Ente Produttori Selvaggina (EPS) aderisce a Confagricoltura

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In Umbria un patrimonio agricolo di 41mila ettari di terreni a destinazione faunistico-venatoria

   

 

“Con l’adesione di EPS-Ente Produttori Selvaggina a Confagricoltura, deliberata all’unanimità dall’assemblea dell’organizzazione degli imprenditori agricoli, riunita a Villa Miani a Roma, si rafforza il nostro impegno sempre più attento alla gestione del territorio e dell’ambiente”.

Così Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, sull’accordo con l’ente che rappresenta 2.700 istituti faunistici e 5.000 soci che gestiscono, sul territorio nazionale, una superficie di 1 milione di ettari. Tenendo conto che la superficie totale del nostro Paese è di circa 30 milioni di ettari, si tratta di un patrimonio agricolo ambientale rilevante.

Nella regione Umbria 93 sono le aziende faunistiche autorizzate (A.F.V. e A.A.T.V.), per un totale di circa 41.000 ettari che EPS Umbria, unica associazione titolata ai sensi della Legge Nazionale 157/1992, rappresenta istituzionalmente e assiste per la salvaguardia dell’equilibrio degli ecosistemi agro-faunistici e delle biodiversità oltre che per la diffusione di un’attività venatoria sostenibile.

“EPS Umbria – ricorda Alessandro Monacelli, presidente EPS Umbria – si è contraddistinta da tempo per aver realizzato il progetto pilota regionale “ECO-SELVO-FILIERA” nel 2017, per la costituzione di una filiera sicura e trasparente delle carni di selvaggina in linea con quanto auspicato dall’assessorato competente”.

“Siamo impegnati per la valorizzazione dell’ambiente – afferma Fabio Rossi, presidente Confagricoltura Umbria – e per favorire un processo di sviluppo equilibrato della gestione venatoria, che deve essere sempre più rispettosa delle esigenze del mondo agricolo: con l’associazione dei concessionari delle aziende faunistico-venatorie lavoreremo per la valorizzazione della filiera alimentare, venatoria e naturalistica, nell’interesse del territorio e delle imprese”.