Lega, Morrone in Umbria: ‘La mia visita è per la Polizia Penitenziaria’
Il Sottosegretario del Ministero della Giustizia, venerdì 5 ottobre, accompagnato dagli Onorevoli Caparvi e Marchetti, ha visitato la Casa Circondariale di Terni e il ‘Nuovo Complesso Penitenziario Capanne’ di Perugia
Grazie all’iniziativa del Vice Presidente della Commissione Giustizia, On. Riccardo Augusto Marchetti, il Sottosegretario del Ministero della Giustizia, il leghista Jacopo Morrone, nel pomeriggio di venerdì 5 ottobre, ha fatto visita sia alla Casa Circondariale di Terni che al ‘Nuovo Complesso Penitenziario Capanne’ a Perugia.
Accompagnato dai parlamentari umbri Riccardo Augusto Marchetti e Virginio Caparvi, Morrone ha visitato le strutture carcerarie e si è rivolto in modo particolare agli agenti di Polizia Penitenziaria e a tutti gli operatori che lavorano all’interno degli istituti.
“La mia visita in primis va alla Polizia Penitenziaria, a tutte le persone che lavorano in un mondo parallelo, spesso sconosciuto all’esterno, che invece è bene che sia conosciuto – ha dichiarato Morrone – I provvedimenti che mi auguro riusciremo ad inserire già nel prossimo Decreto Sicurezza, hanno la finalità di tutelare coloro che fanno parte della Polizia Giudiziaria ma anche psicologi, psichiatri, persone che lavorano a contatto con i detenuti”.
“Sono padri e madri di famiglia – ha continuato il Sottosegretario – che escono ogni mattina per andare al lavoro e non possiamo permetterci che subiscano aggressioni o che la loro vita sia in pericolo: ci sarà sicuramente un’attenzione maggiore nei loro riguardi”.
Ha poi spostato la sua riflessione sulle strutture che accolgono agenti e i detenuti:
“Certamente grande attenzione sarà riservata anche ai luoghi, perché devono essere dignitosi sia per i detenuti che per chi in carcere ci lavora; questo è il messaggio del Ministero della Giustizia”.
Durante la visita alla Casa circondariale di Terni, all’interno della quale vi sono 445 detenuti, di cui il 60% è di origine straniera, era presente anche il sindaco della città, Leonardo Latini, una rappresentanza di assessori, consiglieri comunali e il capogruppo della Lega in Regione, Emanuele Fiorini. Il sottosegretario è stato accolto dal Provveditore del Dipartimento amministrazione penitenziaria Toscana/Umbria, Antonio Fullone, dal Direttore, Chiara Pellegrini, dal Comandante di reparto Polizia Penitenziaria, commissario capo Fabio Gallo, e dal Vicecomandante Commissario Coordinatore, Claine Montecchiani.
Dopo la visita alla Casa Circondariale di Terni, il Sottosegretario Morrone si è recato presso il ‘Nuovo Complesso Penitenziario Capanne’ a Perugia, dove ad accoglierlo c’erano i senatori Luca Briziarelli e Simone Pillon, insieme al consigliere regionale Valerio Mancini. La delegazione leghista, accompagnata dal Provveditore Fullone, è stata ricevuta dal Direttore, Bernardina Di Mario e dal Comandante della Polizia Penitenziaria, commissario Fulvio Brillo.
“Ho avuto più sollecitazioni da parte dei parlamentari umbri che mi hanno evidenziato quale sia il problema, mi scuso se sono venuto solo adesso”, ha esordito Morrone, che ha proseguito illustrando alcune tra le prossime iniziative del Governo: “ È bene specificare che c’è un’inversione di tendenza in questo governo nel voler fare nuove assunzioni nelle forze dell’ordine in generale ma in particolare nella polizia penitenziaria. Non abbiamo la bacchetta magica per cui occorrerà del tempo per alcuni provvedimenti”.
“Nel più breve tempo possibile – ha continuato Morrone – verrà però già effettuato un concorso per il reclutamento di 600 agenti”.
Nel merito di altre iniziative, il Sottosegretario Morrone ha preferito non esporsi, alludendo però che saranno i fatti concreti a parlare: “In merito ad altre assunzioni preferisco non spendere parole in più e magari avere delle sorprese concrete tra qualche mese”, ha chiosato.
E’ tornato poi a rivolgersi alle forze di Polizia Penitenziaria, non mancando di sottolineare che ormai sente di farne parte: “ Ho la delega della Polizia Penitenziaria e mi sono dato come obiettivo quello di valorizzare questo corpo e per farlo dobbiamo fare un percorso insieme, cercare di far capire il valore di coloro che ogni giorno hanno a che fare forse con le persone più difficili. Il vostro lavoro è importantissimo ma purtroppo non avete i riflettori puntati addosso: l’obiettivo è farvi conoscere all’esterno”.
Significativa la partecipazione degli agenti di Polizia Penitenziaria che hanno espresso al Sottosegretario, oltre ai ringraziamenti per l’interesse dimostrato nei loro confronti, alcune problematiche relative allo svolgimento del lavoro e al mantenimento dei canoni di sicurezza all’interno delle carceri.
“Qui è importante curare la nostra sicurezza in primis – ha ribadito Morrone – non accetto le aggressioni da parte dei detenuti alla Polizia Penitenziaria”. Una platea decisamente partecipe ed entusiasta delle parole del Sottosegretario leghista, tanto da rimarcare più volte con applausi di assenso le sue affermazioni.
“Dobbiamo trovare insieme un modo se non per far sparire questi episodi almeno per far sì che possano diminuire – ha continuato il Sottosegretario – dobbiamo guardare anche agli altri Paesi europei perché se c’è qualcuno che sa fare meglio di noi, copiare non è reato. Dobbiamo far sì che chi lavora in questi istituti abbia innanzitutto un equipaggiamento dignitoso e non rischi la propria incolumità perché è una sconfitta dello Stato”.
Per quanto riguarda nuove strumentazioni da poter fornire alle forze di Polizia, Morrone ha chiarito che saranno i tecnici del settore a stabilire in cosa debbano consistere le innovazioni ma si è detto favorevole alla sperimentazione di novità tecnologiche, oltre che al supporto delle unità cinofile anche all’interno delle carceri.
“Ne ho parlato anche con il ministro Bonafede e con il Vice Premier Salvini – ha dichiarato Morrone – ho spiegato che dobbiamo portare il Corpo della Polizia Penitenziaria fuori dalle mura carcerarie perché solo così possiamo ottenere forza, facendoci coinvolgere nella società. Quest’anno ho voluto il gazebo della Polizia Penitenziaria al salone nautico di Genova, può sembrare una cosa banale ma c’erano tutti i corpi delle forze dell’ordine, dai Vigili del Fuoco all’Esercito e non c’era mai stata la Polizia Penitenziaria”.
In riferimento alla documentazione relativa alle piante organiche, il sottosegretario Morrone ha detto di aver capito la situazione: “Purtroppo gli istituti carcerari sono vittime di quelle piante organiche della Legge Madia fatta in un momento di calo, quindi bisogna andarle a rivedere e sono procedimenti non semplici ma un’inversione di tendenza spero sia immediata”.
In conclusione dell’incontro, Morrone ha tenuto a ribadire che la politica di cambiamento è anche investire nelle forze dell’ordine perché chi lavora nella pubblica amministrazione va valorizzato.
Elena Sofia Baiocco