Giornata della memoria a Citerna: “Dentro il lager, fuori dal lager”

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L’amministrazione comunale di Citerna ha ritenuto doveroso ricordare il 27 gennaio, Giornata della Memoria, ossia la data della liberazione dei prigionieri del campo di sterminio di Auschwitz, con un’iniziativa importante rivolta alle scuole del proprio comune. Il Sindaco Giuliana Falaschi afferma:

“Oggi più che mai c’è bisogno di non dimenticare le atrocità accadute in quei terribili anni, di dare ai ragazzi gli strumenti per poter leggere correttamente i fatti storici e comprenderne il significato, per ribadirne la condanna verso l’Olocausto del popolo ebraico, ma anche per evitare che simili errori abbiano a ripetersi.”

Questo è il motivo per cui si è pensato di dedicare un’intera mattinata al Giorno della Memoria presso il Cinema Smeraldo di Pistrino con una rappresentazione teatrale in tema, grazie alla compagnia teatrale e all’associazione culturale Medem di Città di Castello, dal titolo “Dentro il lager, fuori dal lager” Le voci di bambini e ragazzi sopravvissuti. L’assessore alle Politiche culturali Giulia Gragnoli ha organizzato uno spettacolo rivolto in particolare agli studenti delle classi quarte e quinte elementari di Pistrino e Fighille e della scuola secondaria di primo grado di Pistrino:

“Partendo dalle giovani generazioni che devono sapere gli errori del passato, si può sperare in una futuro dove le persone sappiano riconoscerli e dunque evitarli”

Queste le parole dell’assessore che invita alla partecipazione anche la cittadinanza tutta informando che lo spettacolo avrà luogo alle ore 8.30 con repliche alle 10.00 ed alle 11.30. Si tratta di una rielaborazione originale, a tre voci, basata sui testi “Essere senza destino” di Imre Kertész e “Un sacchetto di biglie” di Joseph Joffo. L’ideazione, scrittura e regia sono state affidate a Nunzia Negri, con Enrico Paci e Mauro Silvestrini. I protagonisti saranno Gyurka, Joseph e Maurice Joffo, rispettivamente un bambino ungherese, e due fratellini francesi di 10 e 12 anni. Tutti e tre attraversano le ultimi fasi del conflitto mondiale in un lager con la semplicità tipica dei bambini, tra incoscienza, gioco e consapevolezza della tragedia di cui sono protagonisti. Sia dentro il lager, che fuori dal lager, i tre ragazzi, come tanti altri simili a loro, sono animati da un forte impulso vitale che anima la loro voglia di crescere. Le storie intrecciate di tre ragazzi sopravvissuti alle vicende dello sterminio nazista. Il pubblico degli studenti verrà coinvolto in maniera fisica in una partita a biglie, uno spensierato gioco da ragazzi, lungo la pista tracciata sulla sabbia il percorso però diventa “altrovedere” e imparare, nonostante gli orrori, nonostante il furto della loro infanzia e della loro adolescenza.