Gli auguri al neo Premier Mario Draghi della Presidente Tesei e del Cardinale Bassetti. “La Chiesa è pronta a collaborare”
“Un augurio di buon lavoro, a nome mio e della Regione dell’Umbria, al nuovo presidente del Consiglio, Mario Draghi, e a tutti i suoi ministri”.
Ad esprimerlo è la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei.
“Da parte nostra c’è e vi sarà la massima disponibilità al confronto istituzionale, consapevoli del complesso momento che stiamo attraversando e certi della necessità di una collaborazione costruttiva tra Stato e Regioni. Sul tavolo vi sono temi fondamentali per costruire il futuro del nostro Paese, come quello del Recovery fund, occasione che l’Italia dovrà saper cogliere e concretizzare nel miglior modo possibile”.
Anche il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Gualtiero Bassetti, ha inviato al premier Mario Draghi un messaggio con
“i migliori auguri per l’importante e delicato compito che attende Lei e il nuovo Governo in una fase tanto complessa per la storia del nostro Paese, dell’Europa e del mondo intero. L’Italia ha bisogno di unire le forze. La Chiesa che è in Italia sarà un interlocutore attento e collaborativo, come sempre avvenuto, nel rispetto delle reciproche competenze”.
I vescovi auspicano una particolare attenzione del governo alle famiglie segnate dalla crisi.
“Siamo certi che Ella vorrà assegnare una prioritaria attenzione proprio alle persone e alle famiglie maggiormente segnate dalla sofferenza, dalla precarietà e dalla crisi economica. Abbiamo anche potuto apprezzare, in continuità con i Suoi precedenti incarichi, una particolare sottolineatura dell’orizzonte politico europeo, con uno sguardo rivolto alla solidarietà tra le Nazioni, alla pace, allo sviluppo sostenibile e alla giustizia sociale. Abbiamo seguito con trepidazione e preoccupazione gli sviluppi della recente crisi politica, ben sapendo che l’Italia ha bisogno di unire le forze per affrontare le pesanti, persino tragiche, ricadute della pandemia da Covid-19. Quest’emergenza ha posto in evidenza fratture molteplici: sanitarie, sociali, economiche, educative, generando fra l’altro nuove e diffuse povertà”.