Futuro nel verde, l’Orto botanico del Cams di Perugia è più accessibile

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Si è voluto rendere più fruibile si sito per tutti, dal punto di vista motorio, ma anche didattico e turistico. Accanto alla Piramide dei profumi, realizzato un camminamento secondo i criteri di accessibilità

   

L’accessibilità, nel senso più ampio del termine, ha guidato il lavoro sviluppato nell’Orto botanico del Centro di ateneo per i musei scientifici (Cams) dell’Università degli studi di Perugia attraverso il primo e il settimo corso del progetto Futuro nel verde. Nel sito di via Romana sono stati realizzati una Piramide sensoriale dei profumi e un camminamento, con pavimentazione e corrimano, pensato anche per persone con fragilità fisiche, che sarà dotato di una cartellonistica in doppia lingua, italiano e inglese, e in linguaggio Braille. Un luogo, dunque, che diventa più accessibile e aperto alla città, non solo rispetto alle difficoltà motorie e fisiche, ma anche da un punto di vista didattico, scientifico e turistico. Sono circa 300 metri di pavimentazione che attraversa l’Orto botanico: dall’uliveto plurisecolare che fa parte del patrimonio di questo luogo, si passa per il giardino sensoriale con le sue tre aiuole divise in base alle note olfattive di cuore, testa e fondo, secondo cui sono classificati i profumi, e finisce all’inizio del roseto che rapisce gli occhi del visitatore con tutta la sua bellezza.

Futuro nel verde, coordinato e progettato dalle agronome Beatrice Marucci e Carla Schiaffelli, è un progetto di inclusione sociale rivolto a persone disoccupate e inoccupate che hanno svolto attività teorico pratiche rispetto alla cura e alla manutenzione del verde. Realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia è stato creato in sinergia da un partenariato di cui fanno parte la cooperativa Perusia onlus come capofila, il Centro di ateneo per i musei scientifici, la Fondazione per l’istruzione agraria e la Federazione italiana produttori piante officinali.

“L’obiettivo del nostro progetto – hanno spiegato Marucci e Schiaffelli –, oltre che di realizzare il giardino sensoriale, è stato quello di valorizzare e dare maggiore visibilità, come area verde e spazio didattico, all’Orto botanico”.

“Io e Carla – ha spiegato Beatrice Marucci – siamo partite come due pioniere. Nel corso del progetto non solo sono stati raggiunti gli obiettivi già importanti che ci eravamo prefissate, ma si sono ulteriormente elevati. È venuta fuori una grande collaborazione tra partner, corsisti e dipendenti del C.A.M.S. che si occupano di questo sito”. “Con questo lavoro – hanno aggiunto Marucci e Schiaffelli – abbiamo realizzato qualcosa di bello che ha ulteriormente impreziosito questo luogo”. “Abbiamo lasciato un bel patrimonio alla città – ha concluso Marucci – che siamo sicure non andrà disperso. Ci auguriamo che il lavoro iniziato possa essere ulteriormente sviluppato in futuro”.