Il Ministro Speranza al convegno a Perugia su ‘tutela dignità del debole’

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Al centro ipotesi e progetti sulla vulnerabilità psicofisica

“Questa regione e questa Università possono diventare casa di buone pratiche per il resto del Paese per contribuire ad alleviare quel senso di solitudine che molte persone oggi attraversano”.

   

Così il rettore Maurizio Oliviero dell’Università degli studi di Perugia ha aperto la giornata di studio dal titolo “Vulnerabilità psicofisica, esclusione, cronicità. Proposte per la tutela della dignità del debole: un valore che cura”.

A chiudere i lavori nell’aula Magna del dipartimento di Medicina e Chirurgia sarà il ministro della Salute, Roberto Speranza.

“Il senso di questa giornata è iniziativa che abbiamo voluto fortemente come Ateneo – ha commentato Oliviero – non è solo quello di porre l’accento su queste criticità ma anche quello di provare a ragionare di come si possono mettere in atto delle azioni che diano la dignità a quelle persone che oggi sono un po’ troppo invisibili”.

L’incontro infatti, attraverso vari interventi, vuole porre al centro una serie di ipotesi, di proposte e progetti che riguardano il tema della vulnerabilità psicofisica, con un approccio multidisciplinare alle tematiche relative ai soggetti deboli e vulnerabili sia nel contesto sociale che in quello familiare, attraverso il recupero del concetto di dignità.

Per il rettore

“l’Università è il luogo che deve dare visibilità alla dignità delle persone più deboli. Un paese civile come il nostro – ha aggiunto – deve porre al centro il senso di solitudine che è legato non solo ad alcuni disagi ma anche al contesto familiare e sociale”.

Necessario – è stato poi sottolineato in alcuni interventi – aprire “un serio dibattito anche parlamentare, da sostenere e alimentare, per la tutela del debole”.

Una ventina di persone del Fronte del Dissenso, contrarie a vaccini e restrizioni per il Covid, hanno atteso all’esterno prima dell’inizio dell’incontro l’arrivo del ministro mostrando cartelli di persone “vittime del vaccino” e striscioni con scritto “Speranza vai via sei tu la pandemia”. Con loro si è fermato a parlare a lungo il rettore Oliviero