacrificata sull’altare di calcoli elettorali e logiche di partito