Giorgetti, entro settembre attesa la conclusione della vendita Ast

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Il Ministero dello Sviluppo Economico convoca l'Ast di Terni

“Aspettative piano industriale rispettoso delle dimensioni dell’azienda”

   

La procedura di vendita di Acciai Speciali Terni

“penso che possa concludersi entro settembre, forse anche prima, con l’individuazione di un soggetto. Le aspettative sono che ci sia un piano industriale rispettoso sia delle dimensioni aziendali, sia di rispetto dei dettami ambientali”.

Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti al Question Time.Il ministro ha ricordato che dal primo ottobre 2020 Ast è stata messa nella lista dei siti in dismissione da parte ThyssenKrupp. Nel frattempo, ha spiegato, ci sono state interlocuzioni tra la proprietà, i lavoratori e le istituzioni che hanno prodotto

“una gestione rispettosa delle attese dei lavoratori. Come governo stiamo seguendo in un rapporto trasparente e corretto con la proprietà la procedura di vendita che non può comunque subire interferenze da parte del governo”.

Giorgetti ha detto che sono state in ogni caso

“evidenziate le nostre aspettative per il futuro di un’azienda cosi importante E una pagina del acciaio nazionale che potrebbe trovare una conclusione positiva”.

 

“A margine del question time odierno alla Camera ho avuto un colloquio cordiale con il ministro Giorgetti su Ast. Mi ha ribadito, al di là delle dichiarazioni appena rilasciate, che sta seguendo personalmente la vicenda della cessione del sito produttivo di viale Brin ed è molto fiducioso del buon esito dell’operazione”.

Ad annunciarlo è l’onorevole Raffaele Nevi, vice presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera.

“L’ho trovato – ha aggiunto – molto informato e cosciente dell’importanza del sito ternano per la siderurgia italiana. Molto positivo il colloquio. Ma chiaramente – conclude – vanno tenuti gli occhi ben aperti fino alla fine e noi di Forza Italia manterremo alta l’attenzione su questa vicenda, che interessa non solo Terni ma l’intero Paese”.

“Oggi in Parlamento si è detto qualcosa, ma noi pensiamo che, pur tenendo conto di aspetti riservati che presiedono alla vendita tra privati, il Governo italiano debba essere il garante davanti ai lavoratori, ai sindacati, alle imprese dell’indotto, a una comunità intera, della trasparenza della vendita e del futuro delle acciaierie di Terni”.

Così l’on. Walter Verini, Pd, dopo le comunicazioni del ministro Giancarlo Giorgetti. Il parlamentare ha ricordato l’interrogazione sul polo siderurgico umbro da parte del Partito democratico.

“Lo abbiamo fatto – ha spiegato Verini durante la replica – per portare il Governo, e in particolare il ministro dello Sviluppo economico, a dire qualche parola sul futuro di Acciai Speciali Terni”.

Dopo avere sollecitato il Governo a essere “garante”, il deputato del Pd ha sostenuto che

“ciò significa chiedere a ThyssenKrupp che nella vendita siano assicurati garanzia dell’integrità del sito, mantenimento dei livelli e della qualità della produzione, dell’occupazione, innovazione ambientale. E poi – ha aggiunto – il sistema Italia deve garantire finalmente lo sviluppo infrastrutturale che serve. La presidente della Commissione europea Von Der Layen i commissari Vestager e Gentiloni hanno garantito la vigilanza, entro le loro prerogative, su questi obiettivi. Ora il Governo e il Ministero non devono essere timidi su questioni come questa. Nel quadro di un nuovo piano siderurgico nazionale dove Taranto, Piombino, hanno le loro problematiche, Terni ha le sue specificità delle quali tenere conto e che vanno salvaguardate. La qualità delle produzioni di Ast offre competitività nei mercati e qualunque soggetto che dovesse acquisire il sito dovrà garantire un piano industriale che assicuri e sviluppi questa competitività. Per questo il Governo italiano non può stare alla finestra. Il futuro di Ast è una vitale questione ternana e umbra, di una realtà fortemente colpita dalla crisi e dalla deindustrializzazione ma è anche una vera questione nazionale. Le acciaierie di Terni hanno un ruolo scolpito nella storia del nostro Paese. Ci sono – ha concluso l’on. Verini -, ci debbono essere le condizioni perché questa storia continui in futuro”.